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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

Esse agiscono con la fulmineità delle catastrofi naturali: ma mentre un<br />

terremoto si compie in poche e brevi scosse, l’epidemia ha una durata<br />

che può estendersi per mesi e perfino per un anno intero [...]. Il<br />

terremoto suscita d’un colpo <strong>il</strong> culmine dell’orrore: le sue vittime<br />

muoiono tutte insieme nello stesso momento. Un’epidemia di peste ha<br />

invece effetto cumulativo: dapprima solo pochi ne sono colpiti, poi i casi<br />

si moltiplicano, dappertutto si vedono dei morti, ed ecco che i morti<br />

sono più numerosi dei vivi. [...] nell’epidemia, gli uomini sono testimoni<br />

del massiccio progresso della morte che ha luogo sotto i loro occhi. Essi<br />

si trovano nella condizione di partecipanti a una battaglia che dura più a<br />

lungo di tutte le battaglie conosciute. Il nemico però è nascosto, sempre<br />

invisib<strong>il</strong>e 192.<br />

Il fatto che fosse invisib<strong>il</strong>e spinse a considerarlo<br />

soprannaturale. Delle cause del morbo e dei suoi veicoli di<br />

trasmissione non si sapeva nulla 193, così come non si<br />

avevano conoscenze su cosa fosse <strong>il</strong> contagio. La medicina<br />

del tempo dava la colpa all’avvelenamento dell’aria<br />

inducendo a una serie di precauzioni inut<strong>il</strong>i e dal sapore<br />

magico 194.<br />

Già gli antichi greci avevano attribuito le pest<strong>il</strong>enze al<br />

corruccio divino: le frecce di Apollo che, con «guerra e<br />

peste insieme, uccidono gli Achei». Nel 1348 <strong>il</strong> papa emise<br />

una bolla riferendosi alla «pest<strong>il</strong>enza con la quale Dio sta<br />

affliggendo i cristiani». I monaci paventarono i tremendi<br />

castighi che attendevano gli uomini in questo mondo e<br />

nell’altro, dando luogo «a un vero e proprio “acquitrino di<br />

paura” che sommerse l’Europa».<br />

192 ELIAS CANETTI, Massa e potere, cit. In realtà anche la paura del terremoto può<br />

protrarsi e lasciar comunque memoria, Al riguardo cfr. AUGUSTO PLACANICA,<br />

Il f<strong>il</strong>osofo e la catrastrofe, cit.<br />

193 Solo nell’Ottocento la medicina comprese <strong>il</strong> ruolo di topi e pulci nel contagio.<br />

194 «Strofinare le monete con l’aceto, accendere fuochi purificatori ai crocicchi<br />

stradali, disinfettare con lo zolfo uomini e oggetti, proteggersi, quando si usciva<br />

di casa, applicandosi maschere a forma di testa d’uccello, <strong>il</strong> cui becco era stato<br />

riempito d’aromi». ROSELLINA BALBI, Madre paura, cit..<br />

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