Disertace Brož - Theses

la guarigione del paralitico nel giorno di sabato, quando già cominciano a
perseguitarlo e cercano di ucciderlo (5,16.18) rifiutando la sua pretesa di
poter operare come il Padre, dare la vita e svolgere il giudizio. Nella
sinagoga a Cafarnao Gesù nel suo sermone eucaristico si definisce come il
vero pane disceso dal cielo, suscitando in tal modo il mormorio dei Giudei e
l’apostasia di molti dei suoi discepoli (6,26ss.). Ma è soprattutto all’interno
della disputa nella festa delle Capanne (cc. 7-8) che Gesù viene attaccato dai
Giudei con la maggior impetuosità e che anche lui si difende con maggiore
vivacità, anzi lui stesso copre i suoi avversari di accuse durissime. Gli
scontri con le parole sono alternati con i tentativi ripetuti, da parte dei
Giudei, di prendere o uccidere Gesù. Questo poi continua anche nei capitoli
seguenti fino alla decisione ufficiale, da parte del sinedrio, che Gesù deve
morire (11,45-53). Il Libro dei segni si conclude con la costatazione, da
parte dell’autore del Vangelo, dell’incredulità comune dei Giudei nei
riguardi di Gesù malgrado tanti segni che quest’ultimo ha compiuto davanti
a loro. Gesù lancia nell’aria un ultimo grido-invito a credere (12,37-50). Alla
fine i Giudei suggellano il rifiuto di Gesù, arrestandolo, consegnandolo a
Pilato e, scelta la grazia per Barabba, chiedendo la crocifissione di Gesù,
rinunciando ufficialmete al proprio re e giurando lealtà a Cesare (cc. 18-19).
Il rifiuto dell’autorivelazione di Gesù in 8,48-59 è dunque un
atteggiamento caratteristico per i Giudei. Ma non è l’esempio di un
atteggiamento fisso. È vero che i Giudei sono tipizzati e personificano
l’atteggiamento nemico nei confronti di Gesù. Ma nello stesso tempo sono
inseriti nella trama della narrazione come persone in fieri, il loro
atteggiamento fa parte della dinamica del dramma che si sta svolgendo,
vengono messi sempre di nuovo di fronte all’autorivelazione contiunua di
Gesù per prendere ogni volta un nuovo atteggiamento nei suoi confronti. La
pericope in questione non ha quindi solo una funzione di prova di ciò che è
sempre valido, ma è anche un momento di passaggio, un passo sulla strada,
necessario perché si possa andare avanti. In 8,48-59 si tratta di un passo
decisivo. Con il suo evgw eivmi Gesù ha raggiunto il culmine della sua
autorivelazione, ponendosi davanti ad Abramo e identificandosi col nome
divino. Anche il rifiuto da parte dei Giudei raggiunge un suo culmine:
mentre finora si è parlato sempre della volontà o del desiderio di catturare o
di uccidere Gesù, adesso, per la prima volta, si parla dell’atto: ora i Giudei
raccolgono le pietre per scagliarle contro Gesù.
3) Le tenebre non vincono: Quando i Giudei si chiudono e rifiutano
l’offerta della vita con l’attentato violento alla vita di Gesù, la Vita si separa
da loro. Giovanni lo esprime mostrando Gesù che si nasconde e esce dal
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