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tradizione della letteratura sapienziale, chiama Gesù Lo,goj per rilevare la<br />
sua funzione di rivelare la verità di Dio. «Non sta tuttavia ad indicare<br />
unicamente la funzione rivelartice di Gesù; si applica anche al Cristo in<br />
Dio, nella sua relazione col Padre» 391 .<br />
8.3 Svolgimento della missione di Gesù<br />
Dopo aver indicato il contenuto e il fine della missione di Gesù e dopo<br />
aver riflettuto sul rapporto tra questa missione rispetto e l’essere di Gesù da<br />
Dio e la sua conoscenza del Padre, possiamo ora vedere come questa<br />
missione si svolge concretamente, come si compie il proposito di Gesù di<br />
rivelare il Padre.<br />
8.3.1 Punto di partenza: ignoranza del mondo<br />
Il prologo di Gv costata una verità che vale per tutti i tempi: «Dio,<br />
nessuno l’ha mai visto» (1,18). Quest’affermazione può suscitare un<br />
sentimento di frustrazione a chi, con Filippo, prega: «Mostraci il Padre e ci<br />
basta» (14,8). Giovanni, però, non ci lascia frustrati: ci fa sapere che Dio si<br />
è fatto conoscere. Il Lo,goj di Dio, la cui vita è la luce degli uomini, si<br />
incarna nella vita di Gesù di Nazaret, viene nel mondo come la luce del<br />
mondo e ci spiega Dio (1,14.18). Ma viene in un mondo allontanato dalla<br />
sua Origine, alienato, perso nelle tenebre dell’ignoranza riguardo a Dio, a<br />
Gesù, a se stesso. Già nel prologo il mondo viene caratterizato per la sua<br />
ignoranza: o` ko,smoj auvto.n ouvk e;gnw (1,10). L’oggetto di questa ignoranza<br />
del mondo è la luce vera del Lo,goj eterno che viene nel mondo. Un’uguale<br />
espressione sintetica dell’ignoranza del mondo si trova alla fine della<br />
«preghiera sacerdotale» in cui Gesù dice al Padre: o` ko,smoj se ouvk e;gnw<br />
(17,25). Tra queste due costatazioni dello stato tenebroso del mondo<br />
troviamo una moltitudine di testimonianze dell’ignoranza da parte del<br />
mondo. Tutte le categorie di uomini tradiscono un’ignoranza: si tratta<br />
soprattutto degli avversari di Gesù, dei Giudei o di un gruppo di loro, dei<br />
farisei, ma anche dei discepoli di Gesù, persino del Battista.<br />
È significativo che il racconto evangelico cominci con un esempio di<br />
questa ignoranza: si tratta della domanda fatta dai sacerdoti e leviti a<br />
Giovanni Battista: «Tu chi sei?» (1,19) 392 . Nei dialoghi con Gesù i Giudei<br />
391 I. DE LA POTTERIE, «Cristo centro della forma della rivelazione…», 273.<br />
392 La stessa domanda viene rivolta, in 8,28, a Gesù. Tutto ciò che ha origine in Dio,<br />
viene misconosciuto o ignorato dagli uomini. Anche Giovanni Battista viene<br />
misconosciuto come Gesù e a causa di Gesù, dato che la sua identità deriva da quella di<br />
Gesù, di cui egli è precursore, testimone e amico.<br />
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