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per l’ordine umano, dato dai capi e dai farisei, quello di denunziare Gesù<br />
(11,57). A parte quest’ultimo caso, evntolh, in Gv indica sempre l’espressione<br />
della volontà di Dio, la cui osservanza porta alla vita eterna. Possiamo<br />
concludere con Brown che l’evntolh, «copre la stessa area che la volontà del<br />
Padre: riflette il legame d’amore che esiste tra il Padre e il Figlio; implica la<br />
missione e la morte obbediente del Figlio; porta la vita agli uomini. Coloro<br />
che seguono il Figlio devono anche accettare il comandamento divino e far<br />
sì che si veda nella loro vita l’amore che esso riflette» 242 .<br />
3.3.2 Le pecore: ta. pro,bata e h` poi,mnh<br />
1) ta. pro,bata: Nella pericope in questione il sostantivo pro,bata (pl.)<br />
ricorre 6 volte. Il termine pro,baton (o il diminutivo proba,tion) indica<br />
generalmente nei LXX il bestiame minuto, specificamente animale da<br />
sacrificare. In senso traslato il termine viene applicato al popolo e diventa<br />
concetto complementare riguardo a JHWH-Pastore (Ger 23,1s; Sal 73,1) 243 .<br />
In Gv pro,baton ricorre 19 volte 244 , sempre in plurale. Solo nelle prime due<br />
amore (15,10). Allo stesso modo i discepoli, se vogliono rimanere nell’amore di Gesù,<br />
devno osservare le sue evntolai, (ivi). Non si tratta più dei comandamenti della Legge<br />
giudaica, ma dell’evntolh, kainh,, che consiste nell’amore vicendevole (13,34; 15,12).<br />
Nell’osservare questo comando, consiste la prova dell’amore del discepolo verso Gesù<br />
(14,15.21). Nello stesso senso va usato il verbo evnte,llomai: Gesù dimostra il suo amore<br />
per il Padre facendo quanto Egli gli ha comandato (14,31). Allo stesso modo i discepoli<br />
sono amici di Gesù se fanno quanto egli comanda loro (15,14) cioè se si amano a vicenda<br />
(15,17).<br />
242 R.E. BROWN, The Gospel according to John I-XII, 399: «The “command” of the<br />
Father covers the same area as the “will” of the Father: it reflects the bond of love that<br />
exists between the Father and the Son; it involves the mission and obedient death of the<br />
Son; it brings life to men (12,49-50; 14,31). Those who follow the Son must also accept<br />
the divine commandment and let the love that it reflects be seen in their own lives» (trad.<br />
it. Giovanni, 521).<br />
243 Lo stato desolato del popolo, cioè le pecore disperse, deboli e ferite (…), è la colpa<br />
dei cattivi pastori. Perciò mentre questi vengono minacciati, per le pecore sviate suonano<br />
le promesse di salvezza, di raduno e ritorno nella patria sotto la guida del pastore<br />
davidico (Ger 23,2ss.; Ez 34). Allora JHWH moltiplicherà gli uomini come pecore:<br />
plhqunw/ auvtou.j w`j pro,bata avnqrw,pouj (Ez 36,37). Nel quarto canto del Servo di JHWH<br />
troviamo un’importante espressione della solidarietà e vicarietà del Servo a profitto degli<br />
uomini: mentre loro devono confessare di aver errato come pecore: pa,ntej w`j pro,bata<br />
evplanh,qhmen (Is 53,6), il Servo per la loro salvezza si sottomette disarmato e silenzioso al<br />
macello: w`j pro,baton evpi. sfagh,n (Is 53,7). Cf. H. PREISKER – S. SCHULZ, «pro,baton,<br />
proba,tikon», in ThWNT, VI, 688-690.<br />
244 In tutto il NT il termine ricorre 34 volte, di cui 34 nei vangeli: 11 volte in Mt, 2 in<br />
Mc, 2 in Lc; fuori dei vangeli si trova ancora in At 8,32; Rom 8,36; Eb 13,20; 1Pt 2,25;<br />
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