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La pecora del Buon Pastore Gesù è dunque capace di seguirlo nell’amore<br />
fino al dono della propria vita e condivide con lui il desiderio che ci sia «un<br />
solo gregge» sotto «un solo pastore». Deve essere una pecora «cattolica» nel<br />
senso più originale e profondo della parola, vale a dire aperta alla<br />
dimensione universale dell’opera di Gesù 258 .<br />
Gesù inoltre offre in se stesso il criterio del vero pastore secondo cui si<br />
possono distinguere i pastori veri dai mercenari. «Ha “autorità” colui che dà<br />
la vita. Il responsabile ha l’autorità di dare la vita per la comunità» 259 . Il vero<br />
pastore ecclesiale è anche colui che riconosce in Gesù l’unico pastore delle<br />
pecore. A Pietro, pastore universale, Gesù affida ta. pro,bata, mou (21,16.17),<br />
cioè le sue proprie pecore, che rimangono sue, preannunciando a Pietro la<br />
morte violenta – in sequela di Gesù (21,18-19).<br />
L’ultimo insegnamento «pragmatico» che possiamo trarre dal discorso di<br />
Gesù è l’atteggiamento verso la morte. Per paura della morte il mercenario<br />
fugge esponendo a morte le pecore. Il Buon Pastore si espone alla morte per<br />
la vita delle pecore. La morte di Gesù per amore è l’espressione suprema<br />
della sua libertà, della sua evxousi,a, è la ragione per cui il Padre lo ama e<br />
l’espressione dell’obbedienza al comando di quest’ultimo. Se la morte è<br />
compimento del comando di Dio, se è secondo la volontà di Dio, se è<br />
marcata dall’amore di Dio, allora non può non approdare nella risurrezione.<br />
Questo vale tanto per il Pastore quanto per le pecore (10,28-29).<br />
3.6 Rilettura del brano nel contesto più largo<br />
Gv 10,11-18 non ha un suo messaggio isolato, ma gli elementi tematici di<br />
questa pericope si trovano anche altrove nel Quarto Vangelo. Si possono<br />
comprendere con più profondità, se la pericope viene riletta nel contesto più<br />
largo di tutto il vangelo.<br />
Non solo nel c. 10 o durante la festa delle Capanne, che costituisce il<br />
contesto più immediato del brano, ma in tutto il Quarto Vangelo Gesù viene<br />
presentato come il Buon Pastore. Innanzitutto dà la vita per le pecore.<br />
Secondo Dodd nel discorso del Buon Pastore «l’evangelista afferma, in un<br />
modo così esplicito e chiaro come mai ha fatto in antecedenza, il carattere<br />
volontario e vicario del sacrificio di se stesso che compie Cristo nella sua<br />
258 R. FABRIS, Giovanni, 466: «Una comunità dei credenti, nata dall’esperienza<br />
dell’amore gratuito e libero di Dio, non può non restare aperta alla dimensione universale<br />
che potenzialemente abbraccia tutti gli esseri umani (…) Questo dinamismo di amore,<br />
immesso nella storia umana, elimina alle radici le barriere che contrassegnano le divisioni<br />
all’interno della storia di Israele e dei suoi rapporti con gli altri popoli».<br />
259 R. FABRIS, Giovanni, 467.<br />
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