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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

gradualmente ha usurpato <strong>il</strong> comando, a causa del suo<br />

impensato successo». 145<br />

Alfred North Withehead punta l’attenzione sui rischi<br />

derivanti dalle specializzazioni e la rapidità del progresso.<br />

Questa «è tale che un essere umano che abbia una durata<br />

media di vita si troverà ad esperimentare situazioni nuove e<br />

senza precedenti. La persona votata per sempre a mansioni<br />

determinate e che nelle epoche precedenti era un buon<br />

componente sociale, sarà, nell’avvenire, un pericolo<br />

pubblico». 146<br />

La forza regolatrice della ragione è indebolita. Le menti direttrici<br />

mancano di equ<strong>il</strong>ibrio. Esse vedono <strong>il</strong> tale e <strong>il</strong> tale sistema di circostanze,<br />

ma non le due circostanze in una volta. Il compito della coordinazione è<br />

lasciato a quelli che non hanno abbastanza energia o carattere per<br />

riuscire in qualche carriera definita. Insomma, le funzioni specializzate<br />

della comunità sono compiute meglio e più attivamente, ma la direzione<br />

generale manca di larghezza di vedute. Il progresso nei particolari non<br />

fa che aggravare <strong>il</strong> pericolo dovuto alla debolezza della coordinazione.<br />

«Si sono paragonati i tempi attuali – scrive nel 1953,<br />

quando la seconda guerra mondiale è già conclusa, Karl<br />

Jasper ne La situazione spirituale del tempo (La situation spirituelle<br />

de notre époque) –, al periodo di declino dell’antichità, agli<br />

stati ellenistici, con i quali <strong>il</strong> mondo greco è perito, o anche<br />

al III secolo d.C., nel corso del quale tutta quanta la cultura<br />

antica è crollata. Tuttavia ci sono delle differenze<br />

essenziali. Allora, si trattava di un mondo che occupava<br />

solo un piccolo spazio della superficie del globo e l’avvenire<br />

dell’umanità restava ancora fuori dalle sue prese. Oggi,<br />

poiché la terra tutta intera è trascinata nella stessa corrente,<br />

tutto ciò che resta di umanità deve entrare nella civ<strong>il</strong>tà che<br />

145 BERTRAND RUSSELL, The Scientific Outlook, Glencoe (Ill.), Free Press, 1931, tr. it.<br />

Panorama scientifico, di E.A.G. Loliva, Bari, Laterza, 1934.<br />

146 ALFRED NORTH WITHEHEAD, Science and the Modern World, New York, New<br />

American Library, 1925, tr. it. La scienza e <strong>il</strong> mondo moderno, di R. Banfi, M<strong>il</strong>ano,<br />

Bompiani, 1953, così come la citazione seguente.<br />

136

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