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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

Ma c’è un’altra cosa che gli esseri umani possono fare in<br />

attesa che <strong>il</strong> più pazzo dei meteoriti prenda la rotta<br />

sbagliata senza dare grandi preavvertimenti: comprendere<br />

e accogliere quel disagio che, probab<strong>il</strong>mente altrove<br />

prodottosi, per così tanto tempo ha tolto <strong>il</strong> sorriso dal volto<br />

di molti individui, prendendo anche la forma di un’idea di<br />

fine del mondo.<br />

Ci aiutano a muoverci in questa direzione le<br />

considerazioni che H<strong>il</strong>lel Schwartz fa avendo scorso 9 volte<br />

<strong>il</strong> calendario alla data 31 dicembre di ogni cento anni.<br />

«La fine del secolo – afferma – è un trucco, un piccolo<br />

folleggiare con i nove e gli zeri» 224. Così come un trucco,<br />

assai più antico, è la fine del m<strong>il</strong>lennio «con tre nove, poi<br />

tre zeri, poi un f<strong>il</strong>m di Stanley Kubrick» 225, e, ancor di più,<br />

un trucco è la fine dei secoli. Ma è un trucco che funziona,<br />

al quale in Occidente si è ricorso più volte.<br />

«Non sempre e non necessariamente – scrive Schwartz<br />

– le profezie circa la fine del tempo si sono incentrate sugli<br />

anni conclusivi dei secoli secondo <strong>il</strong> calendario». Così le<br />

aspettative m<strong>il</strong>lenariste, cattoliche, luterane, protestanti o di<br />

altre sette minori, sono giunte fino alle soglie del 2000<br />

attraverso anni decisivi come <strong>il</strong> 1260, <strong>il</strong> 1492, <strong>il</strong> 1588, <strong>il</strong><br />

1666, <strong>il</strong> 1789, <strong>il</strong> 1844... facendo condividere anche a chi<br />

m<strong>il</strong>lenarista non era «un senso di tensione, un<br />

trattenimento di respiro. La nostra eredità culturale di<br />

esperienza sulla fin de siècle ci ha predisposti ad aspettarci<br />

che la fine di un secolo sia la fine di un’età, e che <strong>il</strong> nuovo<br />

secolo segni l’inizio di una nuova epoca. [...] alla fine di<br />

ogni secolo le “X” sul calendario sembrano davvero più<br />

sinistre, sembrano condurci al di là del solito tran tran,<br />

verso l’apocalisse», quest’ultima intesa non tanto nel suo<br />

224 HILLEL SCHWARTZ, A ogni fine di secolo, cit., da cui sono tratte anche le<br />

successive citazioni.<br />

225 Qui si riferisce evidentemente – <strong>il</strong> libro è del 1990 – a quello allora «prossimo<br />

venturo», sul quale si addensano «tensioni che saranno probab<strong>il</strong>mente le più<br />

gravose, o le più evocative» (p. 27).<br />

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