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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

versa l’Occidente, ovvero l’Europa. Nel 1935 tiene una<br />

conferenza al Kulturbund di Vienna, su La crisi dell’umanità<br />

europea e la f<strong>il</strong>osofia, durante la quale afferma:<br />

occorre ora mostrare come poté accadere che l’epoca moderna, per<br />

secoli orgogliosa dei propri successi pratici, sia arrivata a una situazione<br />

di crescente insoddisfazione, sia giunta a sentire la negatività della<br />

propria situazione. Tutte le scienze si sentono a disagio, in definitiva<br />

avvertono <strong>il</strong> disagio metodico. Ma <strong>il</strong> nostro disagio europeo, anche se<br />

non viene capito, concerne moltissime persone. 150<br />

Husserl afferma che quella “crisi dell’esistenza europea”<br />

«non è un oscuro destino, non è una situazione<br />

impenetrab<strong>il</strong>e». 151<br />

Essa ha solo due sbocchi: «<strong>il</strong> tramonto dell’Europa,<br />

nell’estraniazione rispetto al senso razionale della propria<br />

vita, la caduta dell’ost<strong>il</strong>ità allo spirito e nella barbarie,<br />

oppure la rinascita dell’Europa dallo spirito della f<strong>il</strong>osofia,<br />

attraverso un eroismo della ragione capace di superare<br />

definitivamente <strong>il</strong> naturalismo. Il maggior pericolo<br />

dell’Europa è la stanchezza».<br />

Oltre al termine “crisi”, Husserl si serve di termini quale<br />

dissoluzione, fallimento, tramonto dell’Europa, barbarie,<br />

incendio distruttore. Al centro della sua critica ci sono sì le<br />

scienze, ma non tout court, in quanto scienze. È l’indirizzo<br />

che hanno preso che le conduce – anzi, che ci conduce –<br />

verso <strong>il</strong> baratro. E quell’indirizzo deriva<br />

dall’ingenuità per cui la scienza obiettiva ritiene che ciò che essa chiama<br />

mondo obiettivo sia l’universo di tutto ciò che è, senza badare al fatto<br />

150 EDMUND HUSSERL, Conferenza al Kulturbund di Vienna, 7-10 maggio 1935,<br />

in Die Krisis der europäischen Wissenschaften und die transzendentale Phänomenologie,<br />

Belgrado, «Ph<strong>il</strong>osophia», 1936, ora in Husserliana: Edmund Husserl, Gesammelte<br />

Werke, vol. VI, Haag, Martinus Nijhoff, 1954, tr. it. La crisi dell’umanità europea e la<br />

f<strong>il</strong>osofia, di E. F<strong>il</strong>ippini, in La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale,<br />

M<strong>il</strong>ano, Il Saggiatore, 1965 2.<br />

151 EDMUND HUSSERL, La crisi dell’umanità europea e la f<strong>il</strong>osofia, cit., come anche le<br />

citazioni seguenti.<br />

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