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Disertace Brož - Theses

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al livello del Verbo del principio libera lo Spirito che egli porta in sé. Lo<br />

Spirito, si può dire, è l’espirazione del fulgore potente del Verbo eterno» 401 .<br />

Lo Spirito è dato ai discepoli per svolgere la missione che Gesù affida loro<br />

e nella quale continua la sua missione che gli ha affidato il Padre (20,21).<br />

Come lo Spirito dimorava in Gesù, accompagnandolo nella sua missione,<br />

così sarà anche il principio della missione dei discepoli.<br />

Il modo di operare dello Spirito nei discepoli è multiforme, ma possiamo<br />

dire sinteticamente che lo Spirito conserverà viva la memoria di Gesù, delle<br />

sue parole e della sua opera nei discepoli e gliene farà conoscere sempre di<br />

più il significato 402 . Lo Spirito farà nel cuore dei discepoli interiormente<br />

evidente la verità di Gesù, il mistero della sua persona e del suo essere dal<br />

Padre. «Lo Spirito svelerà loro la persona del Figlio nella sua sorgente: il<br />

seno del Padre. Grazie allo Spirito, il mistero del Figlio e del Padre, cuore<br />

della rivelazione, apparirà loro nella sua profondità ultima e nelle sue ultime<br />

conseguenze» 403 .<br />

Lo Spirito compie la missione di Gesù, la quale non avrebbe altrimenti<br />

senso. La rivelazione di Gesù si compie quando entra nella mente e nel<br />

cuore degli uomini, e ciò avviene per opera dello Spirito, il quale è la<br />

condizione interiore per accogliere la rivelazione che Gesù dà con la sua<br />

parola, con i suoi segni e con la sua croce. La rivelazione secondo Giovanni<br />

ha un aspetto oggettivo e uno soggettivo, come osserva I. de la Potterie: 404<br />

La teologia giovannea della rivelazione ci invita a fare la sintesi tra l’aspetto<br />

oggettivo e l’aspetto soggettivo della rivelazione. La Verità, per Giovanni, è<br />

innanzi tutto il Cristo (14,6); ma è anche lo Spirito: anche lui è chiamato la<br />

Verità (1Gv 5,6). La verità cristiana (…) non è soltanto il dato oggettivo<br />

dell’automanifestazione di Gesù; è anche la sua assimilazione e la sua<br />

401 H. SCHLIER, «Zum Begriff des Geistes nach dem Johannesevangelium», in<br />

Besinnung auf das Neue Testament, Freiburg 1964, 265: «Sendung und Mitteilung des<br />

Geistes, der schon aus den Worten des irdischen Jesus sprach, erfolgt erst durch den<br />

verklärten Herrn. Erst die Erhöhung des fleischgewordenen Wortes zum anfänglichen<br />

Wort entbindet den Geist, den jenes in sich trägt. Der Geist, kann man sagen, ist das<br />

Anwehen des machtvollen Glanzes als des ewigen Wortes».<br />

402 Come Paraclito, consolatore o avvocato, rimane e sarà con loro per sempre (14,16-<br />

17), come è rimasto su Gesù (1,33), insegnerà loro ogni cosa e ricorderà loro tutto ciò<br />

che Gesù ha detto (14,26). Gli renderà testimonianza, perché anche loro, nella sua forza,<br />

possano rendere testimonianza al loro Maestro (15,26-27). Convincerà il mondo quanto<br />

al peccato, alla giustizia e al giudizio (16,8-11). Guiderà i discepoli alla verità tutta<br />

intera e gli annunzierà le cose future, glorificherà Gesù prendendo dal suo e<br />

annunziandolo loro (16,13-15).<br />

403 D. MOLLAT, Giovanni maestro spirituale, 57-58.<br />

404 I. DE LA POTTERIE, «Cristo centro della forma della rivelazione…», 278.<br />

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