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conoscenza, e ciò ancora prima della Pasqua. Loro conoscono già la via<br />
verso il Padre, anzi conoscono il Padre stesso (14,4.7), come pure<br />
conoscono lo Spirito di verità (14,17). Alla fine della sua missione terrena<br />
Gesù può costatare con soddisfazione che i discepoli hanno capito la realtà<br />
principale: la sua provenienza da Dio e la sua missione: nu/n e;gnwkan o[ti<br />
pa,nta o[sa de,dwka,j moi para. sou/ eivsin (...) kai. e;gnwsan avlhqw/j o[ti para. sou/<br />
evxh/lqon( kai. evpi,steusan o[ti su, me avpe,steilaj (17,7-8). Eppure la piena<br />
conoscenza del mistero di Gesù, la sua immanenza nel Padre, è promessa<br />
loro per il futuro: evn evkei,nh| th/| h`me,ra| gnw,sesqe u`mei/j o[ti evgw. evn tw/| patri,<br />
mou kai. u`mei/j evn evmoi. kavgw. evn u`mi/n (14,20). Infatti solo alla luce della<br />
risurrezione di Cristo essi capiranno (2,22; 12,16). Il Risorto stesso toglie<br />
ogni dubbio, lui solo. Non basta il sepolcro aperto, né le bende vuote, né gli<br />
angeli. Alla vista di tutto ciò risuona ancora sempre: ouvk oi;damen pou/ e;qhkan<br />
auvto,n (20,2.13.14). I discepoli di fronte al sepolcro vuoto ouvde,pw h;|deisan<br />
th.n grafh.n o[ti dei/ auvto.n evk nekrw/n avnasth/nai (20,9), malgrado la fede<br />
nascente del discepolo prediletto (20,8). Ancora nell’ultimo atto del<br />
racconto evangelico i discepoli non sono in grado di percepire la presenza<br />
del Risorto che sta sulla riva (21,4), mentre solo alla fine, dopo la pesca<br />
miracolosa, non gli domandano più: «Tu chi sei?», eivdo,tej o[ti o` ku,rio,j<br />
evstin (21,12).<br />
8.3.2 La rivelazione di Gesù<br />
Il passaggio dall’ignoranza iniziale alla conoscenza è costituito dalla<br />
persona e dall’opera di Gesù. Lui che è l’unico a conoscere il Padre è anche<br />
la via a questa conoscenza per i discepoli, è il mediatore. La sua funzione<br />
mediatrice si fonda sul suo essere umano-divino: «Gesù ha una duplice<br />
funzione: in quanto Logos e Figlio è l’Oggetto divino dell’attività<br />
conoscitiva umana e nello stesso tempo è il Soggetto dell’atto con cui Dio<br />
conosce l’uomo; ma in quanto uomo Egli è pure sia l’Oggetto della<br />
conoscenza divina dell’uomo che il Soggetto della conoscenza umana di<br />
Dio» 396 . Gesù ci offre la sua conoscenza del Padre e ci fa conoscere il Padre<br />
mediante se stesso: «Chi vede me vede il Padre» (14,9). Tutto ciò che Gesù<br />
o[ti avpo. qeou/ evxh/lqej (16,30) – egli stesso mette in dubbio la loro sicurezza,<br />
preannunciando la loro comune apostasia (16,31-32).<br />
396 C.H. DODD, The interpretation of the Fourth Gospel, 160: «The Jesus of the<br />
gospel has a double role: He is, as Logos or Son, the divine Object of man’s knowledge,<br />
and at the same time the Subject of God’s knowledge of man; but He is also (as man)<br />
both the Object of God’s knowledge of man and the Subject of man’s knowledge of<br />
God» (trad. it. L’Interpretazione del Quarto Vangelo, 206).<br />
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