Disertace Brož - Theses

la forma concreta, in cui l’amore del Padre si estende e continua nel mondo.
(...) Solo mediante la missione del Figlio l’amore del Padre diventa
efficacemente presente e percepibile» 386 . Infatti Gesù rivelando, con
l’atteggiamento filiale, insieme se stesso e il Padre, ci offre una nuova
conoscenza di Dio. Non rivela infatti un dio astratto, generico, ma rivela il
suo Dio che è il Padre, cioè un Dio in relazione, il Dio che è amore (cf. 1Gv
4,8.16).
Gesù rivela il Padre, rivelando se stesso, mediante se stesso, impegnando
in questa missione tutta la sua esistenza. La rivelazione del Padre non è per
Gesù un compito estrinseco che può fare in questo o in un altro modo o che,
ipoteticamente, potrebbe fare anche qualcun altro. No, questa missione non
può essere svolta da un altro. Solo a partire da ciò che Gesù è, il Figlio
unigenito, egli può rivelare Dio come il Padre. Gesù non è solo un profeta
che trasmette un messaggio, venuto dal di fuori: egli dà la sua parola da sé,
dal proprio essere, che è un essere da Dio e in Dio. «La sua missione si
radica in qualcosa più profondo di un puro compimento dell’incarico in
qualche momento storico; la sua missione è l’espressione della sua vita in
quanto Figlio» 387 . La missione di Gesù non è un compito che occupa solo
una parte della sua esistenza, oltre alla quale gli resterebbe uno spazio
privato che non si impegni nella missione. Al contrario, Gesù rivela il Padre
con tutta la sua vita, con tutta la sua esistenza, con tutto ciò che fa e con
tutto ciò che è. Il modo di compiere la sua missione fa parte del contenuto
della stessa missione. Il come della sua rivelazione è già la cosa rivelata. La
«cosa» rivelata ossia la «verità» non è da staccare dalla persona stessa di
Gesù nella profondità del suo mistero, quello del suo essere da Dio. Se il
fine della missione di Gesù è quello di rendere testimonianza alla verità
(18,37), allora si tratta della verità assoluta, della sua verità, della verità di
lui, che è la verità di Dio. Ignace de la Potterie dice al riguardo: 388
386 M. WALDSTEIN, «Die Sendung Jesu…», 221: «An erster Stelle steht die Liebe des
Vaters, die die Identität und das Leben Jesu formt und bestimmt als die des Sohnes (…)
Die Sendung Jesu ist ein Ausdruck dieser Identität; Sie drückt sein Leben als ewiger
Sohn aus, und sie ist die konkrete Form, in der die Liebe des Vaters in die Welt
ausgedehnt und fortgesetzt wird (…) Erst durch die Sendung Jesu wird die Liebe des
Vaters wirksam gegenwärtig und wahrnehmbar».
387 M. WALDSTEIN, «Die Sendung Jesu…», 210: «Seine Sendung wurzelt daher in
etwas Tieferem als bloßer Auftragserfüllung in einem historischen Moment; sie ist der
Ausdruck seines Lebens als Sohn».
388 I. DE LA POTTERIE, La Verité dans Saint Jean, II, Roma 1997, 1011-1012: «La vie
hummaine de Jésus, son attitude filiale, sa soumission envers le Père, sont la traduction
et l’image, au plan de l’histoire, du rapport transcendant et intradivin entre le Fils et le
Père. Pour Jean, la vérité est ce dévoilement de la vie profonde de Jésus ; elle est la
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