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sua opera si riferisce sempre al Padre, riconoscendosi dipendente in tutto da<br />
lui: può parlare e fare solo ciò che vede o sente parlare o fare il Padre, fa le<br />
sue opere. La sua parola, la sua dottrina e la sua opera appartengono tutte al<br />
Padre. Così il modo con cui Gesù svolge la missione è una permanente e<br />
multiforme rivelazione del suo essere dal Padre.<br />
Nello stesso momento Gesù, svolgendo la sua missione, mostra un altro<br />
atteggiamento, in una tensione apparente con la sottomissione a Dio: si<br />
presenta nel nome di Dio, che rappresenta come un messaggero. Egli gode<br />
inoltre della stessa potenza e dello stesso onore ed è unito a lui nella volontà<br />
e nell’azione, anzi nell’essere stesso: evgw. kai. o` path.r e[n evsmen (10,30).<br />
Questo doppio atteggiamento, apparentemente contradditorio, rivela la<br />
realtà paradossale dell’essere di Gesù dal Padre: Gesù è da Dio,<br />
condividendo la sua gloria eterna, la sua stessa divinità fino ad essere uno<br />
con lui, ma sempre nell’alterità personale in quanto non è lui, ma è da lui.<br />
Il modo in cui Gesù svolge la sua missione, cioè nell’unità col Padre e<br />
nella sottomissione a lui, corrisponde al contenuto e fine della missione che<br />
è quello di rivelare il Padre. Tutto il senso della presenza di Gesù nel<br />
mondo si racchiude nella sua parola: o` e`wrakw.j evme. e`w,raken to.n pate,ra<br />
(14,9). Gesù mostra il Padre, ma non in un modo esoterico o puramente<br />
intellettuale, bensì in un modo molto concreto: mostra il Padre, mostrando<br />
se stesso. Ma questo non deve essere compreso nel senso modalista, come<br />
se Gesù fosse un’incarnazione del Padre. Gesù mostra il Padre in quanto è<br />
suo Figlio incarnato. Rivela il Padre, mostrando se stesso in relazione al<br />
Padre, in costante riferimento a lui. Dietro le sue parole e azioni che opera<br />
nella dipendenza e obbedienza si percepisce un Altro che Gesù chiama il<br />
Padre. Rivela il Padre in sé in quanto si comporta da Figlio.<br />
L’atteggiamento filiale è la testimonianza resa al Padre. Ma anche<br />
all’inverso, rivelando il Padre, Gesù rivela se stesso. Rivela tutti e due<br />
insieme. Non è possibile comprendere l’uno senza l’altro. L’uno si definisce<br />
mediante l’altro, l’uno si può capire solo in riferimento all’altro, perché<br />
l’uno esiste mediante l’altro. Ogni padre è sempre padre di un figlio e<br />
viceversa. I concetti «padre» e «figlio» sono tutti e due relazionali e<br />
complementari tra loro. Perciò Gesù, rivelando Dio come il Padre, rivela<br />
pure se stesso come il Figlio, la rivelazione del Padre da parte di Gesù è<br />
nello stesso tempo un’autorivelazione.<br />
Gesù dunque rivelando il Padre, rivela ugualmente se stesso, rivela ciò<br />
che egli è, vale a dire l’essere dal Padre. Nella sua missione si rivela, si<br />
incarna il suo essere da Dio, il quale determina la sua identità personale. È<br />
dal Padre in quanto il Padre gli dà la vita per amore. «La missione del Figlio<br />
è un’espressione della sua identità: esprime la sua vita dal Figlio eterno ed è<br />
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