13.06.2013 Views

Disertace Brož - Theses

Disertace Brož - Theses

Disertace Brož - Theses

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

comune con la fiera e ne fa un uso linguistico simile a quello di tutta<br />

l’antichità 251 . Nel NT lu,koj appare 6 volte, sempre in contrapposizione alle<br />

pecore disarmate e sempre in senso figurato. Gesù manda i suoi discepoli w`j<br />

pro,bata evn me,sw| lu,kwn (Mt 10,16) o w`j a;rnaj evn me,sw| lu,kwn (Lc 10,3). In<br />

Mt 7,15 Gesù mette i discepoli in guardia dai falsi profeti che si presentano<br />

in veste di pecore, ma dentro sono lu,koi a[rpagej. E Paolo prevede la venuta<br />

dei falsi maestri, lu,koi barei/j, che non avranno pietà del gregge (At 20,29).<br />

Gesù in Gv 10,12 non identifica in nessun modo il lu,koj. I profeti o maestri<br />

falsi potrebbero identificarsi piuttosto con il pastore estraneo o con il<br />

mercenario. Probabilmente il lupo rappresenta qui un pericolo grave in<br />

generale.<br />

L’attività nociva del lupo riguardo alle pecore viene descritta con due<br />

verbi: a`rpa,zei e skorpi,zei. Il primo di essi, a`rpa,zw, significa afferrare,<br />

rapire, strappar via. In Gv ricorre 4 volte (nel NT 14). A parte 6,15 dove i<br />

Galilei, dopo la moltiplicazione dei pani, volevano impossessarsi di Gesù e<br />

farlo re, il verbo ricorre sempre nel c. 10 e si riferisce alle pecore: esse sono<br />

in pericolo di venire strappate da parte del lupo (10,12), ma se ascoltano la<br />

voce di Gesù e lo seguono, nessuno le strapperà dalla sua mano; infatti gliele<br />

ha date il Padre, più grande di tutti, e nessuno può strapparle dalla sua mano<br />

(10,28-29).<br />

Le pecore fortunate che riescono a scappare dalle fauci del lupo e non<br />

vengono sbranate si mettono in fuga e corrono in tutte le direzioni possibili,<br />

cosicché il gregge si disperde su tutta la regione. Il verbo skorpi,zw, con cui<br />

viene descritta la seconda attività del lupo a danno delle pecore, significa<br />

disperdere. Nei LXX viene usato per la sciagura dell’esilio il quale causa la<br />

dispersione del popolo (Ez 5,10; Zac 13,7), mentre la liberazione viene<br />

descritta come ritorno e raduno (Is 43,5-7; Ez 34,12-13; 36,24). Nel NT il<br />

verbo skorpi,zw ricorre 5 volte, di cui 2 in Gv 252 . In 10,12 è il lupo che<br />

skorpi,zei le pecore. In 16,32 Gesù predice ai discepoli che si disperderanno<br />

loro stessi a causa della sua cattura: e;rcetai w[ra kai. evlh,luqen i[na<br />

251 L’inimicizia tra lupo e pecora è così notoria da diventare una similitudine: «Come<br />

può unirsi il lupo all’agnello? Così il peccatore al pio!» (Sir 13,16). Lo stesso motivo<br />

serve da sfondo per la profezia del tempo messianico: «Il lupo dimorerà insieme con<br />

l’agnello» (Is 11,6; cf. 65,25). Nella maggioranza dei casi si tratta di metafore. Gli<br />

uomini di carattere bellico o di comportamento aggressivo vengono chiamati «lupi»,<br />

come Beniamino, lu,koj a[rpax (Gen 49,27), i capi di Gerusalemme (Ez 22,27), i giudici<br />

iniqui di Gerusalemme (Sof 3,3) e i cavalli dei Caldei (Abc 1,8). Cf. G. BORNKAMM,<br />

«lu,koj», 309-311.<br />

252 Si aggiuga ancora il verbo diaskorpi,zw, presente 7 volte in NT, di cui una in Gv.<br />

134

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!