Disertace Brož - Theses

Nonostante le affinità e il problema irrisolto della direzione di
dipendenza possiamo costatare un’originalità giovannea rispetto a tutte le
concezioni precedenti. Al contrario della concezione greca Giovanni, erede
della tradizione biblico-giudaica, capisce la conoscenza di Dio in senso
esisteziale come un rapporto personale che ha una forma dell’amore
vicendevole e dell’immanenza reciproca. Rispetto alle correnti misteriche
Giovanni si distingue, oltre alla condizione del giusto comportamento
morale, per il fatto che la conoscenza dipende non dalla speculazione o
dall’illuminazione, ma dalla fede nella parola e nella persona di Gesù come
personaggio storico. Proprio in quest’ultimo punto, caratteristico cristiano,
cioè nella mediazione della conoscenza di Dio dal Verbo incarnato, da Gesù
di Nazaret, dalla sua vita, morte e risurrezione, sta l’originalità giovannea
rispetto ad altre concezioni, inclusa quella giudaica. La conoscenza di Dio
in Gv infatti rappresenta un passo in avanti anche rispetto al giudaismo.
«Negli scritti qumranici, come nell’Antico Testameno, la conoscenza sarà
completa nel tempo escatologico. Per Giovanni quel tempo è già venuto» 416 .
Secondo Giovanni la conoscenza di Dio è inseparabile dalla fede in Gesù
storico. Solo Gesù, il Figlio eterno di Dio, il Verbo incarnato, ci rivela il
Dio vero (cf. 1,18; 14,9).
416 Ivi, 241: «In the Scrolls, as in the OT, knowledge will be complete in the
eschatological time. For John that time has arrived».
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