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Disertace Brož - Theses

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3.7 Rilettura del brano sullo sfondo storico<br />

Il discorso di Gesù nel c. 10 può essere compreso ancora più chiaramente<br />

se viene letto sullo sfondo storico. Infatti alcuni dati extratestuali possono<br />

versare una nuova luce sulle parole di Gesù. Possiamo charire, con aiuto dei<br />

dati storici, due questioni: la prima riguarda l’originalità dell’immagine del<br />

pastore, mentre l’altra riguarda un’identificazione possibile della figura del<br />

mercenario con un gruppo storico concreto.<br />

1) il Buon Pastore: Si discute sull’origine e originalità giovannea della<br />

figura centrale del discorso di Gesù, quella del Buon Pastore. È chiaro che la<br />

prima fonte d’ispirazione è l’AT e tutta la tradizione israelitica, così ricca di<br />

elementi della vita pastorale. Secondo Rudolf Bultmann Giovanni non<br />

attinge però solo all’AT, ma pure alla tradizione gnostica. Infatti, alcuni<br />

aspetti del Pastore giovanneo mancano nell’AT e viceversa. Gesù in Gv non<br />

è un pastore regale come nell’AT, dove invece manca il tema della<br />

conoscenza, tipico per Gv; quello viene, secondo Bultmann, dai mandei 265 .<br />

Questa tesi però è stata criticata da vari autori. Raymond Brown la trova<br />

insostenibile per diverse ragioni. Oltre alla difficoltà di provare la priorità<br />

dei paralleli mandei, Bultmann esagera le differenze tra Giovanni e lo<br />

sfondo dell’AT. È vero che il Buon Pastore giovanneo non è una copia del<br />

pastore davidico della profezia di Ezechiele, ma questo perché Gesù in Gv<br />

non cita semplicemente l’AT. «Ogni volta che Gesù si serve di figure<br />

dell’AT, egli lo fa con originalità» 266 . Per quanto riguarda l’elemento di<br />

conoscenza che secondo Bultmann è chiaro segno dell’ispirazione gnostica,<br />

Brown osserva: 267<br />

La conoscenza che Dio ha del suo popolo è un tema biblico comune. E poiché<br />

la conoscenza del gregge in Giovanni non è puramente intellettuale ma implica<br />

premura e amore, è essa tanto remota dal quadro di tenera premura per il gregge<br />

in Ez 34,16 e Is 40,11? (...) Certo, la reciprocità della conoscenza tra il pastore e<br />

265 Cf. R. BULTMANN, Das Evangelium des Johannes, 279-282.<br />

266 R.E. BROWN, The Gospel according to John I-XII, 397: «In any use by Jesus of OT<br />

figures there is originality» (trad. it. Giovanni, 518).<br />

267 R.E. BROWN, The Gospel according to John I-XII, 398: «As for knowledge of the<br />

flock, we have mentioned above that God’s knowing his people is a common biblical<br />

theme. And since the knowledge of the flock in John is not purely intellectual but implies<br />

care and love, is it that remote from the picture of tender care for the flock in Ez 34,16<br />

and Is 40,11? (...) True, the mutuality of knowledge between the shepherd and the sheep<br />

(John 10,14) goes beyond the OT parallels; but could this theme be drawn from a<br />

common NT concept of intimacy (Mt 11,27; Lk 10,22; Gal 4,9), rather than from distant<br />

Gnostic traditions?» (trad. it Giovanni, 519).<br />

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