Disertace Brož - Theses

icorrenze (2,14.15) viene usato in senso proprio, in riferimento agli animali
espulsi dal tempio da parte di Gesù. La maggioranza delle 15ricorrenze in
Gv si trova nel discorso del Buon Pastore nel c. 10. In questo discorso
simbolico si passa senza barriera dal livello materiale a quello traslato. Le
ultime due ricorrenze in Gv si trovano nel c. 21, nell’ordine di Gesù dato a
Pietro: Poi,maine ta. pro,bata, mou… Bo,ske ta. pro,bata, mou (21,16.17); qui è
da notare che le pecore rimangono quelle di Gesù (mou); egli resta per
sempre l’unico pastore del suo gregge.
2) poi,mnh: In Gv 10,16 si trova un altro termine del campo semantico
«pastorale», h` poi,mnh. È meno frequente dei due precedenti, si trova
esclusivamente qui in Gv e solo 5 volte in tutto il NT 245 . Gesù – Buon
Pastore parla della mi,a poi,mnh, in cui saranno radunate tutte le sue pecore,
sia quelle provenute dall’auvlh, (10,1), sia quelle che ouvk e;stin evk th/j auvlh/j
tau,thj. Per alcuni autori si tratta di un’immagine della chiesa 246 .
3.3.3 I personaggi pericolosi per le pecore e le loro attività: misqwto,j e
lu,koj, avfi,hmi, feu,gw, a`rpa,zw, skorpi,zw.
1) misqwto,j: Il termine ricorre nel NT solo tre volte: in Mc 1,20, dove si
riferisce ai garzoni che stavano sulla barca con Zebedèo, e poi in questa
pericope giovannea (v. 12.13). Si tratta dell’aggettivo (derivato dal
sostantivo misqo,j, ricompensa, remunerazione), usato nel NT sempre come
sostantivo col senso di salariato, lavoratore a giornata, bracciante 247 . Per il
misqwto,j di Gv è caratteristico il fatto che non gli importa delle pecore, il
che conferma il suo nome: se ne interessa solo per il salario. Questo fatto
diventa evidente nel suo atteggiamento verso le pecore al vedere il lupo,
espresso con i due verbi: avfi,hmi e feu,gw.
Ap 18,13. Prevale il senso traslato, solo 13 volte il vocabolo è usato in senso proprio per
indicare gli animali (ma in alcuni casi, nelle parabole, il senso passa dal livello degli
animali a quello umano). Nel senso traslato il termine prosegue la linea iniziata nell’AT
ed indica il popolo di Dio, smarrito come «senza pastore», ma ammaestrato, nutrito e alla
fine giudicato da Gesù.
245 Tre volte si trova usato nel senso proprio di gregge o branco: Lc 2,8 e 1Cor 9,7
(bis). L’altra volta è la citazione di Zaccaria che Mt 26,31 allarga, rispetto a Mc,
mediante il termine «gregge»: Pata,xw to.n poime,na( kai. diaskorpisqh,sontai ta. pro,bata
th/j poi,mnhj. L’ultima ricorrenza è quella giovannea.
246 H. GOLDSTEIN, «poi,mnh poimnē poimnē Herde», in EWNT, III, 304: «Im Joh, in
dem sich bekanntlich der Terminus evkklhsi,a nicht findet, ist poi,mnh gleichdeutend mit
der – nachösterlichen – Gemeinde».
247 Cf. H. PREISKER, «misqo,j…», in ThWNT, IV, 699-707.
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