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eivmi. evgw,; è una formula che usa ancora in 12,26 e 14,3. Nel primo caso Gesù<br />
promette a chi lo serve e segue di stare con lui, il chicco di grano morto;<br />
seguirlo significa accogliere la prospettiva della morte: odiare la vita in<br />
questo mondo per conservarla per la vita eterna. Nel secondo caso Gesù<br />
promette di tornare e prendere i discepoli con sé laddove ora se ne va per<br />
preparare il posto, cioè nella casa del Padre. Si tratta dunque, in o[pou eivmi.<br />
evgw,, della gloria celeste; essa è destinata ai discepoli.<br />
4.3.5 Il mondo: ko,smoj, h` katabolh, ko,smou<br />
In Gv 17,24-26 due volte ricorre il volabolo ko,smoj: nel v. 24 Gesù dice<br />
che il Padre lo ha amato prima della katabolh, ko,smou e nel v. 25 esprime in<br />
due parole la condizione disperata del mondo: o` ko,smoj se ouvk e;gnw. Già<br />
queste due ricorrenze fanno vedere che il termine ko,smoj non viene usato da<br />
Giovanni sempre nello stesso senso. Cosa significa ko,smoj per Giovanni?<br />
Il significato fondamentale e originario di ko,smoj unisce l’idea di<br />
produrre, costruire con quella di ordine. Da esso derivano progressivamente<br />
i significati seguenti: oggetto fatto con arte, ornamento, ordine fra gli<br />
uomini, ordine generalmente, più tardi mondo (ordine cosmico, universo, ma<br />
anche cielo), umanità 337 .<br />
I LXX usano ko,smoj per tradurre ab'c', esercito, in senso del mondo<br />
celeste e anche vari termini ebraici che designano ornamento. Per quanto<br />
riguarda il concetto del mondo, l’ebraico dell’AT non ha un termine per<br />
l’universo e lo descrive con il merismo #r,a'h'w> ~yIm:V'h;, che i LXX traducono<br />
fedelmente con o` ouvrano.j kai. h` gh/, mentre usano ko,smoj per il mondo nei<br />
testi composti originariamente in greco. Nel pensiero dualistico apocalittico<br />
ko,smoj diventa sinonimo di quest’eone, vale a dire il mondo del peccato che<br />
è contrario al Creatore; si parla anche di due eoni o di due mondi: «questo<br />
mondo», cioè l’eone presente, e «quel mondo», l’eone futuro 338 .<br />
Nel NT il vocabolo ko,smoj ricorre 186 volte, di cui 78 in Gv, con<br />
frequenza particolare nei discorsi d’addio (38 volte) e del tutto unica nella<br />
preghiera di Gesù nel c. 17 (18 volte!). Il senso fondamentale di ko,smoj nel<br />
NT è quello di «mondo», e ciò sotto due punti di vista: a) come la realtà<br />
creata da Dio; b) come il mondo umano, la civiltà, vista spesso come una<br />
realtà alienata da Dio, in opposizione a Lui 339 . Questo vale anche per<br />
337 Cf. H. SASSE, «ko,smoj», in ThWNT, III, 867-879.<br />
338 Cf. H. SASSE, «ko,smoj», 879-882.<br />
339 Cf. H. BALZ, «ko,smoj kosmos Welt, Weltall, Schmuck, Gesamtheit», in EWNT, II,<br />
766-767.<br />
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