Disertace Brož - Theses

ultramondana secondo la credenza apocalittica, né il luogo sconosciuto della
sua nascita ma il luogo dove il Messia avrebbe dovuto dimorare prima della
sua apparizione pubblica. Tale convinzione viene testimoniata da Giustino
(100-165) nel suo Dialogo con il giudeo Trifone: «Anche se il Messia è già
nato ed esiste in qualche luogo, è tuttavia sconosciuto; nemmeno lui sa chi è,
né possiede alcun tipo di potere sino a quando non giungerà Elia a ungerlo e
a rivelarlo a tutti» 104 . Anche scritti giudaici più tardivi attestano che l’idea di
un Messia nascosto riguarda il luogo in cui è nascosto prima del suo entrare
sulla scena. La tradizione rabbinica spesso collega il Messia con Mosè che
pure era nascosto prima di apparire davanti a Israele 105 . Questa tradizione
del Messia sconosciuto era probabilmente familiare anche a Giovanni: è
riflessa nelle parole di Giovanni Battista, «In mezzo a voi sta uno che non
conoscete... io stesso non lo conoscevo» (1,26.31; cf. 1,33). Il c. 7 dipende
dalla stessa tradizione, ma «se ne discosta bruscamente per un aspetto
importante: infatti insiste, contro la tradizione, che Gesù sa da dove viene,
perché la sua origine è precisamente “colui che lo ha mandato”» 106 .
3) Gesù e di fronte alle aspettattive messianiche: Può sembrare che tra le
due aspettattive, cioè del Messia Betlemmita e del Messia dalla provenienza
sconosciuta, ci sia una contraddizione, ma essa scompare, se considerate su
uno sfondo storico. Sembra però che Giovanni abbia usufruito di questa
contraddizione apparente per i suoi fini. Secondo Keener, la contraddizione
apparente «crea una situazione dell’ironia giovannea: i critici di Gesù lo
screditano in base a fondamenti contradditori, uniti solo nella loro
opposizione contro di lui. In altre parole: utilizzavano qualsiasi argomento
necessario per arrivare alla conclusione prestabilita» 107 .
Il mormorio dei Giudei riflette il fatto che Gesù non corrispondesse alle
loro aspettative messianiche 108 . Ma questo non significa che egli non fosse
104 Dial. 8,4; cf. 110,1, citato in J. ASHTON, Understanding the Fourth Gospel, 305.
105 Cf. C.S. KEENER, The Gospel of John, I, 718.
106 J. ASHTON, Understanding the Fourth Gospel, 305: «But although the passage in
chapter 7 clearly depends upon the same tradition, it sharply diverges from it in one
important respect by insisting, against the tradition, that Jesus does know where he
comes from, for his origin is precisely “the one who sent him”» (trad. it. Comprendere il
Quarto Vangelo, 290).
107 C.S. KEENER, The Gospel of John, I, 719: «The seeming contradiction […] plays
well to Johannine irony: Jesus’ critics occasionally disbelieve him on contradictory
grounds (see also 9:29), united only in their opposition to him. In other words, people
used whatever necessary to achieve their predetermined conclusion».
108 Le rappresentazioni giudaiche del Messia erano divergenti. I farisei aspettavano un
Messia reale, il figlio di Davide, che avrebbe instaurato un regno di pace e di giustizia.
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