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Nel NT avposte,llw appare 135 volte, di cui 27 nel Quarto Vangelo, dove<br />
soggetto del verbo può essere o Dio o gli uomini, però nella maggior parte<br />
delle ricorrenze si tratta dell’invio di Gesù da parte del Padre 74 .<br />
Caratteristica per Giovanni è la formula di tipo o[ti su, me avpe,steilaj (Dio è<br />
soggetto e Gesù oggetto) che esprime l’oggetto di fede (o conoscenza) degli<br />
uomini 75 . Il fatto che il Padre ha mandato Gesù figura come una formula di<br />
fede, come la verità fondamentale e centrale alla quale devono arrivare gli<br />
uomini. Infatti, conoscere l’unico vero Dio e «colui che ha madato», in ciò<br />
consiste la vita eterna (17,3).<br />
3) Rapporto tra pe,mpw e avposte,llw: Il fatto che Giovanni usa due termini<br />
per designare la missione porta alla domanda circa il rapporto tra di loro e la<br />
differenza eventuale del loro senso.<br />
Cominciamo con la grammatica. Il verbo avposte,llw viene usato in Gv<br />
nella forma attiva di aoristo e perfetto e in participio perfetto passivo, mentre<br />
pe,mpw appare in indicativo futuro e presente e, nella maggior parte dei casi,<br />
in participio aoristo attivo. Ma questa diversità grammaticale riflette anche<br />
una differenza semantica? Le opinioni degli studiosi non sono unite:<br />
secondo alcuni non c’è differenza sostanziale tra i due verbi, secondo altri<br />
invece sì 76 .<br />
in der Übermittlung eines Gegenstandes oder eines Auftrages oder auch in der<br />
Zusendung oder Entsendung eines Menschen vorliegt, kommt in avposte,llein vorwiegend<br />
zum Ausdruck, dass die Sendung unter einem ganz bestimmten, einmaligen und<br />
einzigartigen Gesichtspunkt erfolgt, einem Gesichtspunkt, der nicht nur Absender und<br />
Empfänger in Beziehung setzt, sondern gerade den, der gesandt wird, oder das, was<br />
Gegenstand der Sendung ist, aus der Situation heraus mit der Sendenden verbindet».<br />
74 Quando in Gv il verbo viene usato in attivo, nella maggior parte dei casi (17) ha per<br />
oggetto Gesù che è mandato 16 volte dal Padre, una volta dal sommo sacerdote Anna a<br />
Caifa (18,24). Due volte Gesù è invece soggetto del verbo, mentre oggetto ne sono i suoi<br />
discepoli (4,38; 17,18). Due volte i capi Giudei mandano qualcuno da Giovanni (1,19;<br />
5,33) e una volta i sommi sacerdoti insieme con i farisei mandano delle guardie per<br />
arrestare Gesù (7,32).<br />
75 In 5,36 le opere che il Padre ha dato a Gesù rendono testimonianza all’invio di Gesù<br />
dal Padre. In 5,38 Gesù rimprovera ai Giudei di non credere in essa. Tale fede è «l’opera<br />
di Dio» (6,29). In 11,42 Gesù prega davanti alla tomba di Lazzaro «a causa della folla<br />
circostante, affinché credano...». Nella preghiera sacerdotale Gesù può costatare che i<br />
discepoli hanno creduto e conosciuto «che tu mi hai mandato» (17,8.25). Lo stesso deve<br />
credere e conoscere il mondo (17,21.23).<br />
76 Per una rassegna di diverse opinioni cf. C. MERCER, «VAPOSTELLEIN AND<br />
PEMPEIN IN JOHN», NTS 36 (4, 1990) 619-620.<br />
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