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skorpisqh/te e[kastoj eivj ta. i;dia 253 . Ma la morte di Gesù paradossalmente<br />
avrà l’effetto opposto – secondo l’inconsapevole profezia di Caifa: Gesù<br />
infatti doveva morire i[na kai. ta. te,kna tou/ qeou/ ta. dieskorpisme,na sunaga,gh|<br />
eivj e[n (11,52). Concludiamo che il verbo skorpi,zw nell’uso giovanneo e<br />
biblico in generale indica l’azione delle forze distruttive che si pongono<br />
contro Dio e contro Gesù nel suo ruolo messianico di radunare e riunificare<br />
il popolo di Dio.<br />
3.4 Analisi narrativa<br />
All’interno del monologo di Gesù, vivo e immaginativo, si muovono<br />
diversi personaggi tra cui intercorrono rapporti molto differenziati. Mediante<br />
questi rapporti e interazioni i personaggi vengono definiti. Gesù menziona 8<br />
personaggi: se stesso (evgw,), il buon pastore, le pecore (da identificare con ta.<br />
evma, del v. 14), altre pecore (da distinguere dal primo gruppo, quello evk th/j<br />
auvlh/j tau,thj), il mercenario, il lupo, l’impersonale «nessuno» (v. 18) e il<br />
Padre.<br />
Gesù che sta nel centro è in relazione con quasi tutti gli altri (eccetto il<br />
mercenario e il lupo). Tra lui e il buon pastore c’è il rapporto di identità. Per<br />
quanto riguarda le sue pecore, egli dà la vita per loro e le conosce. Ha anche<br />
altre pecore che deve condurrle perché si crei un’unico gregge con un<br />
pastore. Al Padre lo lega la conoscenza reciproca, l’amore con cui il Padre lo<br />
ama e il comando che ha ricevuto dal Padre. L’impersonale ouvdei/j sta di<br />
fronte a Gesù come impotente a togliergli vita.<br />
Il mercenario viene presentato prima di tutto come non identificato con il<br />
ruolo di pastore (ouvk w;n poimh,n). Il suo rapporto alle pecore è definito come<br />
una non appartenenza (ou- ouvk e;stin ta. pro,bata i;dia), per cui le abbandona,<br />
perché non gliene importa; è infatti un mercenario (si identifica con la<br />
ragione propria del suo impegno per le pecore: la mercede, il profitto). Il suo<br />
atteggiamento verso il lupo è determinato da due azioni: lo vede e, in<br />
conseguenza di ciò, fugge. Il lupo è per lui il pericolo da cui deve salvarsi.<br />
Il lupo ha solo un rapporto: alle pecore. Per esse significa un disastro: ad<br />
alcune porta la morte (a`rpa,zei) ad altre la dispersione (skorpi,zei). Rispetto<br />
al mercenario il lupo non ha un rapporto proprio, ma è per lui solo un<br />
oggetto passivo di paura e motivo della sua fuga.<br />
253 Nei sinottici Gesù predice lo stesso ai discepoli avviandosi al Getsèmani, citando il<br />
profeta Zaccaria: Pata,xw to.n poime,na( kai. ta. pro,bata diaskorpisqh,sontai (Mc 14,27<br />
par.; cf. Zac 13,7).<br />
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