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Gesù» 169 . I Giudei hanno già espresso il sospetto che Gesù si ponesse al di<br />
sopra di colui che sta sopra di loro, essedo il «nostro padre». Mentre loro si<br />
riferiscono ad Abramo come alla loro origine, traendo da lui tutte le<br />
promesse e benedizioni, Gesù rovescia i ruoli: non riferisce se stesso ad<br />
Abramo, ma Abramo a sè! Gesù non vede la sua origine, il «suo padre», in<br />
Abramo, avendo come Padre Dio stesso, ma afferma invece che in lui, in<br />
Gesù, Abramo contempla il suo fine: vedendo il giorno di Gesù Abramo si<br />
rallegrò! Ma questa pretesa è veramente troppo grande per i Giudei, che del<br />
resto la fraintendono: secondo loro Gesù afferma di aver visto Abramo,<br />
mentre questi sostiene che Abramo ha visto il suo giorno. Essi «invertono il<br />
soggetto della frase: non possono immaginare che il padre Abramo si sia<br />
preoccupato di vedere quest’uomo che sta parlando con loro. In tal modo<br />
essi mantengono la persona di Gesù al centro dell’attenzione» 170 . Secondo<br />
Klaus Wengst non si tratta, nell’inversione di soggetto, di<br />
un’incomprensione da parte dei Giudei: 171<br />
Che Abramo abbia spinto il suo sguardo fin nel presente dei partecipanti al<br />
dialogo è infatti una tradizione presupposta e non è cosa che venga messa in<br />
discussione. Ma come fa Gesù a sapere che Abramo giubilò e gioì nel vedere il<br />
suo giorno? Egli potrebbe saperlo solo se avesse visto da parte sua Abramo. Ma<br />
non è sufficientemente vecchio per aver potuto fare una cosa del genere. Dal<br />
punto di vista degli interlocutori la menzione del particolare che Gesù non ha<br />
ancora cinquant’anni serve perciò a ridurre ad absurdum la sua pretesa.<br />
Secondo i Giudei dunque Gesù pretende qualcosa di inaudito: essere un<br />
contemporaneo di Abramo. Ma in realtà lui pretende molto di più: è colui<br />
che sta davanti ad Abramo come il punto d’arrivo. Ma lo è in quanto precede<br />
Abramo assolutamente. Non dice: «Prima che Abramo fosse nato, io ero»,<br />
ma: «Prima che Abramo fosse nato, io sono». Gesù non è (solo)<br />
contemporaneo di Abramo, perché non è temporaneo, bensì eterno come<br />
Dio: «Prima che Abramo fosse nato, IO SONO» (v. 58). Queste parole<br />
169 3<br />
J. SCHNEIDER, Das Evangelium nach Johannes, Berlin 1985, 185: «Denn Abraham<br />
ist der erste große Christuszeuge».<br />
170<br />
X. LÉON-DUFOUR, Lettura dell’Evangelo secondo Giovanni, 597.<br />
171<br />
K. WENGST, Das Johannesevangelium, I, 347: «Dass Abraham bis in die<br />
Gegenwart der Gesprächsteilnehmer gesehen hat, ist ja vorausgesetzte Tradition und wird<br />
nicht in Frage gestellt. Aber woher weiß Jesus, dass Abraham über das Sehen seines<br />
“Tages” gejubelt und sich gefreut hat? Das könnte er nur wissen, wenn er seinerseits<br />
Abraham gesehen hätte. Dafür aber reicht sein Lebensalter bei weitem nicht weit genug<br />
zurück. Aus ihrer Perspektive gesehen dient die Erwähnung, dass Jesus noch keine 50<br />
Jahre alt ist, also dazu, seinen Anspruch ad absurdum zu führen» (trad. it. Il Vangelo di<br />
Giovanni, 378).<br />
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