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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

possib<strong>il</strong>ità che si trova inattuata per le circostanze in cui è<br />

attualmente impigliata; sciolta da quei vincoli e lasciata<br />

sv<strong>il</strong>uppare, tale possib<strong>il</strong>ità diventa un’utopia, ossia un<br />

esperimento che consentendi osservare <strong>il</strong> possib<strong>il</strong>e<br />

mutamento di un elemento della situazione e gli effetti che<br />

esso provocherebbe in quel fenomeno composito che è la<br />

vita.<br />

In effetti arte e letteratura contemporanee – a partire<br />

dal futurismo e dal surrealismo – sono pervase da caratteri<br />

utopici. Inevitab<strong>il</strong>e dal momento che riflettono «lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

della società industriale, con le sue conseguenze non<br />

soltanto politiche e sociali, ma morali, intellettuali e perfino<br />

ecologiche, in una parola con le profonde modifiche della<br />

vita umana che ha già causato e che minaccia o promette<br />

(a seconda delle prospettive) di apportare ulteriormente».<br />

Verra passa in rassegna alcune di queste tematiche nel<br />

corso del Novecento: dall’utopia contadina di Alexandr. V.<br />

Cajanov 71 del 1920 a quella sionista di Theodor Herzl 72 del<br />

1902. Il primo descrive <strong>il</strong> viaggio nella Russia di fine XX<br />

secolo, dove la civ<strong>il</strong>tà contadina ha interamente e<br />

felicemente soppiantato quella industriale, affermando «un<br />

socialismo che non considera <strong>il</strong> capitalismo industriale<br />

come una tappa necessaria dello sv<strong>il</strong>uppo economico e<br />

sociale, ma imbocca la strada alternativa dell’agricoltura,<br />

che corrisponde allo stato naturale dell’uomo, da cui<br />

l’uomo è stato trascinato fuori a forza dal “demone” del<br />

capitalismo». Cajanov attinge evidentemente alle<br />

considerazioni antimoderniste del suo tempo che<br />

incontreremo nel capitolo dedicato alla letteratura della<br />

crisi: ipotizza per esempio l’abolizione delle metropoli e la<br />

ricostruzione di relazioni culturali e sociali nelle città,<br />

sostituisce lo spirito di competizione della società<br />

71 ALEXANDR V. CAJANOV, Patesestvie moego brata Alekseja v stranu krest’janskoj utopii,<br />

Moskva, 1920, tr. it. Viaggio di mio fratello Aleksej nel paese dell’utopia contadina di M.<br />

Boffito e V. Dridso, Torino, Einaudi, 1979.<br />

72 THEODOR H. HERZL, Alteneuland, 1902.<br />

74

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