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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

insomma, non meno degli altri, uno spietato critico del<br />

mondo così come è evoluto.<br />

L’uomo europeo di oggi – spiega Scheler in Tentativi per<br />

una f<strong>il</strong>osofia della vita del 1915 – è un prigioniero che «tra<br />

sospiri e lamenti, procede lentamente, carico dei suoi<br />

propri meccanismi e che, con gli occhi rivolti a terra e le<br />

membra pesanti, ha dimenticato <strong>il</strong> suo Dio e <strong>il</strong> suo<br />

mondo» 136 e <strong>il</strong> suo carcere è la “civ<strong>il</strong>tà” o <strong>il</strong> «nostro<br />

ambiente umano, opera di un intelletto volto soltanto a<br />

quanto è meccanico e meccanizzab<strong>il</strong>e». Il primo passo<br />

dalla prigione verso un giardino fiorito, «<strong>il</strong> mondo<br />

variopinto di Dio che noi – sia pure ancora in lontananza –<br />

vediamo sorgere dinanzi a noi e salutarci nella sua<br />

limpidezza».<br />

Questo primo passo è costituito dalla «trasformazione della<br />

Weltanschaunng europea e pertanto anche dell’idea del mondo» che<br />

ha <strong>il</strong> suo incerto inizio con Nietzsche, D<strong>il</strong>they e Bergson.<br />

Per loro lo spirito della civ<strong>il</strong>tà moderna, «non costituisce<br />

affatto – come pensa Spencer – un “progresso” ma al<br />

contrario un declino nello sv<strong>il</strong>uppo dell’Umanità». 137 In<br />

questo smarrimento l’uomo si è venuto a trovare guidato<br />

da ciò che sta alla base della concezione moderna del<br />

mondo, <strong>il</strong> risentimento, a cui Scheler dedica nel 1912 Il<br />

risentimento nella edificazione delle morali.<br />

Qui spiega come <strong>il</strong> valore specifico di ut<strong>il</strong>ità dell’utens<strong>il</strong>e<br />

sia stato anteposto tanto al “valore vitale” quanto al “valore<br />

culturale” e che ciò non è una conseguenza di questa<br />

prospettiva di fondo circa <strong>il</strong> rapporto tra organo e utens<strong>il</strong>e,<br />

bensì <strong>il</strong> fondamento di una tale falsa concezione del mondo.<br />

136 MAX SCHELER, Versuche einer Ph<strong>il</strong>osophie des Lebens, 1913, tr. it. Tentativi per una<br />

f<strong>il</strong>osofia della vita, in Die Stellung des Menschen im Kosmos, 1928, tr. it. La posizione<br />

dell’uomo nel cosmo, FrancoAngeli, M<strong>il</strong>ano 2000, così come la citazione seguente.<br />

137 MAX SCHELER, Das Ressentiment im Aufbau der Moralen, in «Zeitschrift für<br />

Pathologische Psycologie», Lepzig, 1912, nn. 2-3, poi in Abhandlungen und<br />

Aufsätze, Leipzig, Verlag der Weissen Bücher, 1915, tr. it. Il risentimento nella<br />

edificazione delle morali, di A. Pupi, M<strong>il</strong>ano, Vita e Pensiero, 1975, così come le<br />

citazioni seguenti.<br />

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