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festa» (1Re 8,65; 2Cr 7,8), si celebrava prima 7, più tardi 8 giorni, a partire<br />
dal 15 del settimo mese (tišri) 113 . Durante la settimana festiva si viveva nelle<br />
capanne. La celebrazione stessa si svolgeva nel tempio. L’ultimo giorno<br />
della festa si andava in processione alla piscina di Siloe ad attingere<br />
dell’acqua che un sacerdote versava sull’altare. Il rito dell’acqua era<br />
connesso con la profezia di Ezechiele secondo cui dal lato destro del nuovo<br />
tempio sarebbe scaturita acqua (Ez 47,1-12) e con l’invito di Isaia:<br />
«Attingerete acqua con gioia alle fonti della salvezza» (Is 12,3). Al tempo di<br />
Gesù faceva parte della liturgia della festa anche un rito di luce. «Gli uomini<br />
pii e importanti della comunità ballavano nell’atrio del tempio, cantando e<br />
brandendo torce accese: era un giubilo popolare, di cui si usava dire: “Chi<br />
non ha visto la gioia di questa festa notturna, non ha, in tutta la sua vita,<br />
visto alcuna vera gioia”» 114 . Simobli caratteristici di questa festa erano<br />
dunque l’acqua e la luce. La festa è entrata anche delle speranze<br />
escatologiche. Secondo Zc 14,16 gli uomini di tutte le genti saliranno a<br />
Gerusalemme per celebrare la solennità delle Capanne. Ma anche la venuta<br />
del Messia faceva parte dell’attesa escatologica della grande festa 115 .<br />
113 Originalmente era una festa agricola di rendimento di grazie per il raccolto<br />
d’autunno (soprattutto di frutta e vendemmia) e di preghiera per la pioggia da cui dipende<br />
la fertilità nell’anno nuovo (Es 23,16; 34,22; Dt 16,13-17). Durante il raccolto si viveva<br />
nei campi nelle tende o capanne provvisorie. Ma la festa del ciclo annuale si è<br />
storicizzata e collegata con diversi eventi storici. Il primo fondamento storico della festa<br />
delle Capanne è l’evento dell’Esodo (Lv 23,42-43): la dimora nelle capanne doveva<br />
ricordare il soggiorno nel deserto con il dono della Torâ. Questa spiegazione è<br />
evidentemente posteriore, siccome nel deserto il popolo dimorava nelle tende, non nelle<br />
capanne. I libri storici collegano questa festa con la dedicazione del primo tempio (1Re<br />
8,2.65; 2Cr 7,8-9) e celebrano la scelta del Sion per dimora da parte di Dio. La<br />
celebrazione sotto Esdra (Ne 8,14-18) era collegata con la lettura della Legge. Per poter<br />
leggere il testo sacro, i membri della comunità tagliarono i rami e ne fecero delle capanne<br />
nell’atrio del Tempio e sulle piazze di Gerusalemme. Secondo 2Mac 10,6-8 la<br />
rinnovazione del Tempio dopo la vittoria maccabea fu celebrata a modo della festa delle<br />
Capanne. Più o meno in questo tempo si è aggiunto ancora un altro motivo storico della<br />
festa: secondo il Libro dei Giubilei (II sec. a.C.) Abramo per primo celebrò questa festa,<br />
dopo aver ricevuto l’annuncio della nascita di Isacco.<br />
114 R. DE VAUX, Les institutions de l’Ancien Testament, II, Paris 1960, 399: «Les<br />
hommes pieux et importants de la communauté dansaint en chantant dans le parvis du<br />
Temple, en brandissant des torches allumées. C’était une liesse populaire et l’on avait<br />
coutume de dire: “Celui qui n’a pas vu la joie de cette fête de nuit n’a, dans toute sa vie,<br />
vu aucune vraie joie”».<br />
115 Per tutto il paragrafo cf. R. FABRIS, Giovanni, 348-349; C.S. KEENER, The Gospel<br />
of John, I, 718; R. DE VAUX, Les institutions de l’Ancien Testament, II, 397-413.<br />
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