Disertace Brož - Theses

2.6 Rilettura del brano nel contesto più largo
La pericope 8,48-59 fa parte delle polemiche di Gesù con i Giudei a
Gerusalemme durante la festa delle Capanne (cc. 7-8; la stessa
determinazione locale e temporale continua fino a 10,21). L’oggetto
principale delle dispute sono le pretese messianiche di Gesù. Secondo
Charles Harold Dodd questo atto della narrazione (cc. 7-8), come del resto
anche gli altri, contiene in sé tutto il Vangelo e corrisponde nella sua
struttura essenziale al piano generale del libro. Anche qui infatti c’è il tema
dominante del libro, la manifestazione e il rifiuto del Logos come vita e
luce 177 . La pericope in questione riflette pure questo tema dominante. Anche
qui appare il tema dell’autorivelazione di Gesù, strettamente connessa con
l’offerta del dono della vita eterna. Ma Gesù come vita e luce viene rifiutato.
Così l’offerta di salvezza diventa giudizio, un tema presente anche qui. Le
tenebre si svelano in forza della luce della rivelazione e rispondono con
agressività. Prendiamo ora in esame i singoli elementi di questo scontro
drammatico per vedere più da vicino come la pericope in questione contiene
tutto il Vangelo in breve.
1) Autorivelazione di Gesù: All’interno di 8,48-59 Gesù compie una
catena di atti di autorivelazione: si presenta come colui che è unito a Dio e
che con la sua parola salva dalla morte quanti osservano la sua parola e che
con il suo essere eterno precede Abramo.
Ora, questi atti di autorivelazione sono una continuazione di una catena
ininterrotta che passa attraverso tutto il Vangelo. Restando nel contesto più
immediato, del c. 8, possiamo sentire all’inizio: «Io sono la luce del mondo»
(8,12). In seguito viene sempre di nuovo ripresa la formula assoluta «Io
sono» (8,24.28.58), accompagnata dalla domada «Tu chi sei?» (su. ti,j ei=)
(v. 25) o «Chi ti fai?» (v. 53). Se teniamo conto del contesto più largo,
vediamo che tutto il Vangelo ci mostra Gesù come colui che rivela se stesso
e tramite sé il Padre.
2) Rifiuto: All’autorivelazione di Gesù i suoi destinatari, i Giudei,
rispondono sempre con un rifiuto, espresso con insulti, obiezioni, domande
ironiche e alla fine con il tentativo di lapidarlo. Il modo di reagire dei
Giudei, in questa pericope, non è per niente eccezionale. Anzi, secondo
Giovanni è per loro caratteristico.
I Giudei come rappresentanti delle tenebre si scontrano con Gesù già
durante la sua prima venuta a Gerusalemme per la festa (2,13ss.), poi dopo
177 Cf. C.H. DODD, The interpretation of the Fourth Gospel, Cambridge 1968, 352.
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