Disertace Brož - Theses

Nella prima parte di questo lavoro ho presentato l’esegesi di quattro
pericopi del Quarto Vangelo (7,24-30; 8,48-59; 10,11-18; 17,24-26) nelle
quali Gesù esprime la sua conoscenza del Padre in modo diretto: «Io lo
conosco». Lì Dio è il complemento diretto dei verbi di conoscere (ginw,skw,
oi=da) il cui soggetto è proprio Gesù. Dall’esegesi delle quattro pericopi
risultano alcuni elementi della teologia della conoscenza e della missione di
Gesù. Brevemente li ricapitolo.
La conoscenza del Padre è una proprietà esclusiva di Gesù, in contrasto
con l’ignoranza umana. È collegata con la sua origine in Dio, cosicché
conoscere Dio ed essere da lui si identificano in qualche senso. Per Gesù
essere da Lui, da Dio, significa essere non una creatura di Dio, bensì
l’unigenito Figlio che deve tutto il suo essere al Padre e che si riferisce
sempre a Lui. Il rapporto tra il Padre a il Figlio viene definito non solo
come la conoscenza mutua, ma anche come l’amore del Padre per il Figlio,
l’obbedienza del Figlio al Padre e come la glorificazione vicendevole.
Infine, da questo rapporto reciproco tra il Padre e il Figlio deriva la
missione di Gesù nel mondo che ha per scopo di introdurre gli uomini alla
sua vita eterna, alla sua gloria, alla sua conoscenza del Padre.
In modo sintetico possiamo dire che il pensiero giovanneo gira attorno a
tre elementi che si implicano e condizionano a vicenda. Si tratta della
conoscenza del Padre da parte di Gesù, del suo essere da Dio e della sua
missione. Si trovano tutti in 7,29. Trattando di questo versetto nella prima
parte ho messo questi tre membri in un diagramma, che ora voglio
rievocare.
parV
auvtou/
eivmi
CONOSCENZA
evgw. oi=da auvto,n
kavkei/no,j
me
avpe,steilen
ESSERE MISSIONE
Ciascuno di questi tre membri di 7,29 – conoscenza, essere e missione –
sono presenti anche altrove nel Quarto Vangelo, in modo esplicito o