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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

Goiânia in Bras<strong>il</strong>e nel 1987 172 e a Tokaimura in Giappone<br />

nel 1999.<br />

Sarebbe sciocco inserire qui un Bignami di<br />

disastrologia, enumerando gli incendi, gli incidenti aerei,<br />

ferroviari, navali, i tormenti di certe spedizioni geografiche,<br />

benché alcuni di questi abbiano dato vita a un genere<br />

cinematografico detto catastrofista che, come morale della<br />

favola, ha certamente qualcosa di più apocalittico che la<br />

semplice sciagura.<br />

Certamente, però, forse per analogia con i rischi<br />

correlati alle esplosioni nelle centrali nucleari, gli incidenti<br />

prodottisi nelle miniere, nell’industria chimica, negli<br />

stab<strong>il</strong>imenti petrolchimici, durante <strong>il</strong> trasporto degli<br />

idrocarburi, all’antico panico per le calamità naturali,<br />

hanno aggiunto nuovi tipi di paura.<br />

Il termine disastro ambientale è stato introdotto proprio<br />

per distinguere dai disastri naturali quegli eventi che<br />

possono essere causati o incentivati dall’azione umana,<br />

comprendendo ovviamente nell’ambiente su cui si produce<br />

<strong>il</strong> disastro, l’uomo stesso e <strong>il</strong> suo habitat 173.<br />

Perciò si classificano come disastri ambientali anche<br />

quelle calamità naturali i cui effetti vengono amplificati<br />

dalle attività antropiche: le frane prodotte da un nubifragio,<br />

per capirsi, spesso assumono caratteri devastanti a causa<br />

della deforestazione.<br />

Fatta questa precisazione e tornando agli incidenti<br />

industriali, si può ricordare, come in Italia molti ricordano,<br />

<strong>il</strong> fiato sospeso con cui è stata seguita l’esplosione nello<br />

172 È ritenuto uno fra i più gravi per gli alti livelli di radiazione all’esterno di un<br />

impianto superati solo negli incidenti di Chernobyl e Majak. Prodotto da un<br />

apparecchio di radioterapia abbandonato in un ospedale che fu recuperato da<br />

alcuni ferrivecchi per rivenderne <strong>il</strong> metallo, causò la morte di 4 persone e la<br />

contaminazione di altre 249.<br />

173 Si considerano tuttavia disastri ambientali anche quelli, molto più rari,<br />

prodotti dall’azione di altre razze animali, in genere non autoctone ma<br />

introdotte artificialmente, che distruggono un habitat creato nel tempo in loro<br />

assenza.<br />

176

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