Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
auvtw/| o` path.r eivj ta.j cei/raj kai. o[ti avpo. qeou/ evxh/lqen kai. pro.j to.n qeo.n<br />
u`pa,gei (Prima della festa di Pasqua, sapendo Gesù che era venuta la sua ora<br />
di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel<br />
mondo, lì amò fino al compimento… Sapendo che il Padre gli aveva dato<br />
tutto nelle mani e che da Dio era venuto e a Dio ritornava…). Questo testo<br />
è di una portata eccezionale per il nostro tema. Si tratta dell’introduzione<br />
alla scena della lavanda dei piedi con cui si apre il «Liber gloriae». Gesù<br />
sta per sigillare e completare tutta la sua missione con l’ora della sofferenza<br />
e della morte che però è nello stesso tempo l’ora della gloria. Giovanni<br />
inizia questa parte del suo libro in un modo molto solenne. Gesù agisce in<br />
piena autocoscienza e sovranità. A Giovanni questo aspetto sta molto a<br />
cuore, qui e anche nella descrizione della passione stessa. In questo caso<br />
menziona due volte che Gesù sapeva. Il suo sapere ha per oggetto l’Ora<br />
venuta, l’ora del suo passaggio (pesah) verso il Padre (v. 1), e il fatto che<br />
il Padre gli ha dato tutto nelle mani e che nel Padre ha il punto di partenza e<br />
il punto d’arrivo (v. 3). Dunque Gesù ha piena consapevolezza del suo<br />
destino immediato e la conoscenza del suo senso: la sua morte è in realtà<br />
un passaggio nella gloria del Padre. Gesù conosce perfettamente la sua<br />
identità, definita mediante l’origine e il fine nel Padre. La conoscenza di<br />
questa unità col Padre è sottolineata anche con la menzione che il Padre gli<br />
ha dato tutto nelle mani. Tra queste due espressioni della conoscenza di<br />
Gesù si inserisce il v. 2 con la notizia che il diavolo è già all’opera: ha<br />
messo nel cuore di Giuda l’idea di tradire Gesù. Questa notizia non<br />
distrugge in nessun modo la solennità dei vv. 1.3. Al contrario, l’opera<br />
tenebrosa del traditore per così dire viene disarmata, in anticipo inserita e<br />
assorbita nella gloria del Figlio di Dio, serve da strumento per la sua<br />
glorificazione (cf. 13,31). I vv. 1 e 3 sono paralleli non solo mediante la<br />
notizia dell’autocoscienza di Gesù, ma anche mediante la notizia delle<br />
conseguenze che Gesù trae da essa: ama i propri nel mondo sino al<br />
compimento (v. 1) e lo dimostra col gesto simbolico della lavanda dei piedi<br />
(vv. 4ss.). Qui troviamo, in modo perfetto, lo schema trimembrale che c’è<br />
in 7,29: la conoscenza – l’essere da – la missione. Gesù sa della sua origine<br />
dal Padre e proprio questa consapevolezza lo porta a compiere la sua<br />
missione nell’atto supremo dell’amore.<br />
5.2 La conoscenza del Padre da parte di Gesù espressa con i verbi di<br />
percezione sensitiva<br />
Più volte Gesù, parlando della sua relazione al Padre, usa i verbi di<br />
percezione sensitiva, vedere o ascoltare; nel greco di Giovanni sono i verbi<br />
193