13.06.2013 Views

Disertace Brož - Theses

Disertace Brož - Theses

Disertace Brož - Theses

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

La vita umana di Gesù, il suo comportamento filiale, la sua sottomissione al<br />

Padre, sono la traduzione e l’immagine, sul piano storico, del rapporto<br />

trascendente e intradivino tra il Figlio e il Padre. Per Giovanni, la verità è<br />

questo svelamento della vita profonda di Gesù; essa è la trasparenza e la gloria<br />

di Gesù; essa è, nell’uomo Gesù, lo splendore della presenza del Figlio e del<br />

Padre.<br />

Il fine della missione è di permettere a noi di conoscere il Padre. Se è<br />

vero che la ragione suprema per cui Gesù compie la sua missione è la<br />

glorificazione del Padre, è pure vero che è mandato a nostro favore, «pro<br />

nobis». Non è per lui, che egli è mandato da Dio, ma per noi. Ma la ragione<br />

di questo «pro nobis» sta in ciò che Gesù è «in sé», cioè nel suo essere dal<br />

Padre. Gesù è per noi ciò che è dal Padre. Nella sua missione Gesù opera a<br />

partire dal suo essere che è sempre l’essere dal Padre. In altre parole, Gesù,<br />

mandato nel mondo, fa ciò che è, e lo può essere solo perché lo è dal Padre.<br />

La missione è determinata da ciò che Gesù è – grazie al Padre. Il senso della<br />

missione si identifica con la persona di Gesù la cui identità è data dal suo<br />

essere da Dio. Possiamo trovare questa realtà in diversi concetti che<br />

indicano il fine della missione di Gesù. Per esempio la verità: Gesù è<br />

venuto per rendere testimonianza alla verità (18,37), in ciò sta il contenuto<br />

della sua missione. Ma lui è capace di svolgere questa missione solo in<br />

quanto dice la verità che ha ricevuto da suo Padre (8,40.45). Con essa però<br />

ha ricevuto il suo proprio essere, perché lui stesso è la Verità (14,6) 389 .<br />

Oppure la vita: il Figlio ha ricevuto la vita dal Padre, cosicché l’ha in se<br />

stesso (5,26), in lui infatti c’è la vita (1,4), anzi lui stesso è la Vita (14,6), e<br />

in quanto tale è venuto «perché abbiano la vita» (10,10). Anche la categoria<br />

parola serve a indicare la missione di Gesù: egli dà la sua parola. Ma «la<br />

parola di Gesù non è nient’altro che la parola del Padre: ricevuta<br />

integralmente, viene altrettanto integralmente trasmessa; ci fa quindi<br />

scoprire nello stesso tempo il Padre, da cui proviene, e il Figlio, che ce la<br />

rivela identificandosi con essa» 390 . Giovanni, ispirato soprattutto alla<br />

transparence et la gloire de Jésus ; elle est, dans l’homme Jésus, l’éclat de la présence du<br />

Fils et du Pére».<br />

389 I. DE LA POTTERIE, «Cristo centro della forma della rivelazione secondo S.<br />

Giovanni», in Studi di cristologia giovannea, 271: «La parola “verità”, in Gv 14,6,<br />

esprime perciò innanzi tutto la funzione rivelatrice del Verbo incarnato. Il suo significato<br />

però non è esclusivamente funzionale. Gesù non viene solo a proclamare la verità; è la<br />

Verità. Verità che è Gesù è la rivelazione che reca in se stesso, rivelazione del proprio<br />

mistero e della sua trascendenza; nell’uomo Gesù si manifesta a noi il Verbo di Dio, il<br />

Figlio Unigenito tornato nel seno del Padre».<br />

390 I. DE LA POTTERIE, «Cristo centro della forma della rivelazione…», 272.<br />

217

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!