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Disertace Brož - Theses

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3.3.1 Il buon pastore e le sue caratteristiche: o` poimh.n o` kalo,j, ti,qhmi<br />

th.n yuch,n u`pe,r, evcousi,a, evntolh,, ginw,skw.<br />

1) o` poimh.n o` kalo,j: Quando Gesù si definisce come o` poimh.n o` kalo,j,<br />

non dice qualcosa di incomprensibile ed estraneo per i suoi ascoltatori. Il<br />

concetto di «pastore» era per loro carico di un significato aquistato<br />

progressivamente durante i secoli. Non solo in Israele, ma anche presso i<br />

popoli vicini tale termine designava non solo i sovrani umani, ma anche gli<br />

dèi 195 . L’immagine del pastore era radicata molto profondamente nel popolo<br />

dell’Antica Alleanza 196 . Nonostante ciò il mestiere del pastore non dava<br />

nessun prestigio, anzi, nel tempo del NT i pastori appartenevano alla<br />

plebaglia più disprezzata 197 . Comunque si è conservata la memoria che i<br />

personaggi più grandi erano pastori: Mosè (Es 1,3), Davide (1Sam 16,11), il<br />

profeta Amos (Am 1,1; 7,14-15). Dio li ha chiamati alla loro missione<br />

proprio quando svolgevano il lavoro pastorale e anche la loro nuova<br />

missione poteva essere definita come «pastorale». Mosè fu chiamato quando<br />

stava pascolando il gregge del suo suocero Ietro (Es 3,1), per diventare il<br />

pastore del gregge di Dio (Is 63,11). Riguardo a Davide il salmo dice: «Egli<br />

[Dio] scelse Davide suo servo e lo trasse dagli ovili delle pecore. Lo chiamò<br />

dal seguito delle pecore madri per pascere Giacobbe suo popolo (…) Fu per<br />

loro pastore dal cuore integro e li guidò con mano sapiente» (Sal 78,70-72).<br />

In tal modo l’immagine del pastore è strettamente connessa con la storia<br />

della salvezza. Infatti, mediante i pastori umani Dio stesso guida il suo<br />

popolo come pastore, rimanendo Egli stesso l’unico «pastore d’Israele» (Sal<br />

195 Cf. J. JEREMIAS, «poimh,n...», in ThWNT, VI, 484-487.<br />

196 Il primo pastore è Abele (4,2). I patriarichi erano tutti pastori: Abramo (Gen 13,2;<br />

24,35), Isacco (Gen 26,14) e Giacobbe (Gen 30,25ss.) che ha sposato Rachele, pure<br />

pastorella (Gen 29,6.9). Anche i figli di Giacobbe erano pastori (Gen 37,12): scesi in<br />

Egitto per diventare ospiti del faraone, alla domanda sul loro mestiere hanno risposto:<br />

«Pastori di greggi sono i tuoi servi, noi e i nostri padri» (Gen 47,3). Una volta sedentario<br />

nella Terra promessa, il popolo ha conservato sempre una certa nostalgia per la vita<br />

pastorale.<br />

197 J. JEREMIAS, «poimh,n...», 487-488: «In je einer rabbinischen Liste räuberischer und<br />

betrügerischer Gewerbe wird auch der Hirte aufgezählt. Diese Klassifizierung der Hirten<br />

als notorische Räuber und Betrüger bedeutete, dass sie, ebenso wie die Zöllner und<br />

Steuereinnehmer, der bürgerlichen Ehrenrechte beraubt waren, das heißt dass sie kein<br />

Richteramt bekleiden durften und vor Gericht nicht als Zeugen zugelassen wurden. (…)<br />

Es ist bezeichnend, dass es verboten war, von einem Hirten Wolle, Milch oder ein<br />

Zicklein zu kaufen, weil anzunehmen war, dass es sich um Diebesgut handelte.<br />

Verwundert fragen sich die Rabbiner, wie es angesichts der Verächtlichkeit der Hirten zu<br />

erklären sei, dass Gott im Ps 23,1 „mein Hirte“ genannt wird».<br />

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