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Disertace Brož - Theses

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ivelazione di Dio e obbedienza da parte dell’uomo, la relazione etica<br />

interumana quale condizione per aver la conoscenza di Dio. Questi punti<br />

mancano nella concezione greca e gnostica che rappresenta la conoscenza<br />

astratta e contemplativa di Dio, la quale non esige la relazione con Dio e<br />

porta alla deificazione o immortalità dell’anima indipendentemente dal<br />

comportamento morale 410 . Secondo Bultmann invece il concetto giovanneo<br />

di conoscenza, pur nella sua affinità con l’AT, «riproduce la nozione<br />

ellenistico-gnostica, capovolgendone però l’impostazione» 411 . Dodd ritiene<br />

che Giovanni si serve della concezione ermetica della conoscenza di Dio,<br />

soprattutto del suo aspetto visionistico; comunque Giovanni si distanzia<br />

nello stesso tempo da tutte le altre concezioni 412 . Keener dubita di un<br />

influsso gnostico sulla concezione giovannea della conoscenza. È vero che<br />

a Giovanni è familiare il vocabolario gnostico (evita la parola «gnosis», è<br />

vero, ma questo non è decisivo, dato che secondo il modo semitico di<br />

esprimersi preferisce verbi ai sostantivi, come «credere» alla «fede»), però<br />

«quando Giovanni usa dei termini gnostici, lo fa in una maniera<br />

antignostica» 413 . Alcune affinità nelle idee tra Giovanni e lo gnosticismo<br />

non si devono spiegare necessariamente con l’influsso della gnosi sul<br />

Quarto Vangelo, perché la dipendenza può essere anche inversa 414 . Tutto<br />

sommato, «la concezione giovannea della conoscenza e rivelazione trova i<br />

paralleli più vicini nel giudaismo palestinese. La conoscenza e la<br />

rivelazione nei testi cristiani dipendono dai testi sapienziali che appaiono<br />

ben prima degli influssi gnostici» 415 .<br />

410 Cf. ivi, 77.<br />

411 R. BULTMANN, «ginw,skw», in ThWNT, I, 712: «Aber so gewiss der johanneische<br />

Erkenntnisbegriff dem at.lichen verwandt ist, so tritt doch die Eigenart des<br />

johanneischen Denkens erst hervor, wenn man sieht, dass ginw,skein gerade nicht das<br />

at.liche [dy, sondern in paradoxer Umprägung das hellenistisch-gnostische ginw,skein<br />

aufnimmt».<br />

412 Cf. C.H. DODD, The interpretation of the Fourth Gospel, 168.<br />

413 C.S. KEENER, The Gospel of John, I, 238: «Certainly if John uses Gnostic terms at<br />

all, it is in an antignostic manner».<br />

414 Per una visione più completa del rapporto tra il Quarto Vangelo e lo gnosticimo cf.<br />

E. FASCHER, «Christologie und Gnosis im vierten Evangelium», TheolLitZeit 93 (10,<br />

1968) 721-730; P. HOFRICHTER, «Gnosis und Johannesevangelium», BibKirch 41 (1,<br />

1986) 15-21; H.J. JASCHKE, «Das Johannesevangelium und die Gnosis im Zeugnis des<br />

Irenäus von Lyon», MünchTheolZeit 29 (4, 1978) 337-376; J.M. LIEU, «Gnosticism and<br />

the Gospel of John», ExpTimes 90 (8, 1979) 233-237.<br />

415 Ivi, 239: «John’s conception of knowledge and revelation also finds close parallels<br />

in Palestinian Judaism. Knowledge and revelation appear in Christian texts dependant on<br />

wisdom themes long before Gnostic influences».<br />

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