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Disertace Brož - Theses

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Il primo, avfi,hmi, è un verbo assai frequente nel NT con un’ampia gamma<br />

di significati 248 . Anche Giovanni, che adopera questo verbo 13 volte, lo usa<br />

con diverse accezioni 249 . Riguardo al misqwto,j in 10,12, il contesto non<br />

permette altro senso che abbandonare. Esso infatti corrisponde pienamente<br />

al secondo verbo che descrive il suo comportamento al vedere la venuta del<br />

lupo: feu,gei.<br />

Il verbo feu,gw significa fuggire e Giovanni lo utilizza 3 volte (in alcuni<br />

manoscritti 4 volte: cf. la critica testuale di questa pericope) con tre diversi<br />

soggetti: all’interno del c. 10 sono prima le pecore che fuggiranno<br />

dall’estraneo la cui voce non conoscono (v. 4) e poi il mercenario nel v. 12<br />

(e nell’aggiunta del v. 13, in alcuni manoscritti). In 6,15 è invece Gesù<br />

stesso che dopo la moltiplicazione dei pani fugge (ma espresso con feu,gw<br />

solo in alcuni manoscritti, mentre negli altri troviamo avnecw,rhsen) sul monte<br />

per impedire alla gente di farlo re. Per quanto sembrino paralleli la fuga di<br />

Gesù e quella del mercenario, non è la stessa cosa. Gesù non fugge per<br />

paura, ma per evitare il falso messianismo. Non cerca di evitare il pericolo,<br />

ma la popolarità.<br />

2) lu,koj: «Fin dai tempi più antichi il lupo, questo predatore diffuso in<br />

quasi tutto il mondo antico, è menzionato in innumerevoli passi della<br />

letteratura antica» 250 . Per i pastori un lupo presentava il pericolo numero<br />

uno, l’inimicizia tra il lupo e le pecore è «eterna» e la sua crudeltà e astuzia<br />

sono divenute provverbiali. In senso figurato ricorre nella letteratura antica<br />

come figura del nemico pericoloso e crudele. L’AT condivide l’esperienza<br />

248 H. LEROY, «avfi,hmi afiēmi afiēmi fortlassen, verlassen, gewähren lassen, erlassen,<br />

vergeben», in EWNT, I, 437: «wegschleudern, wegwerfen, loslassen, freilassen,<br />

überlassen, gestatten, erlauben, entlassen, in Ruhe lassen, gewähren lassen».<br />

249 Il primo senso è quello fisico di lasciare un luogo o una cosa: Gesù lascia la Galilea<br />

(4,3) e il mondo (16,28), la Samaritana lascia la brocca (4,28). Il senso di lasciar andare è<br />

presente nel comando che Gesù dà a quanti assistono alla risurrezione di Lazzaro (11,44:<br />

a;fete auvto.n u`pa,gein) o a quanti sono venuti per catturarlo, affiché rimangano liberi i<br />

suoi (18,8: a;fete tou,touj u`pa,gein). A Giuda ordina, rispetto a Maria di Betania, di<br />

lasciarla in pace quando unge i suoi piedi con l’olio prezioso (12,7: :Afej auvth,n). Caifa<br />

invece non vuole lasciare fare Gesù (11,48: eva.n avfw/men auvto,n). In 14,27 Gesù concede la<br />

sua pace ai discepoli: Eivrh,nhn avfi,hmi u`mi/n. In 20,23 lo stesso verbo indica la remissione<br />

dei peccati. Negli altri casi si tratta di abbandono di una persona: il Padre non abbandona<br />

Gesù (8,29), mentre i suoi discepoli lo abbandoneranno (16,32), ma lui non li lascerà<br />

orfani (14,8).<br />

250 G. BORNKAMM, «lu,koj», in ThWNT, IV, 309: «Als furchtbares Raubtier, verbreitet<br />

fast über die ganze alte Welt, wird der Wolf seit ältester Zeit an ungezählten Stellen der<br />

antiken Literatur erwähnt».<br />

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