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contenuto con Gv 17, da insinuare il sospetto che tale preghiera di Gesù sia<br />
stata un importante modello per quella di Gv 17» 290 . Non c’è dubbio<br />
sull’affinità di pensiero e di stile tra il «luogo giovanneo» dei sinottici e il<br />
Quarto Vangelo, ma cercare in esso l’unico modello per Gv 17 sarebbe<br />
eccessivo. Infatti, neanche l’«inno di giubilo» è un’intercessione, ma<br />
appunto una lode. Schnackenburg scarta anche l’ipotesi che dietro la<br />
preghiera di Gesù in Gv stia l’intercessione di Gesù per Pietro in Luca<br />
22,31s. Quest’ipotesi è sì attraente per la stessa circostanza in cui Gesù<br />
esprime tutte e due le preghiere, vale a dire l’ultima cena, ma, a parte la<br />
lunghezza differente e la portata diversa delle due intercessioni – in Gv<br />
abbraccia tutta la cristianità di tutti i tempi, mentre in Lc viene limitata alla<br />
sola persona di Pietro – c’è un’altra differenza: in Lc Gesù non prega in<br />
presenza dei discepoli, ma solo menziona la sua preghiera, già compiuta, e<br />
oltre a ciò aggiugne un ammonimento a Pietro 291 .<br />
Se prendiamo in considerazione tutto questo, non è facile determinare il<br />
genere letterario della preghiera di Gv 17: vi sono certamente delle<br />
somiglianze con i discorsi d’addio e di benedizione dell’AT, vi sono<br />
ugualmente dei contatti lessicali con la letteratura gnostica e soprattutto con<br />
l’«inno di giubilo» dei sinottici. Ma questi elementi non sono sufficienti. E<br />
dunque s’impone la conclusione di Rudolf Schnackenburg: 292<br />
Si può intuire che l’autore aveva preso impulsi da diverse fonti, ma in fondo<br />
egli ha creato qualcosa di unico, marcato dalla cristologia giovannea. Poiché nel<br />
modo di pregare si riconosce il Cristo giovanneo, come nelle due brevi<br />
preghiere in Gv 11,41s. e 12,27s. Una matura riflessione teologica ha creato alla<br />
fine qualcosa di incomparabile.<br />
290 U. WILCKENS, Das Evangelium nach Johannes, 260: «Der Aspekt der vollendeten<br />
Offenbarung durch den Sohn, der den Heilswillen des Vaters erfüllt hat, gibt diesem<br />
Gebet seinen einzigartigen Charakter und darin eine so deutliche inhaltliche Nähe zu Joh<br />
17, dass sich die Vermutung aufdrängt: Dieses Gebet Jesu war für das Gebet Joh 17 eine<br />
wichtige Vorlage» (trad. it. Il Vangelo secondo Giovanni, 329).<br />
291 Cf. R. SCHNACKENBURG, Das Johannesevangelium, III, 228.<br />
292 R. SCHNACKENBURG, Das Johannesevangelium, III, 228: «Man darf vermuten, dass<br />
der Verfasser Anregungen von verschiedenen Seiten aufgenommen hat; im Grunde aber<br />
hat er etwas Einzigartiges gestaltet, das von der joh. Christologie geprägt ist. Denn in der<br />
näheren Art des Betens erkennt man den joh. Christus, ähnlich wie in den beiden kurzen<br />
gebeten in Joh 11,41f und 12,27f. Reife theologische Reflexion hat hier etwas letztlich<br />
Unvergleichliches geschaffen».<br />
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