13.06.2013 Views

Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

al demonio, la condanna è la medesima e quel supplizio<br />

riguarda tutti, nessuno escluso.<br />

La morte individuale, insomma, può essere <strong>il</strong> paradigma<br />

o raffigurare per analogia la china spietata e irreversib<strong>il</strong>e<br />

che l’umanità può intraprendere. Per restare a Thomas<br />

Mann, ne è un altro esempio l’epidemia di colera asiatico a<br />

cui, in La morte a Venezia (1912), si sacrifica l’inizialmente<br />

serio e dotto Gustav von Aschenbach, abbagliato e corrotto<br />

fino agli inferi della pedof<strong>il</strong>ia e dell’omosessualità dalla<br />

bellezza di Tadzio che, nella trasposizione cinematografica<br />

di Luchino Visconti (1971), assume alla fine le forme del<br />

David del Verrocchio.<br />

Parlano un analogo linguaggio anche l’Antonio<br />

Roquentin de La nausea (1932, poi rivisto nel 1938) di Jean<br />

Paul Sartre, o, in toni assai più sommessi, La noia (1960) di<br />

Alberto Moravia. Dicono di un uomo spaesato, che non<br />

crede più nell’esistenza, per <strong>il</strong> quale tutto, anche <strong>il</strong> banale e<br />

l’ordinario, è divenuto fastidioso e insopportab<strong>il</strong>e. Il cui<br />

male di vivere è una condanna individuale che accomuna<br />

tuttavia <strong>il</strong> genere umano.<br />

E allora torniamo all’uomo malato di «coscienza<br />

ipertrofica» delle Memorie dal sottosuolo (1864) di Fëdor<br />

Micha<strong>il</strong>ovič Dostoevskij o a un altro personaggio che gli<br />

somiglia molto: <strong>il</strong> protagonista del racconto L’ultima visita del<br />

Gent<strong>il</strong>uomo malato (1906) di Giovanni Papini che nello stesso<br />

anno, con Il crepuscolo dei f<strong>il</strong>osofi, decreta la morte dell’amore<br />

per <strong>il</strong> sapere.<br />

Del gent<strong>il</strong>uomo malato di Papini: «Nessuno seppe mai <strong>il</strong><br />

vero nome» 99.<br />

Tutti lo chiamavano in quel modo, ma senza sapere<br />

cos’avesse, senza conoscere cosa lo tormentasse, senza<br />

suggerire come curarsi. «Nessuno gli chiese mai quale fosse<br />

99 GIOVANNI PAPINI, L’ultima visita del Gent<strong>il</strong>uomo malato in Il tragico quotidiano. Favole e<br />

colloqui, Firenze, Lumachi, 1906, ora in AA.VV., Racconti italiani del Novecento a c.<br />

di Enzo Sic<strong>il</strong>iano, M<strong>il</strong>ano, Mondadori, 2001, da cui sono tratte anche le<br />

successive citazioni.<br />

96

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!