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Disertace Brož - Theses

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CONCLUSIONE DELLA PARTE ESEGETICA<br />

I quattro detti di Gesù sulla sua conoscenza del Padre si trovano in<br />

contesti diversi: i primi tre (7,29; 8,55; 10,15) fanno parte dei discorsi<br />

polemici di Gesù con i Giudei in occasione della festa delle Capanne, mentre<br />

l’ultimo (17,25) è espresso alla fine della cosiddetta «preghiera sacerdotale».<br />

Nel terzo contesto (il discorso del Buon Pastore) il tono polemico è meno<br />

forte che nei due precedenti e manca del tutto nella preghiera del c. 17. Nei<br />

primi tre Gesù parla del Padre nella 3 a persona, mentre nella preghiera si<br />

rivolge a lui con un familiare «tu».<br />

Nonostante queste differenze tutti i detti di Gesù sulla sua conoscenza del<br />

Padre hanno molto in comune. All’elemento della provenienza di Gesù dal<br />

Padre in 7,29 (par’ auvtou/ eivmi) corrisponde la sua preesistenza in 8,58 (pri.n<br />

vAbraa.m gene,sqai evgw. eivmi,) e, nella preghiera, l’amore con cui il Padre ha<br />

amato Gesù pro. katabolh/j ko,smou (17,24); è lo stesso amore di cui il Padre<br />

ama Gesù in 10,17.<br />

Un altro elemento che unisce tutti e quattro i detti è quello della missione<br />

di Gesù, connessa con la sua conoscenza del Padre. In 7,29 Gesù<br />

esplicitamente fonda la sua affermazione di conoscere il Padre sul fatto di<br />

essere da Lui e di essere mandato da Lui. In 8,48-59 questo elemento è più<br />

implicito, contenuto nella promessa di Gesù di preservare dalla morte quanti<br />

osservano la sua parola. In 10,14-15 l’elemento della missione è il tema<br />

centrale, in quanto Gesù si presenta come il Buon Pastore che dà la sua vita<br />

per le pecore e che deve riunire le «sue» pecore con «altre pecore che non<br />

sono di quest’ovile» (10,16). In 17,24-26 di nuovo menziona esplicitamente<br />

che è stato mandato dal Padre e nello stesso momento svela il fine ultimo<br />

della sua missione: portare i suoi dove egli stesso è e farli partecipare alla<br />

sua gloria eterna.<br />

Un altro punto di contatto è la reciprocità tra Gesù e i suoi, che coincide<br />

con la conoscenza mutua tra lui e loro e che implica in qualche modo anche<br />

la conoscenza del Padre da parte loro. Questa conoscenza di Gesù (e del<br />

Padre) da parte degli uomini non appare ancora in 7,29, se non solo<br />

negativamente: i Giudei non accettando la pretesa messianica di Gesù, non<br />

lo conoscono nella sua vera identità, e non conoscono perciò nemmeno il<br />

Padre. Gesù comunque, pur nella forma di rimprovero, svela il mistero della<br />

sua unione col Padre, della sua origine da lui e della sua missione. Questa<br />

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