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Disertace Brož - Theses

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anzi come all’Origine eterna del Figlio unigenito (1,14), e come al punto di<br />

arrivo del suo cammino 154 . Il rapporto tra il Padre e Gesù è espresso anche<br />

con alcuni verbi, che indicano l’attività del Padre in favore del Figlio 155 ,<br />

rendendo possibile l’attività di Gesù, il quale, da parte sua, esprime la sua<br />

dipendenza dal Padre nei termini di ispirazione a quanto fa il Padre e di<br />

imitazione di lui 156 . Il luogo privilegiato per chiamare Dio «Padre» è la<br />

preghiera. Gesù prega il Padre, usando 8 volte il vocativo Pa,ter 157 . Il<br />

rapporto unico tra Gesù e Dio, chiamato «Padre», è inoltre descritto come un<br />

reciproco rimanere l’uno nell’altro e con l’altro (10,38; 14,10.11; 14,20;<br />

16,32), cosicché sono «uno» (10,30). Tutto sommato, il Padre per Gesù<br />

rappresenta la Fonte e il Fine della sua esistenza e della sua missione.<br />

Designando Dio come «il Padre» o «mio Padre», Gesù svela la propria<br />

identità filiale e si richiama a Dio come Fonte e Garante di tutta la sua opera,<br />

dietro la quale sta il più grande di tutti (10,29), anche di Gesù stesso (14,28).<br />

Dio è il vero e unico Padre di Gesù. I Giudei sono nell’errore, chiamando<br />

Gesù «figlio di Giuseppe» e pretendendo di conoscere suo padre (6,42).<br />

Gesù insiste sulla vera paternità di Dio nei suoi confronti la quale lo<br />

autorizza a pretendere di essere uguale a Dio. Per i Giudei è uno scandalo<br />

per cui vogliono uccidere Gesù (5,18; 10,30-39; cf. 19,7).<br />

Spesso Gesù chiama Dio «Padre mio» e ciò in modo esclusivo: mai<br />

designa Dio come path.r u`mw/n, eccetto 20,17, dove con questo titolo indica<br />

la nuova situazione in cui i discepoli si trovano grazie alla risurrezione di<br />

Gesù 158 .<br />

Il termine path,r viene usato in Gv anche per designare gli uomini nel<br />

rapporto parentale verso gli altri esseri umani. Si tratta del funzionario reale,<br />

padre del figlio malato (4,53). Altre ricorrenze riguardano i padri del popolo<br />

eletto in generale (4,20; 6,31.49.58; 7,22) e Giacobbe (4,12) e Abramo<br />

(8,39.53.56) in particolare. Questi due ultimi vengono considerati in un<br />

senso speciale come patriarchi degli Israeliti, perciò desta meraviglia e<br />

scandalo il fatto che Gesù si situa sopra di loro. La paternità dei patriarchi<br />

riguardo al popolo di Dio non ha solo un valore genealogico, ma anche<br />

spirituale. Richiamarsi al padre significa proclamarsi erede del suo<br />

patrimonio spirituale, essere parente dei suoi valori spirituali, essere dello<br />

154 Cf. Gv 1,18; 13,1; 14,12.28; 16,10.17.28; 20,17.<br />

155 Cf. Gv 3,35; 5,20.22.26; 6,27.37; 8,28; 10,15.17.29.36; 13,3; 15,9.<br />

156 Cf. Gv 5,17; 10,37; 14,10.16.24.26.<br />

157 Gv 11,41; 12,27.28; 17,1.11.21.24.25.<br />

158 Anche in 8,42 troviamo l’espressione path.r u`mw/n, ma questa volta Gesù mette in<br />

dubbio la paternità di Dio nei confronti dei Giudei che ne sono invece sicuri (8,41: e[na<br />

pate,ra e;comen to.n qeo,n). Secondo Gesù, però, loro padre è il diavolo (8,38.41.44).<br />

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