13.06.2013 Views

Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

Lo fa a partire da una data meno importante, ma invece<br />

assai significativa, sulla quale ci siamo già soffermati: <strong>il</strong> 20<br />

ottobre 1938. In quell’anno, nota Balbi, «non s’era ancora<br />

spenta l’eco della tremenda depressione economica e già<br />

circolavano nell’aria gli umori e i presentimenti della<br />

seconda guerra mondiale».<br />

Quel <strong>giorno</strong> Orson Welles mandò in onda La guerra dei<br />

mondi, scatenando <strong>il</strong> panico nel pubblico americano, assai<br />

meno incredulo di quanto lo sarebbe stato, tre anni <strong>dopo</strong>,<br />

ascoltando sempre per radio la notizia (questa vera)<br />

dell’attacco giapponese a Pearl Harbor.<br />

Se si è così esposti al d<strong>il</strong>agare delle voci è perché<br />

«ciascuno di noi sente, anzi ciascuno di noi “sa”, che tutto,<br />

proprio tutto, può succedere». Prosegue Rosellina Balbi:<br />

Un tempo eravamo orgogliosi di avere imbrigliato le forze della natura,<br />

e invece abbiamo dovuto constatare che la nostra era un’<strong>il</strong>lusione: non<br />

solo i terremoti, i cicloni o certe malattie continuano a terrorizzarci, ma<br />

gli stessi interventi da noi compiuti sull’ambiente in cui viviamo lo hanno<br />

avvelenato e squ<strong>il</strong>ibrato a tal punto da esporci a una serie di calamità<br />

che gli antichi non conoscevano. Né l’ambiente umano è più<br />

rassicurante: lo stare insieme, che per tanto tempo è stata fonte di<br />

conforto e di protezione, ha ormai acquisito una carica ambivalente:<br />

mentre continuiamo ad avere bisogno del “gruppo”, sempre più<br />

diffidiamo di coloro che lo compongono. Proprio là dove<br />

l’addensamento umano ha raggiunto i vertici più alti, vale a dire nelle<br />

città, la presenza dei nostri sim<strong>il</strong>i suscita in noi sospetti, inquietudini e<br />

comunque la deprimente sensazione che, in caso di bisogno, nessuno<br />

correrà in nostro aiuto.<br />

Qui l’autrice tenta un paragone fra antiche e moderne<br />

paure. Evidenzia che oggi non ci attanaglia solo «la paura<br />

di venire aggrediti da qualcuno, e ignorati o “respinti” da<br />

qualcun altro», ma si ha anche la sensazione che <strong>il</strong> pericolo<br />

«non sia necessariamente legato a ciò che possediamo o a<br />

ciò che siamo»; <strong>il</strong> che «ci fa sentire particolarmente<br />

impotenti».<br />

229

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!