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Disertace Brož - Theses

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Samaritana, la folla, i Giudei, Marta) le affermazioni riguardo al Cristo,<br />

Giovanni ci offre una rassegna delle credenze sul Cristo del suo tempo 40 .<br />

2) La venuta di Gesù: All’obiezione che il Cristo quando verrà, nessuno<br />

saprà da dove, Gesù risponde, affermando di non esser venuto da se stesso:<br />

avpV evmautou/ ouvk evlh,luqa (7,28). In Gv Gesù è soggetto di e;rcomai 42 volte<br />

(più 24 volte dei verbi composti). In una metà di queste ricorrenze il verbo<br />

ha un semplice senso di movimento locale: Gesù va qua e là, esce da una<br />

località ed entra in un’altra. Ma nel resto dei casi e;rcomai acquista un<br />

significato più profondo: esprime l’origine ultraterrena di Gesù o della sua<br />

missione: lui «viene» nel mondo da Dio, dal Padre 41 . Alcune volte Gesù<br />

precisa la finalità della sua venuta 42 . Con lo stesso verbo esprime anche il<br />

ritorno al Padre mediante la sua morte (16,7; 17,11.13). Ai discepoli però<br />

promette di «venire di nuovo» a loro dopo la sua partenza (14,3.18.23.28). E<br />

infatti le apparizioni del Risorto sono descritte come la sua venuta<br />

(20,19.24.26; 21,13). Ma questo non è l’ultima venuta di Gesù. Ancora<br />

come risorto, con la sua ultima parola in Gv, Gesù promette di nuovo di<br />

venire (21,22.23).<br />

Il verbo e;rcomai riferito a Gesù dunque include tutto il mistero della sua<br />

persona e della sua missione: l’origine e il fine ultimo nel Padre (non viene<br />

da se stesso, bensì dal Padre e a lui torna), il senso salvifico della sua<br />

esistenza terrena («sono venuto per...»), il rapporto con il mondo, in cui<br />

viene e che lascia, il rapporto con i discepoli, ai quali tornerà: si tratta della<br />

sua venuta dopo la morte, attraverso le sue apparizioni, ma anche attraverso<br />

il dono dello Spirito (15,26; 16,7.8.13), mediante cui Gesù e il Padre<br />

vengono nell’intimo dei fedeli (14,23).<br />

40 Sei volte si attesta l’attesa della sua venuta: 4,25; 7,27.31.41.42; 11,27. Quando<br />

verrà, ci annuzierà tutto (4,25), non si saprà la sua origine (7,27), farà dei segni (7,31),<br />

non verrà dalla Gallilea (7,41), ma dalla Giudea, da Betlemme, dal seme di Davide<br />

(7,42). Il Messia rimarrà in eterno (12,34).<br />

41 In 3,2 è Nicodemo che ha riconosciuto in Gesù un «maestro venuto da Dio», mentre<br />

in tutti gli altri casi è Gesù stesso che afferma di esser venuto da Dio (5,43; 7,28; 8,14.42;<br />

9,39; 10,10; 12,27.46.47; 13,3; 15,22; 16,27.28; 18,37) e in 16,30 lo ripetono i suoi<br />

discepoli.<br />

42 Gesù è venuto nel mondo «per il giudizio» (9,39), «perché abbiano la vita» (10,10),<br />

a causa dell’Ora (12,27), «perché chi crede non rimanga nelle tenebre» (12,46), «non per<br />

giudicare il mondo ma per salvare il mondo» (12,47), «per testimoniare sulla verità»<br />

(18,37).<br />

42

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