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Disertace Brož - Theses

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4.2.4 Composizione e strutturazione del testo<br />

La pericope in questione conclude la cosidetta «preghiera sacerdotale» di<br />

Gesù in Gv 17. Vari studiosi hanno proposto diverse divisioni e<br />

strutturazioni di questo capitolo. Molti di loro sono d’accordo su una<br />

divisione tripartita. Secondo questa Gesù prega per: 1) la sua glorificazione<br />

(vv. 1-5); 2) i discepoli (vv. 6-19) e 3) i credenti futuri (vv. 20-26) 293 . In quel<br />

caso gli ultimi tre versetti farebbero parte della preghiera per quanti<br />

crederanno in Gesù a causa della predicazione apostolica. Ma in realtà alla<br />

fine Gesù parla di nuovo di quelli che il Padre gli ha dato (de,dwka,j moi)<br />

delle parti precendenti (anche se alla fine della preghiera può includere<br />

anche i futuri discepoli). Perciò alcuni dei sostenitori della divisione<br />

tripartita suddividono ancora la terza parte, staccando la pericope conclusiva<br />

(vv. 24-26) dalla terza parte 294 . Yves Simoens, tra gli altri, adduce una<br />

ragione strutturale per separare i vv. 24-26: essi infatti rappresentano la<br />

conclusione di tutto il capitolo che corrisponde all’introduzione (vv. 1-5),<br />

cosicché tutta la preghiera è da comprendere come un’inclusione 295 .<br />

Per quanto riguarda la struttura del brano conclusivo stesso, possiamo<br />

dividerlo in due parti che si corrispondo a vicenda (vv. 24.25-26). L’inizio di<br />

ciascuna è determinato dal vocativo pa,ter, mentre alla fine di tutte e due<br />

appare l’espressione hvga,pesaj me. Tra questi due elementi che riguardano il<br />

rapporto tra il Padre e Gesù viene inserito ciò che riguarda il rapporto tra<br />

Gesù e i suoi: nel v. 24 Gesù vuole che loro condividano con lui il suo<br />

«posto» e che vedano la sua gloria, nei vv. 25-26 costata che loro già<br />

condividono la sua conoscenza (ciò corrisponde al vedere la sua gloria) e di<br />

nuovo esprime, con termini ancora più intensi, il desiderio dell’unione tra lui<br />

e loro: vuole condividere l’amore di Dio con loro e vuole abitare in essi.<br />

All’interno del v. 25 troviamo una struttura concentrica: il mondo nella sua<br />

ignoranza e «loro», che invece hanno riconosciuto che Dio ha mandato<br />

Gesù, stanno uno di fronte agli altri in un parallelismo di opposizione,<br />

293 Cf. p.es. R.A. CULPEPPER, The Gospel and Letters of John, Nashville 1998, 219-<br />

221; A. POPPI, Sinossi dei Quattro vangeli, 515; S.K. RAY, St. John’s Gospel. A Bible<br />

Study Guide and Commentary, San Francisco 2002, 300ss.<br />

294 Cf. R.E. BROWN, The Gospel according to John XIII-XXI, 748-751; C.G. KRUSE, Il<br />

Vangelo secondo Giovanni, 444ss.; X. LÉON-DUFOUR, Lettura dell’Evangelo secondo<br />

Giovanni, 971ss.; R. SCHNACKENBURG, Das Johannesevangelium, III, 189ss.; J.<br />

SCHNEIDER, Das Evangelium nach Johannes, 283ss.; A. WIKENHAUSER, Das Evangelium<br />

nach Johannes, 301ss.<br />

295 Tra i punti di contatto appartiente il vocativo pa,ter (vv. 1.24), l’espressione «prima<br />

del mondo…» (vv. 5.24) e il tema della conoscenza e dell’invio (vv. 3.25). Cf. Y.<br />

SIMOENS, Selon Jean, III, 677-679.<br />

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