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1) Samaritano: Nell’analisi semantica (2.3) ho già costatato che, a causa<br />
dello sviluppo storico dei rapporti tra gli abitanti della Palestina<br />
settentrionale e i Giudei, definire qualcuno Samaritano, da parte dei Giudei,<br />
equivaleva a considerarlo scismatico, eretico, insomma lontano da Dio. Ma<br />
per quale ragione i Giudei chiamano Gesù così e che senso ha<br />
l’accostamento di questa prima offesa, di essere Samaritano, a quella di<br />
avere un demonio?<br />
Si offrono diverse possibilità di spiegare perché Gesù è chiamato<br />
«Samaritano». La ragione più semplice è quella che si tratta, per i Giudei, di<br />
un sinonimo di «eretico» o «scismatico»: Gesù è giudicato così per aversi<br />
situato dalla parte opposta di loro, gli «ortodossi», avendo negato loro il vero<br />
culto reso a Dio (4,21). La ragione può stare, però, anche nella simpatia dei<br />
Samaritani nei suoi confronti: hanno creduto in lui, l’hanno invitato a<br />
rimanere con loro e lui ha acconsentito e si è perfino lasciato proclamare da<br />
loro «il Salvatore del mondo» (4,39-42). Nel contesto della disputa sulla<br />
paternità di Abramo l’offesa riceve però ancora una nuova connotazione:<br />
Gesù può essere associato ai Samaritani perché non riconosceva (come i<br />
Samaritani) nei Giudei i figli esclusivi di Abramo, anzi ha negato del tutto la<br />
paternità di Abramo nei loro confronti, indicando il diavolo come loro padre.<br />
Si può poi trattare anche dell’accusa di essere un falso profeta o un falso<br />
messia. I falsi profeti di Samaria infatti erano conosciuti per aver rivendicato<br />
per sé la divina dignità e potenza. La magia che i profeti samaritani<br />
esercitavano era considerata dai Giudei un agire in forza dei demoni. Tra i<br />
più noti erano Simone Mago, che si proclamava «la grande potenza di Dio»<br />
(At 8,10), e Dositeo. Secondo l’interpretazione cristiana tutti e due agivano<br />
sotto l’influsso demoniaco. Giustino menziona anche Menandro, pure<br />
Samaritano, discepolo di Simone, istigato dai demoni 181 . Così i due insulti,<br />
«Samaritano» e «indemoniato», praticamente equivalgono e Schnackenburg<br />
può così concludere: «Tutti questi aspetti si lasciano collegare: eresia,<br />
pretese blasfeme, il culto “adultero” s’incorporano per i Giudei nel<br />
samaritanesimo e non possono esere capiti altrimenti che ossessione» 182 .<br />
2) Abramo e il giorno di Gesù: Gesù menzionando la gioia di Abramo<br />
nel vedere il suo giorno non si riferisce a nessun testo biblico preciso. Non si<br />
181<br />
Cf. R.E. BROWN, The Gospel according to John I-XII, 358; R. FABRIS, Giovanni,<br />
406.<br />
182<br />
R. SCHNACKENBURG, Das Johannesevangelium, II, 293: «Alle diese Aspekte lassen<br />
sich verbinden: Ketzerei, blasphemische Ansprüche, „ehebrecherischer“ Götzendienst<br />
verkörpern sich für die Juden im Samaritertum und lassen sich nicht anders als<br />
Besessenheit verstehen».<br />
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