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Disertace Brož - Theses

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l’equivalente di “io posso”» 234 . Il significato che mi sembra più plausibile è<br />

quello di potere in quanto libertà e capacità, e non solo come un diritto o<br />

autorità. Gesù non solo può dare la vita, perché nessuno l’ostacola, nessuno<br />

glielo impedisce, forse perché il Padre gli permette di disporne, e non solo<br />

può riceverla di nuovo, perché ne ha il diritto. Si tratta, a mio avviso, di una<br />

capacità positiva di dare la vita, rispetto alla quale il fatto che nessuno gli<br />

toglie la vita è solo un aspetto negativo. Gesù dà e accoglie la vita da se<br />

stesso, dalla propria capacità, dal di dentro. Non è determinato dal di fuori,<br />

ma determina se stesso a partire dal proprio essere (come lo suggerisce<br />

l’etimologia stessa di evx-ousi,a). L’evxousi,a di Gesù riguardo alla propria vita<br />

è doppia: non è solo attiva, di poter darla, bensì anche passiva, di poter<br />

riceverla. Di questa evxousi,a in funzione passiva possiamo parlare come di<br />

capacità nel senso proprio della parola (capax, capacitas viene da capire =<br />

ricevere, accogliere). Tutte e due le funzioni, di dare e di ricevere la vita,<br />

sono espressione del suo essere filiale, fanno parte della stessa evxousi,a. In tal<br />

senso dice Rudolf Schnackenburg: 235<br />

La libertà del Figlio è la plenipotenza donata dal Padre e perciò può essere<br />

designata come evxousi,a già anche la consegna della vita. Ma la propria<br />

plenipotenza del Figlio, la potenza sulla morte, si rivela nel fatto che egli può<br />

ricevere la vita (yuch,) allo stesso modo in cui l’ha consegnata. Ambedue le<br />

realtà si succedono nello stesso movimeno dalla sua evxousi,a.<br />

La doppia evxousi,a, che alla fine risulta come l’unica potenza filiale di<br />

Gesù, è anche la risposta ad un dubbio possibile che si potrebbe avere<br />

leggendo il v. 17 in cui Gesù afferma di dare la vita per riceverla di nuovo:<br />

evgw. ti,qhmi th.n yuch,n mou( i[na pa,lin la,bw auvth,n. Infatti la congiunzione<br />

finale i[na può indurre il lettore a interpretare il dono della vita di Gesù solo<br />

come un mezzo per riacquistarla e dunque a dubitare sulla sincerità del suo<br />

dono. Ma la formulazione del v. 17 non deve essere interpretata «nel senso<br />

che Gesù vuole offrire la propria vita perché poi la possa riprendere.<br />

234 R.E. BROWN, The Gospel according to John I-XII, 387: «This is to overwork the<br />

technical meaning of evxousi,a. The phrase is tantamount to “I can”» (trad. it Giovanni,<br />

505).<br />

235 R. SCHNACKENBURG, Das Johannesevangelium, II, 379: «Die Freiheit des Sohnes<br />

(vgl. 8,36) ist vom Vater geschenkte Vollmacht, und darum kann auch schon die<br />

Lebenshingabe als evxousi,a bezeichnet werden. Die eigentliche Vollmacht des Sohnes<br />

aber, die Macht über den Tod, offenbart sich darin, dass er das Leben (yuch,) in der<br />

gleichen Weise wieder an sich nehmen kann, wie er es hingegeben hat. Beides geschieht<br />

in einer einzigen Bewegung aus seiner evxousi,a».<br />

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