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in grado di adempiere le autentiche promesse messianiche. Con Lagrange<br />
possiamo affermare che «Gesù approfitta di tutto quanto vi è di giusto<br />
nell’attesa del Messia per rivelare la sua origine divina» 109 . Gesù in realtà<br />
risponde, anche se a modo suo, a tutte le aspettative giudaiche, che però<br />
nello stesso tempo purifica e approfondisce. Giovanni è d’accordo con la<br />
credenza in un Messia d’origine sconosciuta, egli prende per sua quest’idea<br />
contemporanea, ma la radicalizza. Come se dicesse ai Giudei: Sì, il Messia<br />
sarà misterioso, ma molto più che voi pensiate. «Giovanni […] ha<br />
teologizzato, riteologizzato un concetto che è diventato secolarizzato» 110 .<br />
Gesù dunque compie le attese messianiche contemporanee, ma nello stesso<br />
tempo le supera e le «capovolge», cosicché la cristologia cristiana non può<br />
essere in nessun modo considereta come una pura proiezione di queste<br />
attese. In questo senso Ashton scrive: 111<br />
La curiosità perfettamente naturale sulle origini di Gesù non può di per sé esser<br />
stata l’origine di tutta questa rilevante teologia dell’alienazione, né potrebbe<br />
essere stata sviluppata senza un consapevole capovolgimento della tradizione<br />
secondo cui lo stesso Messia sarebbe stato all’oscuro delle proprie origini come<br />
quelli per i quali venne. Secondo la concezione di Giovanni un elemento<br />
essenziale del messaggio di Gesù fu una costatne affermazione che le sue reali<br />
origini erano divine, che la sua prima e vera dimora era in cielo.<br />
Questo messianismo veniva condiviso anche dagli zeloti, mentre gli esseni di Qumran<br />
aspettavano, oltre a un profeta del tempo finale (secondo Dt 18,18s.), due figure di<br />
messia discendenti di Giacobbe (la «stella da Giacobbe», Nu 24,15-17) e di Levi<br />
(secondo Dt 33,8-11: la benedizione della trubù sacerdotale da parte di Mosè). In quanto<br />
eredi del sacerdozio sadocita, gli esseni preferivano naturalmente il messia sacerdotale.<br />
Anche gli apocalittici aspettavano un messia, pur non condividendo il messianismo<br />
terreno; il messia doveva precedere la fine di questo eone essendo governante del regno<br />
millenario, la cui conclusione solo avrebbe istaurato il nuovo eone. Cf. F. HAHN,<br />
«Cristo,j christos Christus», in EWNT, III, 1149-1154.<br />
109 M.J. LAGRANGE, Évangile selon Saint Jean, 208: «Jèsus met à profit ce qu’il y a de<br />
juste dans l’attente du Messie pour révéler son origine divine».<br />
110 C.K. BARRETT, Gospel according to St John, 322: «John […] is theologizing, or<br />
retheologizing, a concept that had become secularized».<br />
111 J. ASHTON, Understanding the Fourth Gospel, 398: «The perfectly natural curiosity<br />
concerning Jesus’ origins cannot of itself have precipitated the whole of this remarkable<br />
theology of alienation, nor could it have been carried through without a conscious<br />
reversal of the tradition that the Messiah himself would be as much in ignorance of his<br />
own origins as those on whose behalf he came. According to John’s conception one<br />
essential element in Jesus’ message was a steady affirmation that his real origins were<br />
divine, that his first and only true home was in heaven» (trad. it. Comprendere il Quarto<br />
Vangelo, 293).<br />
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