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Disertace Brož - Theses

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CAPITOLO V<br />

GESÙ CONOSCE IL PADRE<br />

I quattro detti di Gesù sulla sua conoscenza del Padre ai quali è stata<br />

dedicata la parte esegetica (7,29; 8,55; 10,15; 17,25) non sono le uniche<br />

affermazioni della conoscenza di Dio da parte di Gesù. Essa viene espressa,<br />

in Gv, anche in altri modi. Si tratta concretamente delle affermazioni in cui<br />

Gesù usa i verbi di conoscere riguardo a Dio il quale però non figura più<br />

come complemento diretto, bensì in una frase secondaria con la<br />

congiunzione o[ti (5,32; 11,42; 12,5; 13,3); non si tratta di una conoscenza<br />

di Dio in quanto tale, ma del suo comportamento o atteggiamento. In<br />

un’altra serie di detti Gesù parla della sua conoscenza di Dio nei termini di<br />

una percezione sensitiva, visiva o uditiva. Ci sono poi altre affermazioni di<br />

Gesù che non contengono né i verbi di conoscere né quelli di percepire,<br />

eppure esprimono chiaramente il fatto che Gesù conosce Dio o, più<br />

precisamente, gli atteggiamenti, i desideri, la volontà e il piano di Dio. Ma<br />

anche diverse asserzioni di Gesù riguardo alle cose divine, al regno di Dio e<br />

soprattutto alla propria persona, al suo destino e alla sua missione<br />

presuppongono una speciale conoscenza di Dio. Prendiamo ora in esame i<br />

vari gruppi dei testi.<br />

5.1 Il Padre nelle frasi secondarie oggettive (con o[ti) o[ti o[ti o[ti<br />

In quattro detti, oltre a quelli di cui si è occupata la parte esegetica di<br />

questo lavoro, Gesù adopera il verbo oi=da riguardo al Padre. Qui però Dio<br />

non è più complemento diretto, bensì soggetto (egli stesso o qualcosa<br />

connesso con lui) di una frase secondaria oggettiva, collegata mediante la<br />

congiunzione o[ti con la proposizione principale che ha Gesù per soggetto e<br />

il verbo oi=da per predicato.<br />

1) 5,32: a;lloj evsti.n o` marturw/n peri. evmou/( kai. oi=da o[ti avlhqh,j evstin h`<br />

marturi,a h]n marturei/ peri. evmou/ (C’è un altro che mi rende testimonianza e<br />

so che è vera la testimonianza che mi rende). Nella disputa con i Giudei di<br />

Gerusalemme dopo la guarigione del paralitico nel giorno di sabato Gesù,<br />

per difendere tale sua opera, da una parte la mette sullo stesso piano di<br />

quella del Padre (5,17), dall’altra mostra di essere totalmente dipendente

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