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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

furono le ragioni di fondo dell’espansione coloniale che<br />

caratterizzò la fine dell’Ottocento. Fenomeno tutt’altro che<br />

nuovo, anzi antico come la storia del mondo, ma che al<br />

termine del secolo XIX conobbe dimensioni e una vastità<br />

fino allora sconosciute. Il solo impero britannico nel 1876<br />

spaziava su oltre 22 m<strong>il</strong>ioni di ch<strong>il</strong>ometri quadrati nei quali<br />

vivevano 252 m<strong>il</strong>ioni di persone; 38 anni <strong>dopo</strong>, nel 1914, si<br />

era esteso a 33 m<strong>il</strong>ioni e mezzo di ch<strong>il</strong>ometri quadrati, nei<br />

quali vivevano 394 m<strong>il</strong>ioni di persone: si poteva ben dire<br />

che su di esso non tramontava mai <strong>il</strong> sole 54.<br />

Nella corsa a conquistare nuovi territori, a sottomettere<br />

popoli, a cercare giacimenti e possessi, ad allargare le<br />

dimensioni del mercato, Francia, Russia, Germania,<br />

Belgio, Italia – quasi tutti i paesi della vecchia Europa e i<br />

più giovani Stati Uniti – fecero la loro parte.<br />

Furono proprio le necessità imposte dalla crescita<br />

demografica a giustificare da un punto di vista ideologico la<br />

spinta imperialista, ma <strong>il</strong> flusso dai paesi colonialisti verso<br />

quelli colonizzati fu invero assai contenuto, non tale,<br />

comunque, da assorbire le eccedenze, le quali, semmai,<br />

migrarono per lo più negli Stati Uniti, dando vita ad un<br />

fenomeno di proporzioni mai registrate prima nella storia:<br />

tra <strong>il</strong> 1880 e <strong>il</strong> 1914 ben 17 m<strong>il</strong>ioni di europei, in massima<br />

parte provenienti da zone sottosv<strong>il</strong>uppate come i paesi<br />

balcanici, l’Italia “marginale” del Nord e del Sud, l’Irlanda,<br />

la Polonia e l’Ungheria, raggiunsero <strong>il</strong> nuovo continente.<br />

Per comprendere «lo spirito del tempo» nel periodo preso<br />

in esame, bisogna assolutamente tener presente questo<br />

elemento della crescita demografica, dell’intensificarsi dei<br />

flussi migratori, e del mescolarsi delle popolazioni.<br />

La politica coloniale servì a reinvestire i profitti ottenuti<br />

dall’industria e dal sistema bancario nella prima fase del<br />

54 Per comprendere meglio l’entità e la qualità del fenomeno è ut<strong>il</strong>e confrontare<br />

queste cifre con quelle sulla popolazione del paese in espansione: la Gran<br />

Bretagna passò da 31 m<strong>il</strong>ioni di abitanti nel 1870 a 45 m<strong>il</strong>ioni nel 1914.<br />

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