13.06.2013 Views

Disertace Brož - Theses

Disertace Brož - Theses

Disertace Brož - Theses

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

La visione teologica della morte in Gv viene appoggiata e completata<br />

dalle 8 ricorrenze del sostantivo qa,natoj. Esso pure appare nella promessa<br />

inaudita di Gesù: chi ascolta la sua parola è già passato dalla morte alla vita<br />

(5,24); chi osserva la sua parola non vedrà la morte in eterno (8,51), non la<br />

gusterà in eterno (8,52). L’espressione «vedere la morte» è un ebraismo che<br />

equivale a «morire». I Giudei riprendono la parola di Gesù, sostituendo però<br />

«vedere la morte» (qewre,w) con «gustare la morte» (geu,omai). «Questo<br />

idiotismo non si trova nell’AT, ma è lo stesso che “vedere la morte”. Esso è<br />

usato altrove nel NT per la morte fisica, e proprio in questo modo lo<br />

fraintendono qui i Giudei; ma Gesù si riferisce alla morte spirituale» 167 .<br />

Gesù parlando della morte, la intende nel senso più pieno dei Giudei per i<br />

quali si tratta solo della morte fisica. Perciò Gesù può parlare della<br />

liberazione dalla morte riguardo a quanti non sono ancora morti, senza<br />

affermare che non moriranno fisicamente. Ma la morte fisica non può<br />

recargli fondamentalmente alcun danno. Anche se ancora devono morire<br />

fisicamente, non è un disastro irrecuperabile: la malattia di Lazzaro infatti<br />

«non è per morte ma per la gloria di Dio» (11,4), anche se Lazzaro in effetti<br />

muore; Gesù può parlare della sua morte come di un sonno, pur parlando<br />

della sua reale morte (11,13), e solo perché i discepoli non comprendono,<br />

dice apertamente: «Lazzaro è morto», ma subito aggiunge: «ma mi rallegro<br />

per voi, affinché crediate, di non essere stato lì» (11,14-15). Grazie alla<br />

morte feconda e salutare di Gesù (12,33; 18,32), vista nella luce della gloria,<br />

anche la morte del discepolo, nella sequela di Gesù, significa la<br />

glorificazione di Dio (21,19). All’uomo può capitare l’unica vera catastrofe,<br />

contro la quale Gesù mette i Giudei in guardia: quella di non credere in Gesù<br />

e di morire nei peccati (8,21.24).<br />

2.4 Analisi narrativa<br />

La pericope ora esaminata è un dialogo tre volte ripreso tra due attori, i<br />

Giudei e Gesù, che sbocca in un finale narrativo in cui agiscono entrambi i<br />

personaggi. Oltre a questi due vengono menzionati altri due personaggi,<br />

attorno ai quali gira tutto lo scambio: il Padre e Abramo. La drammaticità<br />

l’immagine del chicco di grano che «se non muore, rimane solo, se muore, produce molto<br />

frutto» (12,24).<br />

167 R.E. BROWN, The Gospel according to John I-XII, 359: «This idiom is not found in<br />

the OT, but it is the same as “see death”. It is used elsewhere in the NT for physical<br />

death, and that is how “the Jews” misunderstand it here; but Jesus is referring to spiritual<br />

death» (trad. it. Giovanni, 467).<br />

98

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!