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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

Il secondo libro da prendere in esame è Dissipatio H.G. 169<br />

di Guido Morselli. È lo stesso autore che a un certo punto<br />

dà la spiegazione del titolo:<br />

Vediamo. C’è una mia vecchia lettura, un testo di Giamblico che ho<br />

avuto sott’occhio non ricordo per che ricerca. Parlava della fine della<br />

specie e s’intitolava Dissipatio Humani Generis. Dissipazione non in senso<br />

morale. La versione che ricordo era in latino, e nella tarda latinità pare<br />

che dissipatio valesse ‘evaporazione’, ‘nebulizzazione’, o qualcosa di<br />

ugualmente fisico, e Giamblico accennava nella sua descrizione appunto<br />

a un fatale fenomeno di questo tipo. Rispetto a altri profeti era meno<br />

catastrofico: niente d<strong>il</strong>uvio, niente olocausto «solvens saeclum in fav<strong>il</strong>la»,<br />

assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>e oggi a un’ecatombe atomica. Gli esseri umani cambiati per<br />

prodigio improvviso in uno spray o gas impercettib<strong>il</strong>e (e inoffensivo,<br />

probab<strong>il</strong>mente inodoro), senza combustione intermedia. Il che, se non<br />

glorioso, perlomeno è decoroso.<br />

Il romanzo, scritto pochi mesi prima di suicidarsi, narra,<br />

tra fantastico e surreale, di un uomo che, tornato dalla<br />

caverna in cui avrebbe voluto uccidersi, scopre che <strong>il</strong><br />

mondo è rimasto completamente privo di esseri umani,<br />

inspiegab<strong>il</strong>mente scomparsi nella notte tra l’1 e <strong>il</strong> 2 giugno.<br />

Alla sparizione degli esseri umani fa da contrappunto la<br />

permanente e ass<strong>il</strong>lante presenza delle macchine rimaste in<br />

moto nella ormai loro inut<strong>il</strong>e funzione: «Dicevano che<br />

grazie all’automazione, le centrali elettriche possono<br />

“erogare” per mesi e mesi, in assenza del personale.<br />

Sembra che sia così».<br />

Alla fine riesce a persuadersi di essere davvero solo. Il<br />

sopravvissuto, contornato dagli animali e dalla natura,<br />

prova panico domandandosi se anche lui dovrà<br />

scomparire. Il verdetto è inesorab<strong>il</strong>e: è «la fine del mondo.<br />

O quel tanto di analogo che si svolge sotto i miei occhi».<br />

«La fine del mondo?», si chiede <strong>il</strong> protagonista.<br />

169 GUIDO MORSELLI, Dissipatio H.G., M<strong>il</strong>ano, Adelphi, 1977, 1994 8, da cui sono<br />

tratte anche le successive citazioni.<br />

157

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