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Disertace Brož - Theses

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di una persona o cosa o su causa/motivo. Introduce domande sia dirette, sia<br />

indirette. In Gv si trova 12 volte, quasi sempre riferito in qualche modo a<br />

Gesù. Solo in 3,8 si tratta del movimento imprevedibile del pneu/ma di cui<br />

non si sa po,qen e;rcetai kai. pou/ u`pa,gei, negli altri casi po,qen riguarda la<br />

provenienza misteriosa di Gesù o dei suoi doni e del mistero della sua<br />

conoscenza. Dall’inizio del vangelo fino alla fine riccorre sempre questo<br />

po,qen riferito a Gesù 62 . Particolarmente significativa è la sua ultima<br />

ricorrenza: Pilato domadna a Gesù: Po,qen ei= su,È (19,9), ma Gesù non dà al<br />

procuratore nessuna risposta (essendo l’unica quella espressa da Gesù già<br />

poco prima: h` basilei,a h` evmh. ouvk e;stin evnteu/qen). La domanda po,qen ci<br />

indirizza verso il mistero dell’identità personale di Gesù. Pilato, infatti,<br />

domandando a Gesù «donde fosse» voleva sapere in realtà «chi era». La sua<br />

domanda segue immediatamente all’accusa, fatta da parte dei Giudei, che<br />

Gesù si fece il Figlio di Dio. Ora, Gesù non potendo rivelare a Pilato il<br />

mistero della sua persona, dato che il procutarore col suo scetticismo – «Che<br />

cosa è la verità?» (18,38) – non è disponibile per accolgiere la verità, non<br />

può nemmeno dirgli donde è, perciò tace.<br />

Quando in 7,27-28 i Giudei parlano della provenienza sconosciuta del<br />

Messia e affermano invece di conoscere quella di Gesù, allora Giovanni,<br />

usando la parola po,qen, punta già al centro: al mistero di Gesù, il vero<br />

Messia, la cui vera origine è inaccessibile alle capacità umane.<br />

2) avpo,: La vera origine di Gesù è «colui che mi ha mandato». Gesù non è<br />

venuto da sé: avpV evmautou/ ouvk evlh,luqa (v. 28). La preposizione avpo, (645<br />

volte nel NT) si usa col genitivo. Originalmente esprime la separazione da<br />

una persona, da una cosa o da un luogo. Da questo significato fondamentale<br />

derivano altri significati. In senso locale esprime allontanamento, punto di<br />

partenza, luogo di origine o di provenienza; nel senso temporale indica il<br />

momento da cui qualcosa viene datato o da cui dura; può indicare l’origine<br />

62 Natanaele si stupisce: po,qen me ginw,skeijÈ (1,48). Il capotavola alle nozze di Cana<br />

non sapeva della fonte misteriosa del vino nuovo: ouvk h;|dei po,qen evsti,n (2,9). La<br />

Samaritana domanda sulla fonte dell’acqua viva che Gesù le offre: po,qen ou=n e;ceij to.<br />

u[dwr to. zw/nÈ (4,11), mentre egli stesso domanda a Filippo, introducendolo nel mistero<br />

del suo pane: po,qen avgora,swmen a;rtouj (6,5). Nella pericope inquestione po,qen si<br />

riferisce alla provenienza del Cristo e di Gesù (7,27-28). In 8,14 Gesù giustappone la sua<br />

autocoscienza, basata sulla conoscenza dell’origine e del fine della propria esistenza, e<br />

l’ignoranza di tutti e due da parte dei Giudei: oi=da po,qen h=lqon kai. pou/ u`pa,gw\ u`mei/j de.<br />

ouvk oi;date po,qen e;rcomai h' pou/ u`pa,gw. I Giudei confessano la loro ignoranza nei<br />

riguardi di Gesù: ouvk oi;damen po,qen evsti,n (9,29.30).<br />

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