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PAD DVA VIA DONATELLO, 16 - DICEMBRI<br />
• r<br />
TRIMESTRALE DEGLI EX ALUNNI, DEL COLLEGIO UNIVERSI!<br />
DELLA SCUOLA DI RELIGIONE E DEL PETRARCA - NUOVA 4
Lo Speco di Greccio (Valle Reatina) dove<br />
San Francesco istituì il primo Presepio. SCUOLA O I RELIGIONE PETRARCA<br />
DOMENICA 15 DICEMBRE '63-ASSEMBLEA<br />
commemorativa del 1° Decennio della Federazione <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> e<br />
del nostro Caduto di guerra Capitano Guido Negri di cui si<br />
sta introducendo a Roma la causa di Beatificazione<br />
Padova, 4 dicembre 1963<br />
Cari Amici,<br />
nella prossimità del S. Natale, con la comodità quindi di<br />
scambiarci gli auguri d'occasione, vogliamo radunarci, come vedete<br />
dal programma, per ringraziare il Signore e dare uno sguardo retrospettivo<br />
al primo decennio della nostra vita confederata di <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>.<br />
Vogliamo insieme fissare il nostro sguardo sull'esempio sublime<br />
di vita civile, militare e religiosa di un amico nostro e di P. Magni,<br />
che vari di noi ancora ricordiamo. Egli visse come noi nella comunità<br />
effettiva ed affettiva <strong>dell'Antonianum</strong> ed intorno a Lui Dio va<br />
suscitando quella ammirazione e quell'entusiasmo commosso che è<br />
preludio della glorificazione sugli Altari.<br />
Anche noi ci uniremo nella Preghiera ai suoi compaesani di Este<br />
e alla Gioventù Cattolica di tutta Italia perché Dio acceleri il giorno<br />
di tale glorificazione. Avremo cosi un esempio fulgido per i secoli e<br />
un patrono fedele nei deli, la cui gloria si riverbererà anche sugli altri<br />
Caduti che gli fanno corona sulla lastra argentea del nostro Altare.<br />
Le due commemorazioni saranno sprone ad un futuro di operosità<br />
sempre più feconda di soddisfazione e di grazia.<br />
Attendendovi numersi vi salutano cordialmente<br />
L'ASSISTENTE<br />
Cipriano Casella S. J.<br />
NUOVA SERIE - N. 8<br />
DICEMBRE 1963<br />
Dirett. Resp. : P. CARLO GIACON S. J.<br />
Redattore: CIPRIANO CASELLA S. J.<br />
Tip. A. Bolzonella - Padova<br />
Piazza del Santo n. 14 - telef. 24.105<br />
SOMMARIO<br />
Assemblea<br />
Nella Luce di Betlemme<br />
Diario di Guido Negri<br />
IL PRESIDENTE<br />
Avv. Giorgio Malipiero<br />
Commemorazione di Guido Negri<br />
Singolare Giubileo di P. Messori<br />
Novità in Russia<br />
PROGRAMMA<br />
Ore 10,15<br />
— S. Messa di ringraziamento<br />
e di propiziazione celebrata<br />
dal R. P. Carlo Messori<br />
Roncaglia S. J.<br />
Ore 11<br />
— Vermut nella sala degli <strong>Ex</strong><br />
<strong>Alunni</strong>.<br />
Ore 11,15<br />
— Relazione del Presidente.<br />
— Commemorazione del Capitano<br />
Santo Guido Negri,<br />
tenuta dall' On. Ing. Antonio<br />
Guariento, Sindaco di<br />
Este.<br />
— La laboriosa ascesa di un<br />
decennio - nel ricordo del<br />
P. Carlo Messori Roncaglia<br />
S. J.<br />
Ore 13<br />
— Pranzo sociale.<br />
Attività <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong><br />
Natale di P. Mantovani<br />
Inaugurazione Anno Accademico<br />
Premiazione Scuola di Religione<br />
Coro del C.A.I.<br />
Cineforum<br />
U. S. Petrarca - Varie<br />
La tragedia del Vajont
I Padri radunati per il caso di Morale<br />
Un gruppo di Fratelli a colloquio col P. Spirituale<br />
ita dei (/acizl<br />
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tenti ed Cimici, aati<br />
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L e ata^te caa<br />
aaw,a ta uita latice e<br />
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a aaimuti aati aawtini.<br />
Erit Lux magna... avevano detto i Profeti: nell'oriente si accenderà una gran luce San Giovami<br />
/fetrS^ " Ve ' b ° dì °'° VeS '"° "'"" "«'" ^' '" £* * «'-?» * Ma ^ dalla fede ingenua ed eroica; dall'altra apristi<br />
à che rifiutano ad una povera partoriente un asilo umano; farisei scettici e ciechi davanti „<br />
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Il Senatore Avv. Lodovico Montini, che ha compiuto i suoi studi universitari all'Antonianum, ci manda in segno di affetto la presente<br />
fotografia. Mentre noi lo ringraziarne di cuore porgiamo a lui i più sinceri auguri pe le prossime feste pregandolo di farsi interprete<br />
presso Sua Santità dei nostri sentimenti di commossa ammirazione e di Preghiera perché il Suo imminente viaggio alla Grotta di Betlemme<br />
sia veramente auspicio di pace e del trionfo di Gesù nel mondo.
Preludio<br />
La mia giovinezza, o Maria, è piena<br />
del Tuo C/e/o e della Tua gloria.<br />
Teco assurta a Divini azzurri rimpatriava<br />
un istante e dalla patria ecco<br />
ritorna rinata alla battaglia.<br />
Voglio Teco rimanere, voglio ai<br />
Tuoi piedi essere coronato...<br />
Anno nuovo!<br />
Tracciare ogni pensiero con verità<br />
e poesia, pensando di scrivere sotto<br />
lo sguardo di Dio e so/o per la<br />
Sua gloria, per la perfezione mia ;<br />
e quindi scrutare ogni ora con lo<br />
sguardo severo della coscienza quasi<br />
in esame, ed ordinare la giornata<br />
nelle sue note salienti, come un<br />
inno.<br />
Gesù Eucarestia, nel fervido confondersi<br />
del Tuo Sangue nel mio,<br />
nel bacio Tuo fiorisce la mia primavera,<br />
nel Tuo nome comincia l'istoria<br />
della mia vita che è Tua...<br />
La Vita inferiore non è una diserzione...<br />
Vigilare sempre su me stesso in<br />
perfetta continenza e mortificazione<br />
; non infrangere mai il digiuno<br />
tra /'una e l'altra mensa se non per<br />
viva opportunità ; gustare qualche<br />
volta sapori amari, salsi ed acri ;<br />
sperimentare la fame e la sete alcun<br />
poco. Non secondare con l'attenzione<br />
suoni dolci, ma rivolgerla<br />
alle voci solenni della natura, ai<br />
concerti dei cantici e dei sacri bronzi,<br />
agli accenti del dolore, ai severi<br />
silenzi ove parla il Signore.<br />
Distrarre gli sguardi dalle creature<br />
perché non mi turbi il loro fascino;<br />
ma fermarli sugli oggetti devoti<br />
e lacrimosi. Contemplare spesso immagini<br />
della passione di Gesù, il teschio,<br />
le rovine, le ceneri.<br />
Trasformare la propria camera in<br />
rigida clausura; osservare il silenzio,<br />
lavorare e pregare.<br />
4 —<br />
(Dal diario di Guido Negri)<br />
II Crocifisso-calamaio elaborato da G. Negri<br />
Ogni anno consacrare otto giorni<br />
di vacanza per i SS. Esercizi.<br />
Ogni mese santificare il primo Venerdì<br />
con opere di carità e di mortificazioni<br />
particolari.<br />
Ogni giorno levarsi con l'alba lodando<br />
il Signore, preparandosi al divino<br />
officio e partecipare al Sacrificio<br />
Eucaristico, Messa e Comunione<br />
mattutina...<br />
Penitenza ed apostolato<br />
La passiflora fiorisce, o Gesù, e<br />
le rose, rosse: i fiori della passione.<br />
Ma come, o Signore, da cosi umile<br />
terra, dal fango cresce tale prodigio<br />
di colori, dì olezzi, di profili, dì freschezze<br />
ancora? Come? Oh! come<br />
dalla povera nostra natura possono<br />
crescere ad aprirsi i fiori della perfezione...<br />
Come è dolce giovare alle anime!<br />
« Unicuique mandavi! Dominus de<br />
proximo suo ». Perché hai fatta vicina<br />
a tante anime la povera anima<br />
mia, se non per raccendere la Tua<br />
gloria? Ora comprendo il verace segreto<br />
di tante amicizie soavi disseminate<br />
in ogni dove, argomenti al verace<br />
Amore, dell'apostolato santo...<br />
Il Rosario<br />
Com' è be//o finire il giorno con<br />
il Rosario ! Sento nel Rosario una<br />
dolcezza infinita, e come si scrivono<br />
lunghe pagine del Tuo poema,<br />
o Rosa Mistica, ne la mia anima!...<br />
O Rosario, Rosario, poema di bellezza!<br />
O fiorita oasi di poesia! Le<br />
tue rose sono un tema perennemente<br />
radiante.<br />
Ma Tu, Rosario, sei la salvezza<br />
mia. Oh! Ti canterò sempre, Ti vivrò<br />
supremamente. In Te riconosco<br />
la conversione mia e /a intrapresa<br />
Perfezione...<br />
Vivrò il Rosario i Ne' Misteri del<br />
Dolore la mìa vita di passione; ne'<br />
Gaudiosi il mio trepido passato di<br />
vocazione e di smarrimenti, di Comunione<br />
e di colpe; ne' Gloriosi Misteri,<br />
le mie supreme Speranze, lo<br />
Perfezione, l'Apostolato, il Martirio,<br />
il Cie/o.<br />
O Maria, questa giovinezza tutta<br />
sacra a Gesù nostro, non sia che un<br />
magnifico inasprire e ardere di Rose<br />
Dolorose, che un cotidiano immenso<br />
Rosario dì Dolore!...<br />
Mater Boni Consilii...<br />
O Maria, verrò sempre ai Tuoi<br />
piedi a prendere consiglio. I consigli<br />
del mondo sono tanto cattivi!<br />
Maria, la nostra Madre, mi parla<br />
tanto del Cie/o, vuole che mi salvi,<br />
e mi dice anche quello ch'è necessario<br />
fare subito, per raggiungere<br />
la mia Salvezza. Oh! Mater Boni<br />
Consilii! Ella m'intima la Santa Regola,<br />
dichiarandomi, o Gesù, essermi<br />
la sregolatezza il maggiore impedimento<br />
attuale non so/o all'essere<br />
perfetto ma a l'istesso essere salvo.<br />
Alla vigilia del combattimento<br />
Domani la Passione, si va. «Eamus»<br />
(disse Gesù invitando gli apostoli<br />
ad andare incontro al martirio).<br />
Ma domani anche la gioia e<br />
forse la Comunione Perpetua, la<br />
Gloria!<br />
O Gesù, se lassù, in quella cima,<br />
non sarà il Golgota, che almeno tale<br />
ascesa sia piena del mio povero<br />
sangue: ho tanto da riparare, tanti<br />
da espiare!... Tu lo sai.<br />
Ma oggi la Tua misericordia ha<br />
cancellata ogni colpa, ogni macchia,<br />
ogni imperfezione forse... Ed eccomi,<br />
Gesù, pronto; eccomi alla gioia,<br />
alla gloria del morire per Te, per il<br />
Papa, per Lui che è la più combattuta<br />
Tua incarnazione... per la Patria<br />
perché si riconci/i con Lui.<br />
(Da l'opuscolo: «Itinerari<br />
della Croce»)
Guido Negri<br />
nel ricordo di un amico<br />
Si è desiderato che la eccelsa figura di Guido Negri<br />
fosse ricordata anche da uno che, come me, Lo<br />
conobbe e che è stato uno dei primi fortunati allievi<br />
di questa gloriosa Casa che i buoni Padri della Compagnia<br />
dì Gesù aprirono per noi nel lontano 7906.<br />
Di' Guido Negri, anche se più anziano di due anni,<br />
io forse fui l'unico che gli fu sempre vicino, in una<br />
amicizia intima e più che fraterna, in tutta la sua breve<br />
vita: fui proprio io che, nella primavera del 1907<br />
presentai Guido Negri, ancora studente di liceo, all'indimenticabile<br />
nostro Direttore, Padre Magni.<br />
Di Padre Magni, Guido fu uno dei figli più affezionati<br />
: fu sempre a Lui vicino, nel suo Pensionato,<br />
tutti i periodi che la vita militare lo lasciarono libero<br />
per gli studi prediletti : con Padre Magni organizzò il<br />
primo Circolo di Universitari Cattolici « G. Zanella »<br />
e ne fu il primo e zelantissimo presidente.<br />
Al momento di coronare la sua vita di studente,<br />
nel marzo del 1916, durante una licenza di convalescenza,<br />
due mesi prima dello gloriosa morte, Guido<br />
fu per un breve periodo al Pensionato per prepararsi<br />
alla laurea in lettere, per la quale, con particolare attenzione<br />
alla Sua Fede, gli era stato assegnato il tema<br />
« Scienza e Fede nella poesia di Giacomo Zanella<br />
». Padre Magni gli fu prezioso consigliere.<br />
Guido iniziò e sostenne la discussione vivacemente<br />
e da cattolico integrale, fra lo stupore e l'ammirazione<br />
dei presentì. Dopo aver accennato, sul finire «alla<br />
procella immensa che, nel tempo, nello spazio e nel<br />
dolore, si abbatteva sull'Europa bella e antica» chiudeva<br />
con parole che furono profetiche : «Ed è mia alta<br />
provvidenza il poter partecipare a tanto divenire di<br />
eventi e dì canti, se non con l'inno bello della parola,<br />
certo con la strofa del sangue o del desiderio del sangue<br />
per questa Italia, che tutti i poeti di ogni fede hanno<br />
cantato, evocata fino dalle pagine profetiche della<br />
Bibbia, romana per il Carducci, romana per Padre<br />
Manni».<br />
il prof. Bertacchi, che ne aveva discussa la tesi,<br />
scriveva poi ricordandolo : «II mio cuore, di là dallo<br />
studente venuto dal campo dei forti o laurearsi per<br />
l'inerme parola, indovinò d'un subito l'uomo, il soldato<br />
dì una Patria e dì una Fede, che aveva assommato<br />
in se stesso i termini supremi della vita».<br />
La sera della Sua laurea, il 14 marzo 1916, lasciato<br />
per l'ultima volta il suo Pensionato e tornato in famiglia,<br />
scrisse sul suo diario: «Grazie, o Gesù/» e forse<br />
ricordò quanto, giovane studente della seconda ginnasiale,<br />
aveva scritto in un compito in classe: «avevo<br />
concepito il grado più eccelso della morale grandezza<br />
nell'aureola del martirio e chiedevo a la mia povera<br />
virtù di essere forte fino alla morte e di non resistere,<br />
di sorridere anzi, innanzi all'istante che, per un fulgido<br />
ideale, avrebbe velato per sempre i miei occhi».<br />
Vita breve, quella di Guido Negri : nato il 25 agosto<br />
/888 morì eroicamente sul Colombara la sera del<br />
27 giugno 1916 : vita breve nel tempo ma immensamente<br />
grande nel cammino della grazia.<br />
I primi studi li fece alle scuole elementari e ginnasiali<br />
di Este : per gli studi liceali fu quasi un autodidatta<br />
e frequentò un liceo cittadino privato che le<br />
nostre famiglie avevano organizzato e che illustri professori<br />
delle scuole gìnasiali e tecniche diressero. Ottenuta,<br />
con esito brillantissimo, la licenza liceale a Verona,<br />
sì iscrisse nel 1908 alla Università di Padova e,<br />
contemporaneamente fece il corso di allievo Ufficiale.<br />
Nel 1910 fu a Firenze come Ufficiale di complemento<br />
e iscritto a quella Università: tornato in famiglia ultimò<br />
gli anni di studio, interrotti da un lungo periodo<br />
di richiamo a Treviso durante la Guerra di Libia: nell'inverno<br />
1914-15 fu insegnante a Possagno fino al<br />
richiamo per la grande guerra che combattè, nei primi<br />
mesi, in Cadere: colpito da un grande esaurimento<br />
fu ricoverato in ospedale: durante la convalescenza si<br />
preparò per la laurea e la conseguì: richiamato in servizio<br />
combattè, con la sua Compagnia del glorioso<br />
55" Fanteria, e sul fronte di Asiago, il 27 giugno lasciava<br />
la sua vita sotto i reticolati del Colombara.<br />
Alla sua memoria venne conferita la medaglia di<br />
argento al valore.<br />
Queste le tappe della sua breve vitto terrena, tutta<br />
impegnata nello studio ed in opere di carità e apostolato,<br />
sorretta da una vita inferiore di vera e grande<br />
santità che, solo dopo la morte, si conobbe.<br />
Guido Negri fu una gagliarda figura di Cattolico<br />
integrale in un'epoca nella quale essere cattolico e pro-<br />
— 5
fessarsi tale richiedeva coraggio non comune e portava,<br />
quasi sempre, dispiaceri d'ogni genere : nella sua<br />
stessa famiglia Egli ne ebbe non pochi.<br />
La sua formazione a questo apostolato cattolico fu<br />
il primo frutto della sua Fede, salda ed intrepida: fin<br />
dai primi anni Egli la professò con una fierezza che<br />
destava in noi meravìglia, rispetto e ammirazione.<br />
Studente di ginnasio, di liceo, di università, soldato,<br />
ufficiale e combattente, senza ostentazione ma con<br />
fermezza di propositi e con assoluta intransigenza, Egli<br />
affermò sempre i diritti della sua Fede e la fece sempre<br />
palpitare, con la parola e con lo scritto, tra noi,<br />
suoi amici più vicini ed in tutti: nei componimenti dì<br />
scuola... nei discorsi, nelle conferenze, in tutta la sua<br />
vastissima corrispondenza.<br />
Ebbe ingegno forte ed intelligenza sommamente<br />
pronta, quasi precoce: giustamente ne avrebbe potuto<br />
essere fiero. Egli volle invece essere «prima Santo che<br />
letterato» e dedicò tutto se stesso alla intuizione e alla<br />
pratica del bene per arrivare a/la perfezione cristiana.<br />
Di indole fiera, direi quasi orgogliosa, in certi campi,<br />
nello studio specialmente, fu un ribelle. Sì disse che<br />
era un «dannunziano», lo posso attestare che di D'Annunzio<br />
non volle mai leggere nulla fuori di quel poco<br />
che i suoi studi richiedevano: di D'Annunzio ebbe lo<br />
stile e come D'Annunzio fu veramente poeta ma non<br />
poeta pagano, perché trasse tutta la sua ispirazione<br />
dagli ideali cristiani della vita.<br />
Avrebbe avuto le doti per divenire un dominatore<br />
e, invece, con la Sua virtù, seppe plasmare questo suo<br />
temperamento e divenne, fra tutti, il più umile e sottomesso.<br />
La sua sensibilità quasi eccessiva, avrebbe potuto<br />
portare Lui, che anche fisicamente era un gagliardo,<br />
Padre Magni commemora<br />
« ... Gabriele D'Annunzio parlando di mistici di<br />
guerra con parola meravigliosamente bella e commossa,<br />
ricordandone la innocenza di fanciullo che<br />
balzava su dal fondo della sua anima inttatta lo<br />
disse: il più limpido fra i mistici di questa guerra,<br />
il più ingenuo tra gli asceti armati. Senza togliere<br />
nulla alla gloria di Fra Ginepro, l'eroico Ten.<br />
Gino Allegri, mi permetto di applicare la stessa frase<br />
ad un giovane il cui misticismo di guerra fu scolpito<br />
in due parole : Capitano santo, Guido Negri.<br />
Me lo rivedo dinanzi studente universitario con<br />
quel suo volto sempre sorridente, con quel cravattone<br />
svolazzante, con quel fiore candidissimo sempre<br />
all'occhiello. Me lo rivedo ufficiale, impeccabile<br />
nella tenuta, aitante e marziale, e rievocando la vita,<br />
il pensiero, le aspirazioni, gli entusiasmi, non<br />
posso fare a meno di ripetere : è tra i più limpidi<br />
mistici della guerra, tra i più ingenui asceti armati.<br />
Udite, udite. E' la mobilitazione ed egli scrive alla<br />
sorella : « E' la Pentecoste santa, è il primo giorno<br />
della mobilitazione intimata dal Re, oggi, a mezzanotte.<br />
Io ti bacio pieno del santo fuoco. Io credevo<br />
di poter essere semplicemente apostolo, oggi il S.<br />
Spirito mi fa intravedere il martirio. Eccoti le massime<br />
parole della povera giovinezza mia : la fronte<br />
al nemico, il cuore a Roma, l'anima al ciclo ». Dal<br />
ad una concezione e ad una pratica pagana della vita:<br />
Egli invece se ne servì sempre come mezzo potente<br />
per guadagnarsi il cuore di quanti, anche lontani da<br />
Dio, gli furono vicini. Ottavio Dinaie, lo spregiudicato<br />
«Farinata» del «Popolo d'Italia», anima ribelle ma generosa,<br />
che, come soldato, aveva combattuto accanto<br />
a Guido nel Cadore, tornato sul Suo esempio poi a<br />
Dio, ricorderà con venerazione le ultime parole che il<br />
suo Tenente gli rivolse, dopo un'orrenda notte di combattimento,<br />
al momento di lasciarlo per /' Ospedale :<br />
« A te, Ottavio, che non credi, // bacio in nome di
Dio. Le nostre anime sono tuttavia sorelle perché, buoni,<br />
crediamo assieme in un infinito amore, in una infinita<br />
giustizia ».<br />
// segreto della sua ascesa alla perfezione e del<br />
suo apostolato fu soprattutto la sua purezza : il suo<br />
giglio passò incontaminato a traverso le lusinghe più<br />
allettanti e i pericoli più gravi : Egli fu un puro nel<br />
senso assoluto della parola : nessuno di noi ebbe mai<br />
il coraggio di dire innanzi a Lui una parola, anche la<br />
più innocente, che potesse turbare la Sua anima angelica<br />
: « O tutto cristiano - egli scrisse - sino al sacrificio<br />
di me stesso... o tutto pagano ».<br />
Specialmente i suoi ultimi anni di vita furono pervasi<br />
da una vera sete di passione, da un sentimento<br />
di verace rinascita, da tutto un desiderio di C/'e/o: con<br />
le penitenze, con i cilici, con tutte le auterità dell'ascetica<br />
(sono parole dì Padre Lenzetti O. P.) Egli arrivò a<br />
domare in sé la natura, a vincere la concupiscenza<br />
della carne e dello spirito ed a prepararsi alle grazie<br />
di orazione che sono proprie della vita contemplativa.<br />
Così Egli bruciò le tappe verso la santità e visse gli ultimi<br />
anni di attesa in una pace profonda, pure in mezzo<br />
a le croci più gravi, tutto abbandonato all'azione<br />
Guido Negri nel novembre del 1931<br />
fronte scrive : « stamane il cannone ha tuonato : già<br />
due fiori alpini furono stroncati, due giovani cadorini.<br />
Giorni questi per altri tempestosi, per me sereni<br />
quanto mai. Avanti, avanti. Pregate ch'io possa<br />
compiere il mio dovere e più che il dovere. Vorrei<br />
poter servire eroicamente la nostra Patria, irraggiare<br />
a questi poveri giovani tanta luce di Fede,<br />
di amore ». Pieno di entusiasmo manda alla Mamma<br />
sua una scheggia di grossa trave giallo nera, segno<br />
tedesco di confine, ch'era stata divelta dai nostri,<br />
e grida : Mamma, Evviva ! - Descrive una battaglia<br />
: « scrosciava la tempesta densa di nembi e<br />
di grandine, irta di fulmini : in gara coi tuoni ed i<br />
venti, rombano le nostre possenti artiglierie e le imbelli<br />
del nemico : ma nel roseo padiglione del cuore<br />
l'anima esulta : non passa il pericolo qua dentro ;<br />
qui ne l'intimo mio è l'eterna serena gioia che non<br />
muta ». Egli confessa candidamente confrontandosi<br />
coi suoi compagni : Mi pare che ci sia in me qualchecosa<br />
che manca negli altri : una pace sicura dinanzi<br />
alla Morte, un amore alto alla vita, una tenerezza<br />
infinita ed un'inflessibile tenacia al Dovere.<br />
Nel Settembre del '15 pei lunghi disagi, per le.<br />
violente emozioni la sua forza gagliarda veniva spezzata<br />
e Guido cadeva in istato di completo esaurimento.<br />
Nell'Aprile del '16 ristabilito in forze, rientrava<br />
in servizio e poco dopo era nominato Capitano.<br />
!' ic ''"f r<br />
Signori, quel giovane che aveva tali mistici ardori<br />
di pietà da camminare per un paio d'ore fra<br />
picchi e rocce scoscese, restando digiuno fino alle<br />
tre del pomeriggio per accostarsi alla S. Comunio-<br />
Egli mantenne ed infiorò la Sua purezza alla scuola<br />
del dolore e della Passione: il ricordo dei veli, che<br />
il giorno della Sua prima Comunione (la domenica di<br />
Passione del 1900) ricoprivano le immagini del tempio,<br />
restò impresso nel suo cuore per tutta la vita: quel «mistero<br />
di viola», come Egli amava chiamarlo, sarà motivo<br />
dominante di tutta la Sua vita spirituale e, diciamolo<br />
pure, contemplativa, ed ebbe espressioni poetiche<br />
e gentili nel colore della sua cravatta e dei fiori<br />
prediletti, perfino nel colore del suo inchiostro.<br />
ne ; che aveva tali slanci ascetici da flagellarsi a<br />
sangue - quello stesso aveva una calma dinanzi al<br />
pericolo imminente della morte da raccogliere i fiori<br />
su le alte cime anche nell'impeto di un assalto -<br />
aveva tali fremiti di entusiasmo dinanzi alla Bandiera<br />
da uscire in questo inno di amore : ebbi la<br />
Bandiera benedetta vicina, a la mia sinistra, ben<br />
presso al cuore, ben sotto le labbra e la baciai fortemente,<br />
per primo. Eravamo tutti ordinati a gloria<br />
: quattromila uomini di fronte, due mila ai lati,<br />
un quadrato vivente, chiuso dall'altare del Dio vivente,<br />
a la carezza de la bandiera nostra.<br />
Qual maraviglia, o Signori, se questo asceta armato<br />
abbia chiuso gloriosamente la sua vita sul<br />
Monte Colombara il 27 Giugno 1916 meritandosi la<br />
medaglia d'argento con la motivazione : « Primo fra<br />
i primi, col nome della Patria sulle labbra, trascinava<br />
con esempio fulgido e magnifico la sua compagnia<br />
all'assalto di una fortissima posizione avversaria.<br />
Colpito al cuore dal piombo nemico, lasciava<br />
la giovane esistenza sotto i reticolati ». Qual maraviglia<br />
se il Cap. Ottavio Dinaie abbia potuto scrivere<br />
di lui : « io ero soldato, lui il mio tenente : ci<br />
conoscemmo : dal contrasto delle nostre idee, nella<br />
differente devozione al dovere si era cementata l'amicizia.<br />
Non ho mai conosciuto un Ufficiale che compisse<br />
come Lui il suo dovere con coscienza di soldato<br />
e di credente. Modesto quando si era a riposo, magnifico<br />
nell'azione, sereno sempre ».<br />
Dinanzi a questi rapidi tratti della sua figura,<br />
chi non sottoscriverebbe alla definizione : fra i più<br />
limpidi mistici della guerra? ...<br />
divina, in una serenità che è propria dei Santi e preannuncio<br />
di C/e/o.<br />
E così preparato, tre giorni prima della Sua morte,<br />
in una lettera al fratello Silvio, dopo avergli raccomandato<br />
di bruciare tutte le carte del suo studio raccolte<br />
in alcune casse in soffitta, scriveva: « Ti scrivo l'ultimo<br />
addio di quaggiù: muoio mediatamente per la patria<br />
terrena, direttamente per la Celeste, per la Chiesa,<br />
per il Papa!... Eamus!... L'anima a Dio... il cuore<br />
a Roma Santa »,<br />
— 7
« Se lassù, quella cima non sarà il Golgota,<br />
che almeno sia piena del mio povero san-<br />
gue... ho tanto da espiare...». (Dal Diario)<br />
E chiudeva il suo diario: « Teco, o Divina Vittima<br />
del Getsemani: è l'ora. - Tutto piango, riparo ne l'Anima,<br />
espio. - Fiat! Transeat - Consummatum est! Oh!<br />
Eamus! Eamus! - O Gesù ».<br />
// fratello Silvio non ebbe il coraggio di bruciare<br />
quanto apparteneva al caro suo Guido: così il fedele<br />
biografo prof. don Ghibaudo potè conoscere e far conoscere<br />
la vera vita del nostro grande amico: e fu per<br />
tutti una vera rivelazione!<br />
Nessuno aveva mai pensato che quel giovane brillante,<br />
da tutti ammirato e ricercato, che cominciava<br />
la sua giornata nell'estasi della Comunione e la terminava,<br />
anche a notte alta, in lieta brigata di amici, pieno<br />
di vita e dì entusiasmo... si chiudeva poi nel suo<br />
studialo a meditare la passione del suo Gesù.., a sentirla<br />
nelle sue carni.<br />
La vita spirituale di Guido Negri fu alimentata dai<br />
suoi tre grandi amori: l'Eucaristia, la Vergine, il Papa.<br />
Alla Comunione quotidiana Egli attinse la forza per<br />
ascendere a Dio. Padre Magni, che tanto lo conobbe e<br />
apprezzò, nel discorso celebrativo pronunciato in occasione<br />
del trasporto della « Adorazione Perpetua » alla<br />
sede attuale nella Chiesa di S. Lucia, ricordava e additava<br />
ad esempio gli ardori Eucarìstici dì Guido Negri.<br />
Alla Madonna Santa Egli ripetutamente votò la sua<br />
verginità.<br />
Per il Papa offerse la vita e fu giustamente chiamato<br />
apostolo e martire della Conciliazione.<br />
Guido Negri visse negli anni tristi nei quali i cattolici,<br />
che per dispregio venivano chiamati «clericali», erano<br />
in tutti i modi combattuti: sì sfruttava la «breccia<br />
di Porta Pia» per una lotta senza tregua e limiti<br />
alla religione: i famosi manifesti del venti settembre<br />
erano buone occasioni, per la massoneria imperante, a<br />
rinnovare gli attacchi. Guido Negri, in tutta la sua vita<br />
di apostolo, sempre e ovunque si eresse a difesa del<br />
Papa: «Viva il Papa!» era il suo motto prediletto: in<br />
tutta la sua vita, specialmente militare, ed in tutti i<br />
modi Egli volle dimostrare che un buon cattolico è anche<br />
un buon italiano.<br />
Egli pensò sempre alla possibilità e necessità di<br />
una conciliazione: riporto le sue parole di una lettera<br />
ad un caro amico di Firenze suo compagno d' armi :<br />
« Ti scrive l'ufficiale giovanissimo che tu salutavi tra<br />
i monti delle manovre, che poi tornava solo a Montepetri<br />
a servire l'Italia nell'umile parrocchia... E' il sottotenente<br />
che sentiva lo splendore, come di C/e/o, del-<br />
wmmimlimmtM^^fM®, ^stós,.. -\ ' < ^<br />
I reticolati del Colombara, dove fu colpito Guido Negri.<br />
la sciarpa savoiarda quando in S. Maria del Fiore o al<br />
parterre dei Gesuiti si accostava alla Santa Comunione...<br />
Da lontano piansi Firenze e, nella tua terra cara<br />
e guelfa, più grandi sentii la Chiesa Santa e la Patria<br />
Diletta, unite e fuse, come due grandezze che si integrano...<br />
le sentii veramente ed appresi la loro legge eterna,<br />
per cui la Chiesa e la Patria, il Papato e l'Italia,<br />
non potrebbero che amarsi od avversarsi, mai escludersi<br />
od ignorarsi.<br />
« E per questa legge io veggo un' Italia, reale che<br />
avversa il Pontificato, ma veggo ed affretto un' Italia<br />
idealmente bella, congiunta a Roma Cristiana, congiunta<br />
al Papa come figlia al padre, come luna al sole: e<br />
così, in questa sublime idea, cresco e combatto e mi<br />
sento sicuro e interamente cattolico ».<br />
Questa sua assoluta dedizione alla causa del Papa<br />
Egli suggellò solennemente nel settembre 7973 al Congresso<br />
dei Terzìari Domenicani d'Italia. All'ultimo momento<br />
venne invitato a fare la relazione che l'avv. Sarto/o<br />
Longo di Pompe;, improvvisamente ammalato, non<br />
poteva più fare. In una assemblea cui partecipava l'aristocrazia<br />
del laicato cattolico con illustri Prelati, presieduta<br />
dal futuro Pontefice Benedetto XV, Guido, a<br />
nome degli Universitari Cattolici di Padova, lesse la<br />
sua relazione che, pubblicata nel Bollettino degli Atti<br />
Ufficiali del Congresso, meriterebbe essere da tutti conosciuta<br />
e meditata: questa sua relazione può considerarsi<br />
il suo testamento spirituale.<br />
Alla fine del suo dire Egli rivolse ai giovani ispirate<br />
parole di appello che trovo opportuno qui ricordare<br />
a conclusione di queste mie note di ricordo: « Tutti io<br />
vi chiamo o giovani all'apostolato che Domenico irraggia:<br />
siate la milizia di Cristo... udite,udite Padre Lacordaire<br />
che grida: Giovani non dite voglio salvarmi,<br />
dite voglio salvare il mondo... Cinti la fronte di umile<br />
dolore, con in petto il Cuore di Gesù, marciate o giovani,<br />
con Caterina Senese, a guardare il Padre Benigno<br />
che sta tra i lupi... Via dalle orrende fiamme del<br />
mondo, fuggiamo con Giacinto Odrovaz, conserti al<br />
seno l'amore di Maria e il Sacramento e con Simone<br />
di Monfort, dopo avere assunto l'Ostia Santa, corriamo<br />
a morire ».<br />
E nel volume degli atti del Congresso che Egli, tre<br />
settimane prima della Sua morte, volle lasciarmi a ricordo<br />
è scritto: « Non possummus non loqui... Usque<br />
ad sanguinem et ultra. Eamus!... ».<br />
A. BOLZONELLA
Le coppie degii sposi nslia salo degii <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> dopo ìa S. Messa<br />
Un singolare Giubileo di Padre Messori<br />
La cara nostra Chiesetta <strong>dell'Antonianum</strong><br />
è ormai rinomata per la<br />
mistica intimità e per il raccoglimento<br />
che sa infondere nei fedeli. Se o<br />
questo considerevole pregio aggiungete<br />
la suggestività di un singolare<br />
affettuoso incontro di tante coppie<br />
di Sposi con il Padre che, lungo l'arco<br />
di un venticinquennio ha benedetto<br />
le loro nozze, potrete facilmente<br />
comprendere di quale carica<br />
mistica ed emotiva sia stata pervasa<br />
la Chiesetta <strong>dell'Antonianum</strong> domenica<br />
13 ottobre mentre P. Messori<br />
si univa nella S. Messa ai suoi<br />
« Spos;n/ » in una preghiera di ringraziamento<br />
e di invocazione.<br />
Fu preparato con ogni cura questo<br />
simpatico incontro, fin dal gior-<br />
no in cui il caro P. Messori ci comunicò<br />
il suo originale simpatico progetto<br />
che era appunto quello di raccogliere<br />
attorno a sé, ai piedi della<br />
nostra Madonnina, il maggior numero<br />
possibile delle coppie di Sposi<br />
che dal lontano 1938 ad oggi egli<br />
aveva unite in matrimonio.<br />
Inutile dire con quale entusiasmo<br />
sia stata accolta la proposta diffusa<br />
in ogni parte d' Italia ed anche in<br />
qua/che Nazione straniera (tanti sono<br />
stati e continuano ad essere i trasferimenti<br />
di molti sposi e dì P. Messori),<br />
da un ristretto Comitato organizzatore<br />
formato dagli «Sposi» delle<br />
varie epoche : Doti. Gianrodolfo<br />
Mosconi, Prof. Cherubino Trabucchi,<br />
Ing. Riccardo Barbieri, Avv. Marcel-<br />
Io Olivi, Dott. Mario Zaccaria, Prof.<br />
Bruno Amidei, Dr. Kolec Ujka, Avv.<br />
Costantino Cavarzerani.<br />
Le adesioni furono moltissime, nonostante<br />
alcune forzate defezioni all'ultima<br />
ora dovute ai più imprevisti<br />
contrattempi, la Chiesa <strong>dell'Antonianum</strong><br />
la mattina di Domenica 13 ottobre<br />
era gremita di sposi e spose di<br />
tutti i... tempi e di ogni parte d'Italia.<br />
L'altare illuminato e addobbato<br />
come nelle grandi feste, sembrava<br />
un giardino fiorito ed era inoltre ravvivato<br />
da un centinaio di piccole eleganti<br />
lampade in ceramica, che dal<br />
« Sanctus » ali' « Elevazione » furono<br />
tutte accese. - Le cento fiammelle<br />
delle condoline rosse e le suggestive<br />
musiche modulate da un valente<br />
quartetto d'archi, crearono un cli-<br />
9
ma di commosso e devoto raccoglimento.<br />
A questo istante di alta carica<br />
spirituale si era giunti anche attraverso<br />
le parole che P. Messori aveva<br />
pronunciato al Vangelo con voce<br />
spesso velata da una insopprimibilc<br />
commozione, perché in quelle<br />
parole era tutto un rivìvere di tanti<br />
anni di vita in comune, di tanti e<br />
tanti ricordi lieti e dolorosi, di affetti<br />
e di amicizie rimasti scolpiti nei<br />
nostri cuori.<br />
Dopo la S. Messa tutti i partecipanti<br />
si riunirono nella Sala degli <strong>Ex</strong><br />
<strong>Alunni</strong>, adorna di fiori e di cinque<br />
belle pianete disposte sulla parete di<br />
fondo, dono degli «Sposi» alla Casa<br />
dell' Antonianum. Alla Benedizione<br />
delle stesse impartita da P. Casella<br />
che rappresentava il P. Rettore, il<br />
Dott. Mario Zaccaria rivolse al caro<br />
P. Messori queste parole, offrendo<br />
contemporaneamente in dono a P.<br />
Messori a nome dei presenti un orologio<br />
da polso con dedica e speciali<br />
schede raccolte in una elegante<br />
busta, nelle quali gli sposi impressero<br />
i nomi loro e dei loro figli con<br />
i relativi indirizzi :<br />
« Non per titolo di anzianità o di<br />
saggezza, ma unicamente per l'affetto<br />
tutto particolare che mi lega<br />
al carissimo P. Messori, e per essere<br />
da lui stato scelto come coordinatore<br />
di questo simpatico incontro,<br />
vi chiedo di permettermi di esprimere<br />
anzitutto, anche a nome vostro,<br />
a P. Messori il più grato ringraziamento<br />
e la viva riconoscenza per essersi<br />
ricordato ancora una volta dei<br />
suoi «sposi»: di noi che abbiamo<br />
avuta la fortuna di ricevere dal caro<br />
Padre la sacramentale unione.<br />
« Avevo pensato di dare a queste<br />
mie parole un tono scherzoso con<br />
sottofondo musicale che avrebbe ricordato<br />
sulle note di celebri motivi<br />
le principali gesta eroico-automobilistiche<br />
del nostro P. Messori. Purtroppo<br />
un'ombra di profonda amarezza<br />
vela la serenità del nostro incontro.<br />
La tragedia di Longarone,<br />
tra le innumerevoli vittime, ha strappato<br />
crudelmente la Signora Anna<br />
Protti che era in procinto di dare alla<br />
luce un nuovo virgulto benedetto,<br />
e che aveva mandato con il marito<br />
Giampietro tra i primi la sua entusiastica<br />
adesione al nostro significativo<br />
raduno. - Oggi questo posto è<br />
vuoto, ma La sentiamo ugualmente<br />
10 —<br />
vicina a noi questa tenera spòsa per<br />
la quale abbiamo invocato il premio<br />
della eterna beatitudine nelle commosse<br />
preghiere di stamane, ai piedi<br />
della nostra cara Madonna <strong>dell'Antonianum</strong><br />
che ci è sempre accanto<br />
nelle gioie e nelle dure avversità<br />
del nostro cammino terreno.<br />
« Ci troviamo oggi riuniti in numero<br />
considerevole se si pensa alle<br />
infinite inesauribili iniziative di ritrovi,<br />
gite, convegni e congressi dei<br />
quali è ormai tempestata la nostra<br />
Italia quotidianamente, talché fu arduo<br />
stabilire la data del nostro incontro<br />
e non fu possibile non deludere<br />
alcune coppie di sposi nonché<br />
i tifosi di calcio che ci hanno rimproverato<br />
di averli costretti a rinunciare<br />
all'incontro televisivo degli azzurri<br />
con la squadra russa. Del resto<br />
maggior valore assume l'incontro<br />
se molti di noi hanno saputo fare<br />
qualche piccola rinuncia.<br />
« Oggi celebriamo in questa affettuosa<br />
familiare atmosfera le ...<br />
nozze d'argento di P. Messori, che,<br />
nel lontano 1938 e precisamente il<br />
giorno 1 1 giugno celebrò per la prima<br />
volta le nozze del compianto Gigi<br />
Reato con Giacomina Caretta.<br />
« La nostra gratitudine a P. Messori,<br />
senza confini, vuole modestamente<br />
concretarsi oggi nel dono che<br />
a Lui porgiamo e che ci auguriamo<br />
gli stia a cuore non tanto per il suo<br />
valore intrinseco, quanto perché tenendolo<br />
al polso, ci avrà vicini ogni<br />
giorno, ogni ora, ogni minuto, durante<br />
il suo dinamico lavoro per terra,<br />
nel cielo ed anche negli oceani,<br />
avendo noi avuto cura di scegliere<br />
per il vecchio leone dei sommergibili<br />
un orologio anfibio.<br />
« Inoltre speriamo sia gradito a<br />
P. Messori quest'altro segno del nostro<br />
affetto e della necessità di sentirci<br />
da Lui ricordati. In queste schede<br />
che ognuno di noi ora compilerà,<br />
P. Messori potrà rimanere sempre<br />
aggiornato sul numero delle coppie<br />
da Lui sposate e sulla situazione...<br />
statistica delle nostre famiglie. Così<br />
che al caro Padre sia consentito ricordarsi<br />
tangibilmente di noi nelle<br />
sue innumerevoli peregrinazioni, avendo<br />
rapidamente la possibilità di<br />
mettersi in contatto con noi, passando<br />
per una delle cento città d'Italia<br />
e telefonando alle nostre spose :<br />
«butta la pasta! Tra cinque minuti<br />
sarò da voi a rivivere con gioia anni<br />
lontani, a benedire ancora una volta<br />
le vostre amate famiglie! ».<br />
A ROCCA PENDICE<br />
Dopo le parole del Dott. Zaccaria<br />
agli sposi è stato offerto un vermouth<br />
sempre nella sala degli <strong>Ex</strong>.<br />
Quindi i convenuti sì sono portati<br />
al I'«Hotel Rocca Pendice» in Teolo<br />
dove consumarono il pranzo in una<br />
atmosfera di calda sincera familiarità.<br />
Alla felice riuscita del convivio<br />
contribuirono con squisita cortesia<br />
I' Azienda di Cura di Abano<br />
Terme e la gentile Signora Maria<br />
Antonietta Puggina che offrì a sorteggio<br />
alcuni suoi pregevoli quadri.<br />
Se al termine di questa cronaca<br />
dicessi che tutti, lasciando Teolo,<br />
tradivano un sentimento di viva<br />
commozione e di acuta nostalgia,<br />
mentre una fine nebbiolina avvolgeva<br />
in un manto di sogno la nostra<br />
vecchia Padova laggiù all'orizzonte,<br />
negandole gli ultimi raggi di<br />
un tramonto d'autunno, sono certo<br />
che i giovani contemporanei ci taccerebbero<br />
di sorpassato trito romanticismo.<br />
Ma noi godemmo in quel<br />
momento di quel romanticismo che<br />
ci portava con mano delicata al sereno<br />
mondo dei nostri più dolci ricordi.<br />
COPPIE PRESENTI ALLA S. MESSA<br />
Coniugi Amidei, Baccaglimi, Barbieri,<br />
Bartolomei, Bonsembiante, Brigo, Cembran,<br />
Carli, Carrara, Carenza, Casale, Cavarzerani,<br />
Confuti, Chinaglia, Ciralli, Filippi, Fiori,<br />
Ferrante, Giudice, Gnutti, Gasparini, Giordani,<br />
Gottardo, Guaràn, Guamieri, Lazzaro,<br />
Locatelli, Maestrelli, Marcucci, Mazzacurati,<br />
Meneghini, Molinari, Mosconi, Narpozzi,<br />
Nibbio, Olivi, Spada, Pollare, Ponchia, Puggina,<br />
Romiati, Santinello G. e F., Sartori -<br />
Borotto, Todeschini, Toffanin, Tognolo, Ujka,<br />
Volpato, Zaccaria, Zaffagnini, Zago.<br />
Moltissimi i telegrammi e le lettera di<br />
adesione da parte di molti sposi impossibilitati<br />
ad intervenire, i quali ebbero parole<br />
di sincera calda simpatia per il simpatico<br />
raduno e di vivo disappunto per non aver<br />
potuto essere presenti. A questi P. Messori<br />
si è premurato di inviare la lampada che<br />
ogni coppia di sposi aveva ricevuta dalle<br />
sue mani al termine della Messa di Domenica<br />
i 3 ottobre, accompagnando questo invio<br />
con una affettuosissima lettera.
Lo chiameremo il Convito d'Amore....<br />
:jfc ?.'•..«:•: ;l| ; '
LO CHIAMEREMO IL CONVITO D'AMORE<br />
(OMELIA DI P. MESSORI)<br />
Ce lo ricorderemo questo giorno cosi definito Convito<br />
di un triplice amore: l'amore vostro tra di voi; l'amore<br />
vostro a questa Casa, ai vostri Padri; l'amore vostro<br />
a Dio. Ed anzitutto<br />
II convito dell'amore rostro tra di voi.<br />
Questa è proprio l'ora in cui voi dovete pensare alla<br />
vostra storia d'amore, quando vi siete incontrati la<br />
prima volta, quando forse inopinatamente è scattata<br />
la scintilla del vostro fuoco d' amore, quando guardandovi<br />
negli occhi avete sentito che- Dio vi aveva<br />
fatto l'uno per l'altra. E' il momento in cui dovete riviverla<br />
questa storia d'amore in tutti i suoi dettagli,<br />
perché vi riempia di ineffabile gioia ed immensa commozione.<br />
Che cos'è questo amore? Non posso e non so dirvelo,<br />
so soltanto che Dio è amore, dev'essere quindi<br />
una cosa meravigliosa, e voi l'avete sperimentata, è<br />
la cosa più bella della vostra vita.<br />
Quando vi siete inginocchiati dinanzi all'Altare ed<br />
io ero ministro di Dio, vi ho rivolto una parola che ho<br />
cercato fosse viva e adatto, propria a ciascheduno di<br />
voi. Ma ripensandoci mi accorgo che vi sono stati anche<br />
luoghi comuni. Non poteva non essere così.<br />
Ebbene, permettetemi che ve ne ricordi due che<br />
forse ho ripetuti a tutti voi. Erano due consigli che vi<br />
davo. Il primo diceva: Voi da questo istante avete la<br />
gioia immensa di vivere la vita in due. Questa è la<br />
forza del vostro amore: affrontare e vivere la vita in<br />
due. Stretta la mano I' una con I' altro, la vostra vita<br />
trasfusa dall'una all'altro la vivrete in due e vi accorgerete<br />
che cosa vuoi dire. Le vostre giornate piene di<br />
soie saranno più radiose; le vostre giornate con le lacrime<br />
saranno meno penose. E' quanto vi dicevo e<br />
che voi avete certo sperimentato, perché giornate radiose<br />
come questa che Dio oggi ci ha dato nello splendore<br />
di questo sole, simbolo dello splendore del vostro<br />
amore, ne avete avute nella vita. Come avete avuto<br />
le vostre giornate di pianto, perché questa è la storia<br />
dell'uomo. E mentre la gioia vi è sembrata più pura<br />
e forte con la mano dell'uno nella mano dell'altra, le<br />
vostre lacrime vi parvero meno cocenti quando la mano<br />
dell'uno ha rasciugato le lacrime dell'altro.<br />
Il secondo consiglio che mi pare di aver dato sempre<br />
a tutti inculcava a te, marito, di far consistere la<br />
tua gioia nel provocare la gioia di tua moglie, ed a<br />
te, moglie, procurare la gioia di tuo marito. Vi consegnavo<br />
questo consiglio come piccolo talismano d'amore<br />
che oggi io vi rinnovo, sicuro che voi, negli anni<br />
trascorsi ne avrete sentita la forza squisita. Voi mariti<br />
ricorderete certo che il vostro conforto più grande,<br />
la vostra gioia più profonda è stata quando avete visto<br />
la gioia di vostra moglie, procurata da voi, forse<br />
con sacrificio, forse con rinuncia. Altrettanto voi, dolci<br />
mogli, nell'esservi sacrificate per i vostri mariti, per<br />
12<br />
dar loro un conforto, troverete certo i ricordi più lieti.<br />
Questo odierno convito d'amore, dolcissimi sposi,<br />
è rievocazione lungo i vostri anni di matrimonio (i primissimi<br />
sono vicini alle Nozze d'Argento) del più dolce<br />
convito d'amore, quello che avete sperimentato più<br />
intensamente, la cui festa fu più viva, di cui sentite<br />
ancora la commozione, di cui ricordate la gioia e il<br />
pianto. Il convito che aprì attorno a voi una nuova vita,<br />
una nuova vostra vita. Ricordate la gioia e l'ansia<br />
della prima notizia, l'abbraccio al nunzio della prima<br />
maternità? Poi sono cresciuti i vostri figli (faremo poi<br />
il conto di quanti sono) ma avete sentito di avere trasfuso<br />
in queste vostre creature il vostro amore, sono<br />
veramente creature dell'amore.<br />
Quanti sono? Qualcuno forse non ha avuto ancora<br />
la gioia di questa maternità o paternità. I misteri<br />
di Dio quali e quanti sono!<br />
Il convito d'amore verso questa Casa.<br />
Nella quasi totalità voi, uomini, siete stati allievi<br />
qui. Nella quasi totalità vi abbiamo conosciuto noi,<br />
Padri, qui in mezzo a noi, vi abbiamo visto crescere,<br />
lo vi ho conosciuti, io vi ho amati e vi amo. Ma in<br />
questo momento io scompaio, non sono più col mio<br />
nome, i nomi si cancellano, sono i vostri Padri, è la<br />
vostra Casa, è la vostra Chiesa. E' convito d'amore<br />
che non ha nome perché l'amore non può avere la<br />
strettezza di un nome. Sono andato a cercarvi, vi avevo<br />
presente nella memoria, ma temevo di dimenticare<br />
qualcuno e sono andato a rivedere i vostri nomi.<br />
Vi ho visti da quel lontano 1938 sino all'altro giorno,<br />
quando ho benedetto l'ultimo matrimonio, il 122° della<br />
serie. Ed è stata una storia piena di commozione<br />
da quando tremante nella mia attività di Sacerdote<br />
chiedevo la prima volta: «Vuoi per tuo legittimo consorte<br />
- per tua legittima consorte - il qui presente - la<br />
qui presente...».<br />
Perché avete chiesto un Gesuita a benedire le vostre<br />
Nozze se non per questo rapporto d'amore stretto<br />
da moltissimi di voi nella prima giovinezza, in altri<br />
nell'età più matura, quando siete venuti in questa Casa<br />
per farvi i vostri studi Universitari? Molte di voi,<br />
mogli, avete conosciuto qui in questa Casa il vostro<br />
marito, avete amato forse qui per la prima volta. Questa<br />
vostra Casa, questa che chiamavate una volta «il<br />
Pensionato» poi «il Collegio Universitario», poi l'Antonianum,<br />
poi la Scuola di Religione, poi i Vostri Padri,<br />
sente e vive di questa vostra comunione d'amore<br />
profonda quanto è profondo l'amore dello spirito.<br />
Ho ripensato ad alcuni matrimoni fatti qui, quando<br />
scrosciavano attorno le bombe della distruzione e<br />
della morte e dicevo sorridendo : « il vostro amore è<br />
proprio a prova di bomba ».<br />
Frutto del vostro amore sono i figli che alcuni avete<br />
già grandi, universitari, altri in una culla appe-
na aperta, altri che li aspettate nel seno dolcissimo di<br />
madre.<br />
Convito d'amore è l'incontro in questa Chiesa dove<br />
avete voluto rivedere il volto di questa Madonna<br />
ch'è stata forse mediatrice della Benedizione di Dio.<br />
E' per questo che non avete pensato di andare in una<br />
altra Chiesa, ma vi siete raccolti qui. Potete pensare<br />
quale sia la mia commozione in questo momento., nel<br />
rivivere la cerimonia nuziale di ciascheduno di voi,<br />
rievocazione in cui, naturalmente, alla profonda gioia<br />
si unisce anche l'impronta del dolore. Lasciate che<br />
10 ricordi, non per mettere un tono di mestizia in questa<br />
esultanza, ma perché l'amore non rifugge anche<br />
dal pianto, quando è un pianto d'amore. Gigi Reatto,<br />
11 primo matrimonio che ho fatto, Clara Cavazzana,<br />
Anna Pretti Marcella. Proprio questa mattina mi hanno<br />
telefonato che hanno ritrovata la salma in mezzo<br />
ai detriti del Piove. Sembrava che fosse presente anch'essa,<br />
questa dolce creatura che attendeva il secondo<br />
figlio. Li ricorderemo nella preghiera al «Memento<br />
dei Morti».<br />
Il convito dell'amore vostro verso Dio.<br />
Tutti voi, quando vi siete inginocchiati dinanzi all'Altare<br />
di Dio, non l'avete fatto soltanto per adempiere<br />
ad una cerimonia tradizionale (sposa vestita di<br />
bianco, l'uomo nel suo atteggiamento virile ed elegante)<br />
no, l'avete fatto implorando la benedizione<br />
di Dio, moltissimi di voi dinanzi a questa Madonna,<br />
intercedendone la mediazione materna. Ebbene! Dio<br />
vi ha benedetto. Vi ha benedetto nella felicità con la<br />
quale avete vissuto tra di voi; vi ha benedetto nella<br />
vostra comprensione dolce, vi ha benedetto nei vostri<br />
giorni radiosi, vi ha benedetto nelle vostre creature,<br />
vi ha benedetto, voi uomini, nella storia della<br />
vostra vita professionale; vi ha benedetto, voi donne,<br />
sapendovi far essere il sostegno dolce di vostro marito,<br />
reciprocamente vi ha benedetto. Ed è per me,<br />
che sono stato il canale di questa vostra benedizione,<br />
conforto poter dire che i 122 matrimoni, come mi<br />
pare, sono riusciti tutti bene. E' una bella statistica.<br />
Forse qualche giorno ci sarà stato un po' di bufera,<br />
ma anche tu, o Signore, un giorno scendesti per parlare<br />
al tuo popolo eletto tra nubi e fulmini, ma poi<br />
« Ai numerosi <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> costì con-<br />
« venuti con rispettive consorti per<br />
« rendere grazie a Dio dei benefici<br />
« ricevuti ed impetrare nuova larga<br />
« assistenza Augusto Pontefice im-<br />
« parte volentieri a conforto loro<br />
« Fede e vita Cristiana e con pater-<br />
« ni incoraggiamenti a perseverare<br />
« nei buoni propositi implorata Apo-<br />
« statica benedizione estensibile anche<br />
alle singole famiglie ».<br />
hai fatto sereno. E' un po' la storia dell'uomo.<br />
Vi ripetevo un luogo comune: tua moglie non avrà<br />
tutte le virtù, avrà anche qualche difetto, altrettanto<br />
tuo marito, ma l'amore sa superare anche questo.<br />
Iddio vi ha benedetto facendovi comprensivi uno<br />
dell'altro.<br />
La lampada della fedeltà.<br />
Vedete questi piccolli aggeggi? Ho pensato che<br />
cosa potessi darvi come ricordo di questo giorno: mi<br />
venne in mente che sarebbero state gradite delle lucerne.<br />
Portano una candela che accenderemo all'Offertorio.<br />
Sarà la fiamma del vostro amore che Dio<br />
deve continuare a benedire. Poi ve le darò, ve le porterete<br />
a casa ciascheduno di voi, marito e moglie. Le<br />
metterete nella vostra stanza da letto; qualche volta<br />
accenderete questa fiammella o nei giorni dell'amore<br />
0 nei giorni difficili. Dentro ci sono due medaglie, una<br />
per te, marito, una per te, moglie, forse le prime benedette<br />
da Paolo VI. Portano la Sua effige nel retro<br />
e nel verso la Sacra Famiglia. Benedette per voi. E la<br />
benedizione di Dio quella che ho implorata in quel<br />
giorno e che imploriamo ancora quest'oggi.<br />
Madre Santa <strong>dell'Antonianum</strong>, Madre di Dio, che<br />
hai visto in questi anni questi sposi inginocchiarsi quasi<br />
tutti dinanzi a Te, e tutti comunque col pensiero a<br />
Te, benedici queste creature, questi sposi. Benedicili<br />
nel loro amore, implora da Dio sopra di essi la protezione<br />
perenne. Come questo raggio di sole che piove<br />
sopra di loro, piova la benedizione di Dio sopra di loro<br />
per Tua intercessione. Benedicili nella loro unione, benedicili<br />
in questo amore ch'è diventato fedeltà, la fedeltà<br />
della pianta che lascia cadere i fiori, ma poi fa<br />
1 frutti; questa fedeltà che se anche conta qualche capello<br />
d'argento è diventata più forte dell'amore dei<br />
primi giorni. Benedicili in questa fedeltà d'amore, benedicili<br />
nelle loro creature che crescono con l'ansia e<br />
la speranza dei loro genitori; benedici tutti noi, i loro<br />
Padri dello spirito, perché continuiamo ad essere educatori<br />
a queste generazioni cristiane. Madre di Dio e<br />
Madre <strong>dell'Antonianum</strong>, ascolta questa mia preghiera<br />
di povero Ministro del Tuo Figlio Divino ed esaudiscila,<br />
e pegno di queste mie povere parole sia la benedizione<br />
che per voi ho chiesto al Santo Padre e che<br />
ora con commozione vi trasmetto :<br />
Le pianete regalate alla Chiesa dell'Antonainum
i<br />
La rete metallica alla frontiera austro-ungherese.<br />
Ho visitato l'URSS e altri paesi satelliti<br />
nel mese di agosto, assieme con<br />
un ristretto gruppo d'italiani, in collegamento<br />
con le due Agenzie Italturist-<br />
Inturist. Il viaggio è stato effettuato in<br />
treno, in pullmann e in aereo.<br />
Oltre a un accompagnatore fisso, al<br />
nostro seguito da Venezia a Venezia,<br />
da una frontiera all'altra eravamo scortati<br />
da una guida del luogo per il disbrigo<br />
delle pratiche occorrenti, e nelle<br />
visite più interessanti da «ciceroni»<br />
specializzati quasi sempre a conoscenza<br />
della lingua italiana. Durante le soste<br />
di più giorni nelle grandi città avevamo<br />
a disposizione interi pomeriggi<br />
che ci permettevano di andar soli o a<br />
piccoli gruppi a nostro piacere, alla scoperta<br />
dell'inedito.<br />
BASSO LIVELLO<br />
Passammo la «cortina» alla frontiera<br />
austro - ungherese alle ore 16,30 del<br />
12 agosto. La rete metallica di confine,<br />
sostenuta da pali di ferro, s'allungava<br />
a vista d'occhio, in doppia fila, attraverso<br />
l'ampia valle del Danubio.<br />
I limiti di spazio d'un articolo di rivista<br />
non mi consentono di scendere a<br />
troppi dettagli. Il lettore, insoddisfatto<br />
di queste prime fotografiche impressioni,<br />
abbia la pazienza di attendere una<br />
più esauriente pubblicazione l . Qui mi<br />
interessa sottolineare la tesi che il fallimento<br />
dell'esperimento cinquantennale<br />
del comunismo rappresenta la novità<br />
da me controllata ad est.<br />
II tenore di vita dei popoli sovietizzati<br />
è visibilmente al di sotto del livello<br />
medio dei liberi paesi europei. Vestono<br />
senza eleganza, con aperta sciatteria,<br />
alloggiano peggio e pagano sala-<br />
1 Di imminente pubblicazione : A. CARUSO,<br />
« II comunismo al potere ». Editrice Oltrecortina,<br />
Roma, voi. di pp. 250.<br />
to. Una camicia da uomo, dal taglio<br />
non più in uso nemmeno nei nostri<br />
paesini di provincia, costa l'equivalente<br />
di otto o nove mila lire italiane. Un<br />
14 —<br />
Hll'EÌT C'È'<br />
DI<br />
paio di scarpe sta normalmente sulle<br />
12 mila lire, cioè un quarto dello stipendio<br />
medio d'un operaio non specializzato.<br />
Ho visto al GUM, i famosi magazzini<br />
popolari sulla Piazza Rossa di<br />
Mosca, esposti cappotti molto ordinari,<br />
tanto necessari in un clima eccezionalmente<br />
rigido, al prezzo di L, 35 mila.<br />
Ecco perché a Kiev, Leningrado e<br />
Mosca, attorno agli alberghi per stranieri<br />
ronza un nugolo di acquirenti di<br />
contrabbando a caccia di articoli di vestiario<br />
europei, specie italiani. Io stesso<br />
sono stato avvicinato più d'una volta.<br />
In cambio del mio grigio impermeabile<br />
di tre anni, in nailon rhodiatoce,<br />
mi sono stati offerti 18 rubli, corrispondenti<br />
a quasi 13 mila lire. Lo straniero<br />
è riconoscibile in mezzo alla folla cittadina<br />
proprio dalla raffinatezza del vestire.<br />
Mi è capitato sulla piazza antistante<br />
la Chiesa di Kazan di Leningrado,<br />
dove mi ero recato a visitare il Museo<br />
dell'ateismo, di notare gli sguardi<br />
avidi degli uomini e delle donne, seduti<br />
sulle panchine, puntati su di me, che<br />
pure mi sentivo impacciato entro il mio<br />
non usuale abito borghese. La folla senza<br />
nome sembra vestita in uniforme ispirata<br />
da un sarto di discutibile gusto.<br />
Le differenze individuali son minime.<br />
LA DONNA EQUIPARATA<br />
L'osservazione vale sia per gli uomini<br />
sia per le donne. La donna dei paesi<br />
comunisti è indubbiamente molto più<br />
composta della collega dei paesi liberi.<br />
Nel teatro del Cremlino abbiamo assistito<br />
a un programma di balletti siberiani.<br />
Dal punto di vista dello spettacolo,<br />
fu una festa di ritmi e di armonia<br />
di colori, un'autentica gioia visiva.<br />
Tutte le ballerine portavan pudicamente<br />
una lunga sottoveste. Ma, a parte<br />
tale aspetto di castigatezza esteriore,<br />
la condizione sociale della donna, equiparata<br />
affatto ali' uomo, non è la più<br />
florida. La donna fa tutto nell'Unione<br />
Sovietica, anche i lavori pesanti : gui-<br />
da il tram, esercita il mestiere di barbiere,<br />
di controllore sui treni, di muratore,<br />
spinge la carriola carica di calcina<br />
o di pietre; ho visto con i miei occhi<br />
operaie in tuta addette ai lavori<br />
di bitumazione delle strade. Sicché nel<br />
mondo comunista la donna presto sfiorisce<br />
e invecchia.<br />
Né è a dire che si sia realizzato il<br />
principio d'uguaglianza, sopprimendo le<br />
distanze sociali. Mosca, è vero, offre a<br />
prima vista l'apparenza della città del<br />
popolo. Le grandi masse umane che lentamente<br />
scorrono sulle strade con scarso<br />
traffico o sulle scale mobili della fantasmagorica<br />
«metropolitana» sembrano<br />
composte da individui aventi gli stessi<br />
diritti. Ma forse sarebbe più preciso parlare<br />
di sottopopolo, livellato al grado di<br />
gregge. Ai cittadini sovietici, tarchiati<br />
e duri, che s'aprono il passaggio tra la<br />
ressa dei compagni rozzamente, a gomitate,<br />
senza avvertire il bisogno di<br />
chiedere scusa, perché la strada è loro,<br />
è interdetto poi, sulle principali arterie,<br />
come in via Gorkij, l'attraversamento<br />
della carreggiata centrale, segnata<br />
da strisce bianche continue, perché<br />
riservata alle macchine dei gerarchi<br />
del partito : la « nuova classe » di<br />
Gilas.<br />
La generale scadente qualità della<br />
mercé si rivela dal dentrificio insapore,<br />
dal sapone con poca schiuma, dalla<br />
lampadina che non accende, dal rivestimento<br />
grezzo del televisore. In nessun<br />
pullman, che ci ha trasportati, ha<br />
mai funzionato bene un microfono. In<br />
aereo la hostess ci dava gli avvisi a voce,<br />
eppure si trattava di bireattori Tupolev.<br />
Negli alberghi di prima categoria,<br />
dove noi eravamo alloggiati, costruzioni<br />
generalmente recenti, non si conosce<br />
la presa di corrente per il rasoio<br />
elettrico né altri «comfort» di elementare<br />
igiene, oggi da noi tanto diffusi.<br />
CITTA' VETRINA<br />
Le città sovietiche, in compenso, sono<br />
belle e pulite. Kiev, l'antica sacra<br />
metropoli, culla della nazione, sul placido<br />
Dnepr, si presenta straordinariamente<br />
fascinosa con lo scintillìo delle<br />
sue cupole dorate. Leningrado, la città<br />
più occidentale, direi meglio la più italiana,<br />
per quanto ferma urbanisticamente<br />
al 1917, traspira ancora aria di maestà.<br />
Mosca, quasi tutta moderna con i<br />
suoi sette milioni di abitanti, vuole essere<br />
una città vetrina, una città scuola,<br />
pensata in funzione eminentemente<br />
pubblicitaria. Come il comunismo della<br />
prima ora dal concetto di rivoluzione<br />
mondiale ripiegò sul tentativo della rivoluzione<br />
in un sol paese ; così pare che<br />
oggi intenda concentrare i suoi sforzi<br />
sulla creazione di una città campione.<br />
Mosca, con i suoi palazzoni ad alveare,
i suoi Musei e le sue permanenti Esposizioni,<br />
gli edifici pubblici e i parchi,<br />
deve dare all'ospite la misura delle capacità<br />
realizzatrici del regime e al cittadino<br />
un costante insegnamento. Perfino<br />
la metropolitana, con le sue 59 stazioni<br />
sotterranee ricche di sculture, pitture<br />
e mosaici esaltanti la vita comunista,<br />
ha una finalità didattica, come<br />
le cattedrali cattoliche del medio evo.<br />
Che differenza dalla spoglia funzionalità<br />
del Mètro di Parigi !<br />
Ma il visitatore attento, che già nella<br />
campagna russa ha notato le capanne<br />
dai tetti di paglia, anche a Mosca<br />
sa scoprire le baracche di legno, i nugoli<br />
di emigranti interni a bivacco davanti<br />
alle stazioni ferroviarie, e i poveri<br />
che chiedono l'elemosina. Soprattutto<br />
non si lascia sfuggire l'osservazione<br />
della scarsezza degli alloggi. Anche a<br />
Mosca, come nelle altre grandi città, lo<br />
scantinato dei palazzi nuovi è piano di<br />
abitazione. Passeggiando la sera per le<br />
vie del centro si possono vedere attraverso<br />
le finestrelle orizzontali, disposte<br />
all'altezza del marciapiede, l'interno illuminato<br />
degli ambienti seminterrati e<br />
le anguste stanze del primo piano. Frequente<br />
è la coabitazione di più famiglie,<br />
divise dalla semplice separazione<br />
d'un armadio di legno. All'Esposizione<br />
di Kiev ho visto un modello d'appartamento<br />
sovietico, illustrante il programma<br />
di costruzione in corso in tutta la<br />
Unione.<br />
NON SI RIDE<br />
Una famiglia di tre persone potrà<br />
avere due stanze, ciascuna di metri 4<br />
per 2,30.<br />
Sicché il cittadino sovietico, più che<br />
vivere in casa, dove si sente soffocare,<br />
preferisce passare le ore libere, quando<br />
può, all'aperto. Il verde non manca,<br />
e il regime gli viene incontro predisponendo<br />
«parchi di riposo e di cultura»,<br />
dove si trovano cinema e teatri popolari.<br />
Lungo i viali, altoparlanti nascosti<br />
tra gli alberi trasmettono musica, che<br />
di solito è buona (come i gelatini dei<br />
rivenditori ambulanti), ma più spesso<br />
interminabili concioni allo scopo di tener<br />
ben lavati i cervelli.<br />
Si può, così, capire in che modo il<br />
comunismo è riuscito a ottenere una<br />
cosa difficile : a cancellare la gioia dal<br />
volto dei propri sudditi. Fa grande impressione<br />
toccar con mano questa realtà.<br />
Nel mondo comunista non si ride.<br />
Al massimo, di tratto in tratto, un abbozzo<br />
di sorriso amaro. Ognuno cammina<br />
pensieroso e rassegnato, quasi fatalisticamente.<br />
- Le foto propagandistiche<br />
di visi soddisfatti circolanti in occidente<br />
non sono che un insulto alla<br />
verità oltre che al dramma di un popolo.<br />
Noi italiani, che abbiamo portato<br />
in giro la nostra vivacità latina, al cui<br />
sottofondo sta la consapevolezza di sentirsi<br />
cittadini ancora liberi, eravamo<br />
oggetto di meraviglia e di spettacolo.<br />
Un giovane di Leningrado ci fece sapere<br />
che i sovietici non consideravano<br />
molto gradita la nostra allegria.<br />
Così il fallimento del comunismo,<br />
che pretende presentarsi come il nuovo<br />
umanesimo, dopo mezzo secolo di<br />
incontrastato dominio politico non poteva<br />
essere più assoluto proprio sotto<br />
l'aspetto più umano.<br />
IL REGALO PIÙ' BELLO<br />
Uno studente universitario assicurava<br />
a due ragazze del nostro gruppo che<br />
nemmeno il cinque per cento della gioventù<br />
accetta ideologicamente il marxismo.<br />
Alla domanda perché non si ribellassero,<br />
esclamò: «Ah, se sapeste!»,<br />
e troncò su due piedi la conversazione.<br />
Una universitaria di Praga, all'interrogazione<br />
se desiderasse la caduta del comunismo,<br />
rispose: «E 1 l'augurio più bello<br />
che mi possiate fare».<br />
Senza dubbio il comunismo ha al<br />
suo attivo notevoli risultati dal punto<br />
di vista scolastico. In questi ultimi anni<br />
si sforza d'incrementare le Università<br />
per gli stranieri (nella capitale è<br />
nata recentemente «L'Università dell'Amicizia<br />
dei popoli Patrice Lulumba»),<br />
offrendo numerose borse di studio. Così,<br />
mentre l'Occidente discute, il comunismo<br />
rnarxistizza i dirigenti della società<br />
di domani. Personalmente ho incontrato<br />
gruppi di cubani, egiziani, indiani,<br />
e rappresentanti di vari stati dell'Africa<br />
e dell' America centromeridio-<br />
Un aspetto della campagna russa in cui abbondano capanne dai tetti di paglia. Se le<br />
città sovietiche si presentano belle e moderne, permane tuttavia questo aspetto a denotare<br />
lo stadio di sottopopolo dei cittadini russi, livellati quasi al grado di gregge.<br />
naie. La Russia - con in testa Mosca -<br />
sembra un caleidoscopio di tutte le razze.<br />
Tutto ciò, se rappresenta un minaccia<br />
concreta al mondo, lascia nello stesso<br />
tempo adito a una lontana speranza.<br />
L'uomo di studio profondamente onesto<br />
arriva presto o tardi a vedere il<br />
vuoto intrinseco del marxismo. Forse<br />
un giorno, a lunga distanza, il comunismo<br />
finirà così, svuotandosi dall'interno.<br />
Esso sta approntando inconsapevolmente<br />
gli strumenti della sua autodistruzione.<br />
E', questa, un'altra delle novità<br />
che maturano lentamente ali' est.<br />
Io penso che il mezzo più efficace per<br />
accelerare le fasi di tale processo appena<br />
avviato sia oggi la moltiplicazione<br />
dei contatti umani. I sovietici vogliono<br />
sapere quello che c'è al di qua<br />
della cortina. Occorre far capire che<br />
l'uguaglianza si può realizzare senza la<br />
collettivazione, la giustizia senza la soppressione<br />
della libertà, il benessere senza<br />
l'esclusione della religione.<br />
Ma la novità più grande viene, a mio<br />
parere, dal campo religioso. La sopravvivenza<br />
della fede sotto un regime che,<br />
per spegnerla, non ha esitato a ricorrere<br />
a tutte le armi, dalle più feroci alle<br />
più subdole, è di un valore apologetico<br />
unico più che raro.<br />
SOPRAVVIVENZA DELLA FEDE<br />
Oggi ancora il comunismo perseguita<br />
la religione, negandole i suoi fondamentali<br />
e inalienabili diritti, considerando<br />
reato l'insegnamento religioso alla<br />
gioventù, per soffocarla lentamente,<br />
in una specie di diabolica eutanasia. Le<br />
antiche chiese ortodosse non sono state<br />
distrutte, anzi vengono restaurate, ma<br />
la maggior parte di esse son chiuse al<br />
culto e trasformate in musei, magari<br />
dell'ateismo. A vedere una chiesa ortodossa<br />
officiata m'è riuscito, dopo tante<br />
ricerche, solo a Mosca, ai margini del<br />
Parco Sokolniki, alla periferia orientale<br />
della città, in un tardo pomeriggio<br />
di sabato. La chiesa era tutta piena di<br />
fedeli attenti al rito della celebrazione<br />
della Messa. Notai anche la presenza di<br />
alcuni giovani che si segnavano.<br />
Di chiese cattoliche aperte, o meglio<br />
semplicemente tollerate, ne restano soltanto<br />
tre in tutta l'Unione Sovietica: a<br />
Mosca, Leningrado e Odessa. Non posso<br />
dimenticare l'impeto di commozione<br />
che mi assalì quando, celebrando la<br />
Messa in S. Luigi dei francesi, m'imbattei<br />
inaspettatamente nel brano evangelico<br />
: « Non temere, o piccolo gregge ».<br />
Quelle semplici, divine parole, détte lì,<br />
davanti a quell'esiguo nucleo di eroici<br />
cristiani, costantemente in ginocchio<br />
durante il sacro rito, ebbero la virtù di<br />
rituffarmi indietro nel tempo, come all'epoca<br />
delle catacombe...<br />
A. CARUSO S.J.<br />
(Da «Societas» - ottobre 1963).<br />
— 15
« // mio viaggio di ritorno dall'Italia a Goundi è durato<br />
un mese e mezzo circa. Sono partito ai primi di Novembre<br />
da Milano; ho salutato a Sanremo mia sorella 7Senne e dopo<br />
le ultime commissioni a Lione e a Marsiglia, mi sono<br />
imbarcato sul «Jean Mermoz» il 13. Facendo il giro dei porti<br />
africani e fermandomi quasi ovunque, almeno per diverse<br />
ore, ho avuto un'idea più completa dell'Africa, che prima<br />
d'ora, per me, era solo Archambault e Moissalà. Algeri,<br />
Casablanca, Dakar, Conacry, Monrovia, Abidjan, Takoradi,<br />
Cotona, Lagos e finalmente Doualà, mi hanno fatto conoscere<br />
rispettivamente il Nordafrica, uscito or ora da una<br />
triste lotta disumana, il Marocco, il Senegal, la Guinea ribelle<br />
che nella decadenza economica riallaccia i rapporti<br />
con De Gaulle; la Libertà dei vecchi protestanti americani;<br />
la ricca Costa d'Avorio, dove un Gesuita dell'Action Populaire<br />
fa il piano economico per Houphouet-Boigny, uno degli<br />
uomini politici più quotati del mondo africano.<br />
Mi spiace di non aver potuto visitare Lagos. Non ho visto<br />
che il porto, vastissimo, attrezzato quanto altri mai in<br />
Africa. La NIGERIA conta 40 milioni di abitanti, è lo Stato<br />
più popoloso dell'Africa.<br />
In fine ho visitato le ricchezze tropicali del Camerun a<br />
Doualà e a Yaoundé. Questa capitale è adagiata sui colli,<br />
meno antichi di storia che quelli di Roma, ma rivestili di<br />
vegetazione lussureggiante e adorni di belle ville. Anche la<br />
Ambasciata italiana occupa una di queste ville (in affitto).<br />
L'Ambasciatore ha dimostrato per i Missionari italiani il<br />
più grande interesse e la più grande cortesia. Io e i Padri<br />
Cappuccini, che da Marsiglia hanno fatto con me il viaggio<br />
16 —<br />
per mare, ci siamo trovati piuttosto in famiglia che in una<br />
Ambasciata, quantunque un milanese, due genovesi e l'Ambasciatore<br />
napoletano.<br />
Da Yaoundé ho cominciato il mio viaggio con la «Renault<br />
R4», che fin'ora ha fatto una buona prova su strade o<br />
piuttosto su piste ora polverose ora di ciottoli o blocchi di<br />
granito. (') Buche e colatoi che interrompono improvvisamente<br />
la strada qua e là se ne trovano e qualche «saccagnata»<br />
alla lamiera sottostante V ho fatta, ma senza conseguenze.<br />
Passando per le colline della Repubblica Centrafricana,<br />
che salgono fino a 1200 m., sono giunto finalmente nel<br />
territoro del Ciad il 10 dicembre. Dopo le pratiche di svincolo<br />
doganale della «R 4», ho raggiunto finalmente Goundi<br />
il 12 con grande letizia del mio compagno, il P. Lomazzi, e<br />
diciamo pure anche mia, poiché a un certo punto si è stufi<br />
di vagabondare.<br />
Il Mercoledì avanti la settimana di Natale, verso mezzogiorno,<br />
vedo arrivare alla Missione numerosi gruppi di<br />
uomini e di donne (queste con enormi catini sulla testa ricolmi<br />
di miglio e di manioca). Cosa c'è, mi domando. Sono<br />
i cristiani che vengono qui per prepararsi al Natale, vengono<br />
da 10, 20 ed anche 40 e più chilometri portando con<br />
sé il nutrimento per tutti i giorni di permanenza. Ci sono<br />
i candidati che si preparano al battesimo. La distribuzione<br />
delle diverse significative cerimonie in diversi giorni fa loro<br />
meglio comprendere la grandezza della nuova vita, che<br />
li crea figli di Dio. Tutti gli altri, cristiani o catecumeni,<br />
partecipano alla loro elevazione e si preparano alla festa<br />
per la venuta del Salvatore. Possono assistere alla Messa<br />
ogni giorno, mentre nei loro villaggi è molto se l'hanno una<br />
volta al mese. Dai 200 ai 250 si comunicheranno ogni giorno.<br />
Per le donne, le «demoìselles» (vedi Suore) di Komura<br />
tratteranno casi pratici di vita domestica, igiene della maternità<br />
ed educazione cristiana dei bimbi, comunità di vita<br />
col marito, spesso sconosciuta tra i poligami. E alla sera<br />
danza. Togliere a questa gente la danza è come togliere la<br />
metà della loro anima e l'unico divertimento. Questo ritmo<br />
si è innestato nelle loro abitudini fin dalla prima infanzia<br />
e li aiuta meravigliosamente ad eseguire i canti sacri senza<br />
stonature, come invece si notano spesso anche tra gli italiani,<br />
che gli stranieri chiamano il popolo che canta.<br />
Qui poi niente bevande alcooliche: giovanetti e giovanotti<br />
che seguono ritmi e movenze più o meno complicate.<br />
Gran polvere, perché da tre mesi non piove e il terreno è<br />
sabbioso. Ritornelli ripetuti infinitamente, altro che i nostri<br />
canti della montagna. Si aggiunga che in luogo di sistri, i<br />
danzatori spesso si legano alle caviglie delle scatole piene<br />
di sassolini che fanno uno «sgin sgin» indiavolato. Ma «de<br />
gustibus...». Verso le undici o mezzanotte la danza finisce,<br />
ciascuno va a dormire e non si levano che verso le 1 o le<br />
8 del mattino, poiché in questa stagione la notte e specialmente<br />
il mattino fa freddo, specialmente per chi è quasi<br />
nudo. Alla Missione non ci sono capanne bastanti per 400<br />
persone (quanti sono tra cristiani e catecumeni) e la gente<br />
si ripara con delle stuoie, con la paglia, molto alta, si fabbrica<br />
dei ripari, e non manca chi, specialmente i piccoli,<br />
soffre molto il freddo e tossisce.<br />
Ogni giorno adunanze di catechisti dei rispettivi villaggi<br />
per trattare col Padre le questioni comuni e particolari<br />
della vita cristiana nei villaggi. In questa occasione si fa<br />
loro qualche piccolo regalo: una giacca o una coperta od<br />
altro ed un po' di chinino e di aspirina. Del resto per il loro<br />
lavoro non ricevono, i catechisti, che il premio del Signore.<br />
Bisogna veramente ammirare tanta generosità.<br />
(da una lettera al Dr. Mario Zaccaria)<br />
( ' ) Da notizie più recenti sappiamo che P. Mantovani<br />
è disperato perché ha fracassato in un fosso la sua Renault<br />
e non ha danari per farla ricostruire. Suona il gong chiedendo<br />
aiuto...
SALUTO DI AMICI LONTANI. - II R. Padre Giacon recatosi nel Messico per un Congresso di Filosofia, si incontrò con gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong><br />
Dr. Antonio e Dr. Giulio Galimebrti, da vari anni nel Messico, che lo incaricarono di portare saluti ed auguri a tutti gli amici d'Italia.<br />
Intensa attività dell'Associazione - <strong>Alunni</strong><br />
GLI ESERCIZI DI BASSANO<br />
II Corso di Esercizi per E\ <strong>Alunni</strong><br />
indetto per la terza Domenica di settembre<br />
è riuscito di comune soddisfazione.<br />
Ecco come ne parlano coloro che vi<br />
presero parte :<br />
Da oltre trentanni non tornavo più<br />
a Bussano per vivere sia pur brevi giornate<br />
di raccoglimento e di meditazione,<br />
come si faceva allora con P. Zanuso.<br />
£' forse il ritmo vertiginoso della<br />
vita e degli affari, della professione e<br />
degli interessi, che non ci permette più<br />
di sentire un superiore bisogno di quella<br />
serenità e di quella pace tanto desiderate?<br />
Sono stati due giorni soltanto: meglio<br />
se in seguito fossero tre. Ma alla<br />
fine pur lasciando in lutti un senso di<br />
comune rimpianto per la loro eccessiva<br />
rapidità, sono venuti a dare quella<br />
promessa «serenità allo spirito e quell'entusiasmo<br />
che è indispensabile per<br />
feconde riprese sul cammino della vita».<br />
— Ing. A. FONTE BASSO<br />
// ritiro di Bussano si è presentalo,<br />
forse un po' timidamente, ali' insegna<br />
del rinnovamento: riguardo al tempo,<br />
ristretto a soli due giorni; riguardo al<br />
tema, fuori dallo schema ignaziano; riguardo<br />
alle modalità, per l'inserimento<br />
di alcune conversazioni.<br />
La nostra è un' epoca di crisi e di<br />
rinnovamento profondo e radicale, che<br />
investe di sé pure la sfera religiosa,dalla<br />
teologia fino atta liturgia', ne è testimonianza<br />
solenne e meravigliosa il Concilio<br />
Vaticano II. Trovare anche per gii<br />
Esercizi Spirituali una formula nuova,<br />
che meglio si adatti alle esigenze dell'uomo<br />
di oggi, è un'idea, penso, ottima.<br />
Dovrebbe trattarsi, pure qui, di un rinnovamento<br />
che riuscisse a presentarci,<br />
anzitutto, nella sua luce più pura e più<br />
bella il Cristianesimo, farci apprezzare<br />
il senso profondo del mistero e il linguaggio<br />
altamente simbolico della parola<br />
di Dio racchiuso nella Sacra Scrittura.<br />
— Prof. A. TOGNOLO<br />
Lo spirito di Padre Zanuso aleggia<br />
ancora in Cappella, nei corridoi, tra i<br />
viali del parco...<br />
AH' introduzione tutti iranno la impressione<br />
che P. Morati imposterà il<br />
Corso con spirito nuovo, richiedendo<br />
ai singoli un'opera personale di rielaborazione<br />
e meditazione profonde.<br />
Sono i soliti temi: Amore di Dio e<br />
Amore del Prossimo, Giustizia e misericordia<br />
divina, SS. Eucarestia, ma la<br />
loro presentazione e il loro svolgimento<br />
sono estremamente interessanti e avvincenti.<br />
P. Marcozzi e P. Sala integrano con<br />
due conversazioni l'opera di P. Morati.<br />
Le ore volano e ai piedi della Vergine<br />
ci ritroviamo ancora una volta domenica<br />
sera per ringraziare il Signore<br />
di questo dono e per presentare a Lui<br />
con umiltà i nostri propositi che non<br />
assomigliano a quelli fatti di slancio e<br />
generosità giovanili, ma che ugualmente<br />
e forse più duraturi, sono nati dalla<br />
matura riflessione e dalla Fede profonda<br />
in Dio e dall'Amore che ci lega alla<br />
Sua diletta Madre, Madre nostra.<br />
Ing. F. SAGGIN<br />
L'esperimento è quindi riuscito. Il<br />
mese di settembre, quando Villa San<br />
Giuseppe è un'oasi in fiore, il clima e<br />
dolce e le preoccupazioni non sono ancora<br />
intensificate al parossismo, è il<br />
tempo più indicato per gli Esercizi agli<br />
<strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong>. Noi speriamo di farli diventare<br />
una cara consuetudine degli <strong>Ex</strong><br />
<strong>Alunni</strong> gli Esercizi di settembre, promessa<br />
di migliori frutti spirituali.<br />
— 17
Bassano - dopo gli Esercizi<br />
Roma - Chiusura delle giornate di studio<br />
partecipanti al raduno<br />
1; ma sta» ' in-<br />
GIORNATE DI STUDIO NAZIONALI<br />
Si sono svolte nei giorni 3 e 4 Novembre<br />
presso l'Istituto Massimo dell'EUR.<br />
Per la nostra Associazione vi presero<br />
parte col Delegato Regionale Avv.<br />
Filippetto, P. Casella e Prof. Vittorio<br />
Zaccaria.<br />
Scopo dell'incontro: concludere l'esame<br />
del progetto di studio sul movimento<br />
<strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong>, diramato alle varie<br />
Associazioni, ancora un anno fa in ordine<br />
a una ristampa degli statuti pubblicati<br />
in prova dieci anni or sono.<br />
Dopo un decennio si voleva sentire<br />
se avessero offerti motivi di recriminazione,<br />
se si presentavano punti di aggiornamento.<br />
Presenti l'Assistente Nazionale Padre<br />
Giampietro, il Provinciale Torinese<br />
e delegati di quasi tutte le Associazioni<br />
d'Italia, parlarono della struttura<br />
organica delle Associazioni l'Avv. A. F.<br />
Ferrari e il Dott. Stramacci di Roma;<br />
dell'orgaznizzazione su piano Nazionale<br />
il Presidente Adonnino e dell' organizzazione<br />
su un piano Internazionale<br />
l'Avv. Enzo Sala di Milano. Affrontarono<br />
i problemi della stampa e quelli amministrativi<br />
l'fng. Passanti di Milano e<br />
l'Avv. Puglilli di Roma. Il Rev. P. Pozzi<br />
illustra i compiti dei PP. Assistenti.<br />
L'Assistente dei Gesuiti d'Italia, il<br />
Rev. P. Giacomo Martegani, venuto a<br />
visitarci, si compiacque per il lavoro<br />
svolto prospettando il nostro movimento<br />
sul piano dell'Apostolato dei Laici.<br />
I problemi che più interessarono furono<br />
quelli dell'appartenenza degli <strong>Ex</strong>-<br />
<strong>Alunni</strong> dislocati e quelli della Stampa.<br />
In quanto al primo, se cioè gli <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong><br />
lontani dalla Città del Collegio a cui<br />
appartennero come alunni, debbano essere<br />
membri dell' Associazione che ha<br />
sede nel collegio, o se debbano iscrìversi<br />
all'Associazione della Città dove<br />
di fatto risiedono. Ha prevalso il punto<br />
di vista sostenuto dalla nostra Associazione<br />
e cioè, l'appartenenza di diritto<br />
all'Associazione del Collegio di origine,<br />
pur con l'adesione di fatto all'Associazione<br />
della Città di residenza.<br />
E' naturale ad esempio che gli <strong>Ex</strong><br />
del Collegio Universitario o della Scuola<br />
di Religione <strong>dell'Antonianum</strong>, desiderino<br />
mantenere vincoli di amicizia<br />
con i Padri ivi conosciuti e coi loro<br />
compagni di studio della loro adolescenza.<br />
Per quanto riguarda la Stampa<br />
il progetto di una rivista Nazionale a<br />
spese dei periodici delle singole Associazioni,<br />
che dovrebbero essere soppressi,<br />
è stata dichiarata inaccettabile da<br />
molti delegati e da quasi tutti i Padri<br />
Assistenti. Gusti, mentalità ed esigenze<br />
sono troppo diverse per essere ridotte<br />
ad un comune denominatore.<br />
II pranzo signorilmente offerto dall'Istituto<br />
Massimo concluse l'interessante<br />
incontro. Z.
IL VESSILLO<br />
DELLA «HE<br />
La Congreggzione dei Professionisti<br />
dopo le ferie riprese la sua attività<br />
col «Ritiro stagionale» che si<br />
svolse all'Antonianum sabato 21 ottobre<br />
ed il mattino dopo all'Abbazia<br />
di Fraglia. - Le meditazioni sono<br />
state dettate dal P. Luciano Morati<br />
e sono state seguite con vivo<br />
interesse dai numerosi Congregati<br />
intervenuti (una sessantina).<br />
Quanto alle innovazioni, il P. Direttore<br />
le ha illustrate in una affettuosa<br />
e insieme sollecitante lettera<br />
diretta ai singoli Congregati, che riproduciamo<br />
nei punti salienti :<br />
« // Consiglio della tua Congregazione<br />
Mar/ano e // suo Direttore<br />
vogliono fare quanto è possibile perché<br />
le adunanze settimanali riescano<br />
sempre più e sempre meglio dì<br />
tuo spirituale e concreto vantaggio<br />
e ti aiutino a diventare un testimo-<br />
L'INAUGURAZIONE A M. BERICO<br />
Riuscitissima l'inaugurazione a M.<br />
Berico la sera del 26 ottobre, per merito<br />
soprattutto degli amici vicentini<br />
che su invito del Consigliere Dr. Prof.<br />
Gianfranco Toniolo, coadiuvato dagli<br />
amici Dr. A. Rohr, Dr. M. Sambo, Ing.<br />
A. Zannini e da A. Gamba che fungeva<br />
da Segretario, accorsero numerosi<br />
sì che la Basilica, predisposta a festa<br />
con un coro di voci bianche, quando<br />
P. Messori celebrò la S. Messa, vide<br />
raccolti ai piedi della Madonna oltre<br />
centoquaranta presenti.<br />
P. Messori ci parlò del Concilio e<br />
delle sue direttive ai laici per spronarli<br />
all'apostolato esortandoci ad affrontare<br />
con entusiasmo il nuovo anno di<br />
attività nello spirito del Concilio.<br />
Durante la cena, magnificamente<br />
organizzata per oltre cento persone nel<br />
ristorante attiguo alla Basilica, gli amici<br />
vicentini vollero offrirci un ricordo :<br />
una graziosa tavoletta di maiolica con<br />
motti Iturgici mariani.<br />
Un grazie sentito oltre ai sopra nominati<br />
organizzatori anche agli <strong>Ex</strong> Alunnì<br />
Prof. Amidei, Prof. Foffani, Dr.<br />
CARPACCIO - La fuga in Egitto.<br />
ne di Cristo sempre più valido e accetto<br />
nel tuo ambiente professionale<br />
e di amicizia.<br />
« Perciò abbiamo programmato<br />
che due venerdì del mese siano dedicati<br />
a un pensiero spirituale, un<br />
terzo a un argomento di spiritualità<br />
della famiglia con la partecipazione<br />
delle rispettive Signore, e un<br />
quarto un argomento di aggiornamento<br />
sui problemi attuali, etici, religiosi<br />
o che comunque impegnino<br />
la coscienza dì un vero cristiano e<br />
tanto più di un Congregato Marianò...».<br />
G. Giacomelli, Fratelli Chiesa, Fratelli<br />
Laverda, Dr. Trivellato, E. Testa e G.<br />
Zannini che vollero contribuire alle spe-'<br />
se organizzative della simpatica serata.<br />
RADUNI PRENATALIZI A MILANO<br />
Organizzati dall'Avv. Filippetto e dei<br />
Padri Colombo e Casella ebbero inizio<br />
la sera di Lunedì 21 Ottobre con una<br />
cena familiare al Centro Giovanile Cardinale<br />
Schuster, alla fine della quale<br />
tenne una conversazione sull'America<br />
di Kennedy il R. P. Reina del Centro<br />
Aggiornamenti Sociali ritornato da poco<br />
da un soggiorno in America dove si<br />
era recato apposta per studiare il problema<br />
razziale.<br />
Naturalmente la conversazione fu<br />
seguita da un'animata discussione.<br />
Seguirono nel mese di Novembre lina<br />
conversazione di P. Alessandri, pure<br />
di Aggiornamenti Sociali, su «Piani<br />
regolatori e problema della casa». La<br />
Domenica 1 <strong>Dicembre</strong> il Ritiro stagionale<br />
presso l'Istituto Colonna diretto<br />
da P. Colombo e P. Maione raccolse<br />
numerose presenze. E' in programma<br />
un incontro la sera del 19 <strong>Dicembre</strong><br />
per lo scambio degli auguri natalizi.<br />
IL NUOVO CONSIGLIO<br />
PREFETTO:<br />
Tonzig. avv. Giorgio<br />
ASSISTENTI:<br />
Baroni ing. Giorgio<br />
Lorini dr. Enrico<br />
CONSIGLIERI:<br />
Avossa rag. Renzo - Filippi cav.<br />
rag. Castone - Mazzo rag. Bruno<br />
Meneghetti geom. Otello - Peruzzi<br />
cav. Mario - Piatto rag. Giuseppe<br />
- Puchetti dr. prof. Orio -<br />
Salce dr. Giuseppe<br />
SEGRETARIO:<br />
Pallaro prof. Pietro<br />
TESORIERE:<br />
Lorini cav. Bruno<br />
L'INCONTRO COI FRIULANI<br />
Ebbe luogo la Domenica 10 Novembre<br />
al magnifico Castello di Tricesimo<br />
trasformato in Casa di Esercizi. Le Signorine<br />
dell'Azione Cattolica che dirigono<br />
la Casa hanno disposto signorilmente<br />
tutto per la S. Messa, per la<br />
Conferenza e per il pranzo. Celebrò P.<br />
Marcozzi e dopo ci parlòdelle teorie di<br />
P. Teillard de Chardin distinguendo<br />
chiaramente in lui le conclusioni indubbiamente<br />
scientifiche da quelle derivate<br />
da postulati che come tali non<br />
si possono classificare.<br />
La cordialità degli intervenuti, una<br />
quarantina, la riservatezza dell'ambiente,<br />
la serenità della discussione lasciarono<br />
in tutti un'ottima impressione ed<br />
il desiderio di ritrovarvisi in stagione<br />
più propizia.<br />
Un grazie vivissimo al Prof. Luigi<br />
Cojazzi che si adoperò instancabilmente<br />
per la buona riuscita dell'incontro,<br />
ed agli ingegneri Baroni e Cazzola che<br />
insieme con P. Sala Portarono il saluto<br />
dei padovani.<br />
Per vari motivi dobbiamo rimandare la relazione sulla magnifica Giornata di Castiglione delle Stiviere, incontro tra <strong>Ex</strong><br />
«Ariciani» ed <strong>Ex</strong> <strong>dell'Antonianum</strong>. Ne pubblicheremo un bell'articolo nel prossimo numero.<br />
— 19
L'inaugurazione dei<br />
53° Anno Accademico<br />
del Collegio Universitario<br />
Ebbe luogo Giovedì 28 novembre con la consueta<br />
solennità. Dopo la breve relazione del R. P. Rettore<br />
Carlo Giacon S. J. e un saluto del Sindaco degli<br />
Studenti, ebbe luogo un dibattito diretto dallo<br />
stesso R. P. Giacon sul tema: «Potere Politico ed<br />
Autorità ».<br />
Si concentrò sul concetto di supremazìa del potere<br />
politico nella sua sfera ed i suoi condizionamenti<br />
di eticità.<br />
Parlarono i Professori Luigi Bagolini dell' Università<br />
di Genova, Sergio Cotta dell' Università di<br />
Firenze, P. Luigi Rosa della Facoltà Filosofica « Aloisianum<br />
» di Catturate.<br />
Battaglia Elettorale<br />
Alcuni giorni prima, dopo un'accanita battaglia<br />
elettorale a base di scritte, manifesti, artifici arieggianti<br />
quelli del più scottante clima politico, era<br />
stato eletto il nuovo Sindaco <strong>dell'Antonianum</strong> e la<br />
nuova Consulta così composta : Or/o Babighian -<br />
Sindaco; Marco Giardini - Min. Interni; Gianfranco<br />
Moscaio - Min. Cultura; Roberto Pittoni - Min.<br />
Goliardia; Giuliano Borchi - Min. Sport.<br />
20<br />
Presentazione delle schede<br />
nuovo Sindaco tiene la prima allocuzione<br />
assistito dal competitore Sisto Turrg<br />
HRBHR
Dall'annuario 1963-64<br />
pubblicato<br />
da P. Fontana<br />
Per la formazione spirituale<br />
Ogni studente è tenuto a partecipare:<br />
1) alla giornata di ritiro spirituale d'inizio d'anno<br />
2) alla preghiera serale di comunità una volta alla settimana<br />
e ogni sera, in Cappella, in forma privata dopo cena<br />
o prima di coricarsi<br />
3) al pensiero spirituale che si terrà in Quaresima ogni sera<br />
al ritiro pasquale<br />
4) se presente, alla Messa festiva delle ore 9 o 11.30<br />
5) alla lezione settimanale di Cultura Religiosa, con esercitazione<br />
scritta (da consegnare entro Pasqua) e colloquio<br />
finale, positivo.<br />
Per la formazione intellettuale<br />
6) a concordare il «piano studi» col P. Assistente di Facoltà,<br />
col quale manterrà contatto mediante colloqui pediodici<br />
7) a partecipare ai «Corsi interni di Facoltà»<br />
8) a consegnare il libretto universitario al termine della<br />
sessione estiva.<br />
Per la formazione personale<br />
9) a rispettare il silenzio nei corridoi e in camera, per ragioni<br />
di studio e riposo<br />
10) a rispettare l'orario di chiusura delle sale gioco, che abitualmente<br />
sarà alle ore 15.00 e ore 22.30<br />
11) al ritorno serale per le ore 22.30, salvo avvertimento al<br />
P. Assistente entro le ore 21 ; dopo le ore 0.30 il portiere<br />
aprirà solo eccezionalmente per motivi riconosciuti<br />
validi dal P. Direttore<br />
12) a informare il P. Assistente delle eventuali assenze straordinarie<br />
dal Collegio<br />
13) a non introdurre estranei nella sala da pranzo e da giochi<br />
senza l'esplicito permesso della Direzione<br />
14) a non introdurre estranei nella camera, eccetto i genitori.<br />
L'abituale noncuranza di queste norme è ritenuta implicita<br />
domanda di dimissione possibile durante il corso<br />
dell'anno accademico.<br />
CORSI INTERNI<br />
I Corsi interni hanno carattere di ripetizione post-scolastica<br />
svolgendosi soprattutto con colloqui periodici fatti<br />
dai Docenti agli studenti che vi prendono parte.<br />
Per l'anno 1963-64 i Corsi sono i seguenti :<br />
Analisi matematica I — Geometria I — Analisi matematica<br />
II — Istituzioni di matematica I — Fisica (medicina)<br />
— Chimica (medicina) — Chimica biologica — Chimica<br />
generale (chimica) — Chimica generale (farmacia e<br />
La Consulta scruta le schede<br />
scienze) — Preparazioni chimiche — Biologia e zoologia generale<br />
— Istologia (medicina) — Anatomia umana normale<br />
— Fisiologia umana — Patologia generale — Istituzioni<br />
di diritto privato.<br />
ATTIVITÀ' CULTURALI<br />
Gli studenti possono scegliere tra le varie Attività Culturali<br />
regolarmente promosse dall'Antonianum :<br />
a) Incontri culturali in Sala Accademica.<br />
Gli incontri culturali in Sala Accademica in forma di<br />
«dibattito aperto» avvengono periodicamente e sono segnalati<br />
da avvisi e manifesti.<br />
b) Conversazioni di aggiornamento in Aula dei Cento.<br />
Sono promosse dalla « Consulta Studenti del Collegio »<br />
allo scopo di discutere con impegno e familiarità i temi<br />
più attuali e aderenti alle loro necessità.<br />
Gli incontri si terranno il giovedì sera, alle ore 21.15, in<br />
Aula dei Cento: saranno di volta in volta invitati Docenti<br />
della Università o di altri specialisti, (v. calendario).<br />
Incaricati per l'anno 1963 - 64 : dott. Giuseppe Zoppi e<br />
Italo Piccolo.<br />
Per i prossimi mesi sono in programma i seguenti temi :<br />
16-1 Problemi morali connessi con l'ostetricia. - A cura<br />
del Dott. A. Onnis (Inc. di tecnica ginecologica operatoria<br />
presso 1'Univ. di Padova).<br />
23-1 Problemi del divorzio in Italia. - A cura di P. Perico.<br />
20-2 Italo Svevo. - A cura di P. Bassan.<br />
27-2 Svevo e la psicanalisi. - A cura del Prof. M. David<br />
(Lett. ospite di lingua francese presso 1'Univ. di Padova).<br />
5-3 Validità della psicanalisi nel mondo contemporaneo. -<br />
A cura del Dott. A. Schòn (Ass. straordin. presso la<br />
clinica delle malattie nervose e mentali dell'Univ. di<br />
Padova).<br />
12-3 Cina e Russia: crisi del marxismo. - A cura di P. L.<br />
Morati.<br />
9-4 L' evoluzione dell' universo - A cura del Prof. N. Dallaporta<br />
(Ordinario di Fisica Teorica presso l'Università<br />
di Padova).<br />
16-4 // problema delle autostrade in Italia. - A cura del<br />
Prof. P.P. Sandonnini (Inc. di tecnica della circolazione<br />
stradale e di prove e misure sulle costruzioni<br />
e sui ponti presso l'Università di Padova).<br />
ATTIVITÀ' SPORTIVE E RICREATIVE<br />
SPORT. - La Scuola di Religione offre ampia e completa<br />
attrezzatura sportiva, per pallacanestro, atletica, calcio e<br />
tennis.<br />
— 21
La Scuola<br />
di Religione<br />
nella festa<br />
dell'Immacolata<br />
premia i<br />
suoi alunni migliori<br />
La Cappella della Scuola di Religione nella vecchia serra.<br />
P. Ricciardi celebra per i «Cidrosini»<br />
Sempre suggestive le cerimonie tradizionali <strong>dell'Antonianum</strong> nella festa più bella della sua Celesta<br />
Regina. Alla Santa Messa del mattino le Congregazioni Mariane proclamano i loro Dignitari e Consiglie- i<br />
ri, accettano gli Aspiranti, promuovono alla Consacrazione quelli che danno affidamento di fedeltà.<br />
La cavalleria della Vergine Santa si rivela così nella sua perenne efficienza.<br />
Nel pomerìggio invece la premiazione degli <strong>Alunni</strong> che durante l'anno precedente si sono distinti<br />
per disciplina, pietà e profitto nel catechismo e dei quali diamo qui l'elenco.<br />
Elenco dei Premiati dell'anno 1962 - 1963<br />
V Superiore :<br />
1° BARILE ALBERTO<br />
2° ARGENTI MICHELE<br />
BORACCETTI UMBERTO<br />
IV Superfiore :<br />
1" BASSIGNANO RENATO<br />
PIETROGRANDE RINALDO<br />
2° BETTIOL RODOLFO<br />
MAZZUCCATO MIRRO<br />
TRABUCCHI MARCO<br />
3° PEGORARO GIAMPAOLO<br />
TODESCHINI GIOVANNI<br />
MOSCONI GIUSESPPE<br />
III Superiore:<br />
1° BORGATO FRANCESCO<br />
SCHIESARI FELICE<br />
TESSARI GIACOMO<br />
TODESCHINI AGOSTINO<br />
2" DE POLI GIOVANNI<br />
FANTINI FAUSTO<br />
SAMBO DINO<br />
ZACCARIA GIUSEPPE<br />
3" BELLAVITIS EZIO<br />
MICHELON ENRICO<br />
ZELCO CARLO<br />
II Superiore:<br />
1" APERGI FRANCESCO<br />
BELTRAME MARIO<br />
BETTIOL SALVATORE<br />
CORNOLDICESARE<br />
MENEGAZZO GIORGIO<br />
22 —<br />
PETTENELLO ROBERTO<br />
2" FAVERO ROBERTO<br />
NAZARI MAURIZIO<br />
POLI NIKO<br />
STAFFOLANI RODOLFO<br />
TREMOLADA FEDERICO<br />
3" SERTO MARINO<br />
BOLZONELLA PIERLUIGI<br />
DI SILVIO CARLO<br />
Menzione Onorevole :<br />
MAZZONETTO MAURO<br />
PRESACCO DARIO<br />
SLAVIERO ENRICO<br />
I Superiore:<br />
1" BENETTIN GIANCARLO<br />
CARRETTA MARIO<br />
REVOLTELLA PIERO<br />
2" MARCHIORI GABRIELE<br />
FINESSO SERGIO<br />
PIATTO MARIO<br />
SACCHET PIERGIORGIO<br />
VICENTINI MARIO<br />
3" CREPET MATTEO<br />
MUNARI GINO<br />
SANTINELLO GIORGIO<br />
ZANOVELLO GUIDO<br />
HI Media:<br />
1" CAPORALI ROBERTO<br />
DAN WLADIMIRO<br />
MARINELLO ROBERTO<br />
MOTTA GIANNI<br />
TREMOLADA MARCO<br />
2" DENTE BRUNO<br />
MENEGHEL ATTILIO<br />
RESTA PAOLO<br />
3" BOLDRIN ENZO<br />
CAPORALI RUGGERO<br />
PIETROGRANDE ALBERTO<br />
ZECCHINI GIUSEPPE<br />
II Media:<br />
1" PROSDOCIMI MARCO<br />
2" MEDE' ANTONIO<br />
MASSARO MASSIMO<br />
ZUIN MASSIMO<br />
3" BENACCHÌO LEOPOLDO<br />
SEGATO GIANFRANCO<br />
ZANCAN ADOLFO<br />
I Media:<br />
1° LEONI EZIO<br />
LICCARDO LUCIANO<br />
VAROTTO SANDRO<br />
2" ALBERA CARLO ALBERTO<br />
CAPORALI ALESSANDRO<br />
FORNARO ROBERTO<br />
3" FRACANZANI PIETRO<br />
GOBBIN CLAUDIO<br />
V Elementare:<br />
1" FRIGO FEDERICO<br />
2" PALLARO GIUSESPPE<br />
GALLO MAURIZIO<br />
3" ALBERTI ARNALDO<br />
OTTOLINI ALBERTO
La C i d r os<br />
Quest' anno la CIDROS ha ripreso la sua attività.<br />
Domenica 24 novembre, nella Cappellina della Scuola<br />
di Religione, hanno fatto la loro promessa due capisquadriglia<br />
e un gruppetto di «allievi». In tutto una<br />
quindicina di ragazzi animati da tanta buona volontà<br />
e dal desiderio di lavorare, nel limite delle loro possibilità,<br />
nell'ambiente in cui si svolge la loro vita di<br />
ogni giorno. Il loro è un lavoro semplice, meno appariscente<br />
forse delle attività di altre associazioni. L'ideale<br />
infatti del Cidrosino è quello di far regnare Gesù<br />
prima in se stesso e poi negli altri. Sarà il buon esempio,<br />
una preghiera, una parola di amicizia, un atto<br />
di gentilezza verso i compagni ad attuare il loro<br />
ideale di bene.<br />
Ogni settimana i Cidrosini hanno l'adunanza e cigni<br />
domenica mattina, insieme con gli Aspiranti della<br />
Congregazione Mariana, vanno a trascorrere un paio<br />
d'ore con i ciechi del «Configliachi» o con gli orfani<br />
dell' Istituto Vittorio Emanuele. Portano a quei bambini<br />
dalle pupille spente un po' di varietà e di gioia.<br />
: il- I<br />
« Eccomi pronto o Signore! Ti consacro la mia giovinezza... dammi<br />
grazia di diventare con la Preghiera, la Comunione ed il sacrificio<br />
sempre più degno del Tuo servizio ».<br />
(dalia formula di Consacrazione dei Cidrosini)<br />
Leggono loro, divisi in piccoli gruppetti, qualche libro<br />
interessante, giocano con loro, danno ad essi la loro<br />
amicizia e il loro affetto, e soprattutto da essi imparano<br />
come sia bello e dia gioia aiutare chi soffre.<br />
P. TIEPPO<br />
Domenica 15 - ore 19: Inizio della Novena in preparazione al Santo Natale. - Sono invitate anche le<br />
famiglie.<br />
Proseguirà gli altri giorni alle ore 18,45.<br />
Dopo la Novena seguirà la S. Messa che viene celebrata quotidianamente (eccetto i giorni festivi)<br />
alle ore 19,15.<br />
A NATALE: S. Messa di Mezzanotte per tutti gli <strong>Alunni</strong>, <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> ed Amici clell'Antonianum.<br />
Le signore per intervenire devono premunirsi di apposito biglietto, rilasciato dalla Direzione.<br />
Nel giorno stesso di Natale, a mezzogiorno, tradizionale Vermut della Presidenza del Petrarca e dei giocatori<br />
per scambio di auguri.<br />
LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE<br />
Domenica 20 Ottobre la Scuola di Religione sguinzagliò piccoli e grandi per raccogliere offerte « Pro Missioni ><br />
Lega Missionaria Studenti <strong>dell'Antonianum</strong> si fece onore raccogliendo circa duecentomila lire.<br />
Meritarono il premio: 1") OTTOLINI ANTONIO per aver totalizzato L. 28.000; 2") VERONESE FLAVIO con L. 18.000;<br />
3") PEGORARO GIAMPAOLO con L. 9.000. — Meritarono menzione onorevole: TODESCHINI A. (L. 7.900) - BARILE A.<br />
(L. 7.000) - NARPOZZI M. (L. 6.000).<br />
Ovunque intorno a noi vi hanno anime che ignorano Gesù: sotto i cicli di fuoco e tra le terre di ghiacci, nei nostri<br />
tepidi salotti.<br />
Ascolto il tuo grido, o Padre Lacordaire : Non dire : voglio salvarmi, ma VOGLIO SALVARE IL MONDO !<br />
Lo vivo: il nostro ideale deve essere così, infinito!<br />
GUIDO NEGRI<br />
— 23
i •<br />
che compie vent'anni e Padre Taddei<br />
E' strano che un coro che interpreta<br />
canti della montagna sia nato<br />
all'ombra delle cupole del Santo<br />
anziché a quella delle guglie<br />
dolomitiche.<br />
Ciò è avvenuto per il Coro del<br />
C.A.I. di Padova.<br />
Fu nell'ormai lontano 1944 che<br />
uno sparuto gruppo di giovani, iscritti<br />
alla sezione del C.A.I. di Padova,<br />
costituì il nucleo attorno al<br />
quale si formò il Coro del C.A.I.<br />
Questi ragazzi: Cesare e Livio<br />
Bolzonella, Castone Massaro, Enzo<br />
Lana, Toni Chiampo ed Ennio<br />
Varotto, scoprirono d'avere in comune<br />
la passione per la montagna<br />
e la poesia insila nei suoi canti popolari.<br />
In quel tempo la vita non era<br />
di certo tranquilla, ina i continui<br />
bombardamenti e le scorribande<br />
notturne del famigerato « Pippo »<br />
non riuscivano a fiaccare V entusiasmo<br />
di quei giovani, anzi probabilmente<br />
per reazione a queste<br />
brutture e per calmare la nostalgia<br />
per la montagna, la loro amicizia<br />
si cementò e trovò sfogo attraverso<br />
questi meravigliosi canti.<br />
Essi riuscirono, in mezzo a molte<br />
difficoltà a procurarsi pochi dischi<br />
del famoso Coro della S.A.T.<br />
di Trento e suonandoli con un<br />
vecchio grammofono a manovella,<br />
24 —<br />
imparare così le varie parti delle<br />
armonizzazioni.<br />
A guerra finita, il ritorno di Beppi<br />
Chiampo dai campi di concentramento<br />
tedeschi e l'inclusione di<br />
Giorgio Bolzonella e Riccardo Cappellari<br />
potenziò il piccolo complesso.<br />
La fama del Coro, alla fine del<br />
'45 era tale, per cui i Padri Gesuiti<br />
dell' Antonianum pensarono di<br />
indire una disfida fra il Coro Patavino<br />
ed un altro Coro composto<br />
di universitari trentini ospiti<br />
della Pensione.<br />
Il pomeriggio dell' otto dicembre<br />
1945 un folto pubblico entusiasta,<br />
nella vecchia sala <strong>dell'Antonianum</strong>,<br />
assistette alla piacevole<br />
tenzone ed i giudici decretarono<br />
l'incontro chiuso in parità.<br />
Una abbondante bevuta, offerta<br />
dai Reverendi Padri, chiuse l'incruento<br />
duello, ma ebbe inizio così<br />
il primo incontro del Coro del<br />
C.A.I. con il Padre Nazareno Taddei<br />
S. J., montanaro della Val di<br />
Sole e buon conoscitore del pentagramma.<br />
Padre Taddei si offrì di istruire<br />
il Coro padovano ed ebbe così inizio<br />
un lavoro di preparazione e di<br />
ingrandimento che ha permesso<br />
al complesso di acquistare determinale<br />
caratteristiche.<br />
Gli anni 1946-1947 furono di<br />
lavoro e di grandi soddisfazioni.<br />
Il Pista, così era chiamato affettuosamente<br />
dai «tosi», preso dall'entusiasmo<br />
scrisse appositamente<br />
per il Coro del C.A.I. ed in funzioni<br />
delle sue capacità, alcune<br />
canzoni entrate ormai a far parte<br />
dei tradizionali canti alpini: -<br />
«E' morto un alpin», «Le campanelle<br />
del Trenlin», «Toni nenie a<br />
crozar?» e «L'armonica en Val di<br />
Sol».<br />
Inoltre egli eseguì anche delle<br />
ottime armonizzazioni su motivi<br />
popolari, quali: «Monte Canino»,<br />
«Sul rifugio», «Bandiera nera» ed<br />
altre in collaborazione col Coro<br />
del C.A.I., quali «Fanfara Alpina»<br />
su motivo del Monte Grappa e la<br />
«Villanella».<br />
La fama del Coro ormai aveva<br />
oltrepassato i confini della città e<br />
le chiamate in provincia e fuori<br />
non mancarono. Castelfranco, Vittorio<br />
Veneto, Rovigo, Brescia, Vicenza,<br />
Bassano ecc. ecc. sono le<br />
tappe di una intensa attività che<br />
portò nel 1948 alla prima incisione<br />
di dischi presso la Casa «Durium»<br />
di Milano.<br />
Nel 1949 Padre Taddei, per ragioni<br />
di studio dovette lasciare il<br />
complesso, per trasferirsi a Roma.<br />
Egli cedette così la simbolica bac-
chetta a Livio, che fu il primo a<br />
dirigere il complesso e si vede proprio<br />
che essa è stata messa in buone<br />
mani se ancora a vent'anni dalla<br />
nascita il complesso continua a<br />
mietere successi. Milano al Teatro<br />
«Manzoni», Varese in Televisione,<br />
Firenze a Palazzo Vecchio, Arezzo,<br />
Brescia ecc. ed innumerevoli concerti<br />
in Padova sono le pietre miliari<br />
di questo simpatico complesso,<br />
dove tutti i componenti sono<br />
amici e la cui fama ha varcato i<br />
confini nazionali.<br />
I suoi dischi sono richiesti in<br />
America, in Australia, nel Sud Africa,<br />
in Gran Bretagna, Francia,<br />
Germania, ed anche nelle sperdute<br />
missioni africane dove i nostri<br />
missionari portano con il loro cor-<br />
redo i nastri incisi appositamente<br />
dal Coro del C.A.I., per godere,<br />
dopo una giornata di estenuante<br />
lavoro, un po' di pace e sognare<br />
la Patria lontana.<br />
Nel 1964 il Coro festeggerà i 20<br />
anni dalla sua fondazione; settanta<br />
sono i giovani che sono passati<br />
attraverso le sue fila. Padre Nazareno<br />
Taddei non è più con loro,<br />
ma la sua vena musicale non si è<br />
esaurita e proprio in questi giorni<br />
egli ha inviato da Milano, al<br />
mai dimenticato complesso, delle<br />
nuove armonizzazioni che saranno<br />
incluse nei prossimi programmi.<br />
Nominare tutti coloro che hanno<br />
contribuito all'attività del Coro<br />
è impossibile, ma non possia-<br />
mo dimenticare quelli che maggiormente<br />
hanno contribuito alla<br />
sua fama, quali Gianni Malatesta,<br />
Andrea Preverin, Franco Miola,<br />
Aldo Stanflin, Celso Cestaro ed i<br />
vecchi Cesare, Livio, Giorgio e Nico<br />
Bolzonella, Riccardo Cappellari,<br />
Enzo Canali, che sono ancora<br />
sulla breccia e tengono vigorosamente<br />
«botta» ai giovani ventenni<br />
che, nuove recinte, sono entrati<br />
nel Coro per continuare la gloriosa<br />
tradizione.<br />
Nota. - Qualche anno fa dal Coro<br />
del C.A.I. si staccava Giovanni Malatesta<br />
per fondare un nuovo coro, quello<br />
del «Tre Pini» che, come abbiamo pubblicato<br />
nei numeri scorsi, ha già anche<br />
esso, mietuto lusinghieri allori.<br />
L'eco sui giornali di 15 anni fa<br />
Questo Coro ha una storia. Casa Bolzonella<br />
è ospitale, ha una larga entrata<br />
e un accogliente scalone. Sulla scala ci<br />
si sta in molti e comodamente, e nella<br />
entrata la voce fa eco, s'arrotonda e si<br />
ascolta volentieri.<br />
La gente che va in montagna canta<br />
ed i fratelli Bolzonella (quattro o cinque)<br />
vanno in montagna. Vanno in<br />
montagna e cantano, ma cantano anche<br />
quando sono sul piano e,naturalmente<br />
sull'accogliente scalorie. •-<br />
I Bolzonella non sono egoisti e le<br />
loro scale sono semopre popolate, ma<br />
quando si fa ressa e caldo allora s'apre<br />
la porta e ci s'accomoda in piazza del<br />
«Santo», lì ad un passo. La piazza è silenziosa<br />
e nelle belle sere è un godimento<br />
cantare in sordina guardando le<br />
stelle e le vele bianche delle nuvole che<br />
escono dai cupoloni della chiesa.<br />
In questa stagnante Padova anche i<br />
preti hanno bisogno d'aria ed il «Santo»<br />
è vicino all'Antonianum. Fu gironzolando<br />
dall'Antonianum al Santo che<br />
Padre «Pisto» (al secolo Padre Reno)<br />
s'imbattè nei ragazzi.<br />
Da tempo Padre «Pisto», trentino e<br />
musicista, vagheggiava un coro alpino,<br />
ma il sogno non si avverava mai perché<br />
gli universitari dell' «Antonianum»<br />
ruotavano e quando il coro pareva formato<br />
gli elementi si sperdevano.<br />
I ragazzi lo stupirono favorevolmente<br />
per la fusione istintiva, e d'acchito<br />
lanciò la sfida fra il «suo» e «quel» coro.<br />
I Gesuiti, è risaputo, sono intelligenti<br />
e Don Pisto è un Gesuita. Dichiarò<br />
l'incontro nullo, ci aggiunse un codicillo<br />
di buon vino e cattivi dolci e si prese<br />
i ragazzi del C.A.I.<br />
Papa Bolzonella per un pezzo respirò.<br />
Le scale rimasero deserte. L'entrata<br />
non echeggiò più di canti. I dischi non<br />
ripetevano più fino all'esaurimento:<br />
«Paganella, Paganella...... Poi una sera<br />
si trovò di fronte improvvisamente i<br />
«diciassette» con un sorrisetto ironico.<br />
Popolarono le scale e l'entrata riecheggiò.<br />
Accidenti, cantavano proprio bene.<br />
Il fondamento era sempre quello, ma<br />
qualcosa di nuovo c'era. La armonizzazione<br />
di molte canzoni non era più<br />
quella della S.A.T. Eppoi qualche «canta»<br />
nuova era stupenda.<br />
«Stellutis» è un canto magnifico, ma<br />
chi supererà l'armonia di «E' morto<br />
n'alpin» ?<br />
E' morto n'alpin su la montagna<br />
Ritornava dal confin dopo la guera<br />
alar l'alpin ga verta i od<br />
ghe parea che l'Angiolin<br />
fosse el so Nino.<br />
E la canta dedicata alla memoria di<br />
Toni Bettella — medaglia d'oro al valore<br />
alpinistico — caduto sul «Pendice»<br />
non tocca profondamente il cuore?<br />
Toni n'ente a crozzar...?<br />
e se mai per 'na disgrazia<br />
non dovessente tornar<br />
che farai o marna bela<br />
un bel 'fiore sulla crozza<br />
n'orazion ma calda en cor...<br />
«L'Allegria» friulana vi riempie l'animo<br />
di spensieratezza, ma «l'Armonica<br />
en Val del Sol» vi porta la gioia<br />
piena della gente serena.<br />
E le «Campane del Trentin»?<br />
Ma la più bela sbronzina del Trentin<br />
l'è sarà la cesa n'do che va i alpin<br />
la sona quan che i nasce<br />
e quan che un bel dì<br />
I va co la so bela a d. ir se de « sì ».<br />
Accidenti cantavano proprio bene e<br />
quelle cauzioni poi erano inedite. Le aveva<br />
scritte per i ragazzi «Don Pisto»<br />
trentino, alpinista.<br />
Sulle rocce del «Pendice» il coro debuttò.<br />
S'esibì su altre montagne. Incominciò<br />
a camminare spedito.<br />
ALBERTO ALBERTINI<br />
(da «Gazzetta Veneta sera»<br />
di lunedì 5 aprile 1948).<br />
In montagna con P. Taddei nel 1948
Dal film «Otto e mezzo»<br />
// nostro Cineforum « Antonianum »<br />
ha iniziato, il 13 novembre scorso, la<br />
sua attività per l'anno sociale 1963-64.<br />
Tra nuovi e vecchi, i soci hanno aderito<br />
al programma di quest'anno con entusiasmo<br />
e buon concorso. Ci riferiamo,<br />
ovviamente, alla giornata «ufficiale»<br />
del mercoledì che, sino ad oggi, ha<br />
visto programmati due interessanti ed<br />
impegnativi films ed un' anteprima di<br />
sorprendente valore spirituale.<br />
Prima di esaminare le tre pellicole,<br />
desideriamo in breve illustrare la pubblicazione<br />
curata dal nostro Cineforum<br />
ed edita dalla Federazione Italiana dei<br />
Cineforum : « Discutere un film ». Questo<br />
orientamento per il dibattito cinematografico<br />
ha la sua base nelle lezioni<br />
del «Corso studi cinematografici» tenuto<br />
l'anno scorso nell'ambito dell'attività<br />
annuale. I testi che compongono il<br />
volumetto, chiaro nell'esposizione, tipograficamente<br />
curato e corredato di numerose<br />
illustrazioni, portano le firme<br />
di Padre Baragli, Padre Covi, Dorigo,<br />
Laura, May, Pesce e Viscidi. I capitoli<br />
che compongono le centosessanta pagine<br />
di «Discutere un film» sono i seguen-<br />
26<br />
ti: «Lo stile del film» (Alberto Pesce),<br />
«I criteri di giudizio di un film» (Ernesto<br />
Laura), «II giudizio critico totale<br />
del film» (P. Enrico Baragli), «Per una<br />
politica culturale nel mondo del cinema»<br />
(Fiorenzo Viscidi), «Discussione<br />
dei valori morali» (P. Antonio Covi),<br />
«Per una metodologia dei dibattito»<br />
(Renato May).<br />
Ed ora passiamo ai films finora visti<br />
e discussi.<br />
I GIGLI DEL CAMPO<br />
«I gigli del campo», diretto da Ralph<br />
Nelson ed interpretato con la consueta<br />
bravura dal negro Sidney Poitier, racconta<br />
una semplice ma non inutile storia<br />
moderna, dove un operaio di colore<br />
che si presta occasionalmente a riparare<br />
il tetto di una sperduta missione di<br />
suore cattoliche tedesche (siamo in America)<br />
si trova a doversi impegnare<br />
nella costruzione di una cappella. Niente<br />
conversioni finali (il negro è un protestante<br />
«battista)», niente stucchevoli<br />
prediche di tanti, troppi, altri films cosiddetti<br />
religiosi, ma solo semplicità<br />
cristiana. Le piccole cose, i battibecchi<br />
tra la superiora ed il giovane, la<br />
coscienza di essere un ingranaggio nelle<br />
mani di Dio, la sollecitazione nella<br />
ricerca di quanto — nel più profondo<br />
di noi stessi — contribuisca all'unione<br />
pacifica e costruttiva degli esseri umani;<br />
questi gli «argomenti» di cui Nelson<br />
s'è servito per presentare una visione<br />
ecumenica e concretamente umana<br />
della vita, al di sopra delle differenze<br />
razziali, di costume, di educazione,<br />
di ideologie. Uno sforzo che tanto i cattolici<br />
che i protestanti hanno rilevato<br />
e degnamente premiato al festival di<br />
Berlino dello scorso anno, senza tener<br />
conto dei difetti che, cinematograficamente<br />
parlando, si rilevano nella seconda<br />
parte ina che non turbano l'equilibrio<br />
di tutta l'opera.<br />
CLEO DALLE CINQUE ALLE SETTE<br />
Un altro discorso, più profondo anche<br />
se acristiano, quello fatto da una<br />
esponente della «nouvelle vague» francese,<br />
Agnes Varda, con «Cleo dalle cinque<br />
alle sette», un discorso che reputiamo<br />
essere tra i migliori tra quelli<br />
fatti dai suoi colleghi, abili e preparati<br />
fui che si vuole sotto il profilo tecnico,<br />
ma rivelatisi spesso cinici, nichilisti<br />
o sostanzialmente amari e pessimisti<br />
(vedi Resnais, Albicocco, Godard,<br />
Vadim & C.). La Varda ha praticamente<br />
documentato, con una squisitezza di<br />
intuizioni femminili, il travaglio inte-<br />
Dal film «Otto e mezzo»<br />
riore di una diva della canzonetta che,<br />
in attesa di un drammatico responso<br />
medico (è malata di cancro), passa dalla<br />
vacuità dell'ambiente in cui vive, alla<br />
coscienza di una realtà fìsica che la<br />
mette di fronte a problemi morali e spiritali<br />
sinora rimasti prigionieri della<br />
superficialità, dell' edonismo, delle effimere<br />
luci dello spettacolo, del successo.<br />
Nel tempo di due ore (che coincide<br />
con quello cinematografico) Cleo respira<br />
una nuova aria parigina, incontra<br />
nuovi volti, nuove espressioni, tutto ciò<br />
che ella vede attorno a sé acquista una<br />
nuova e più profonda dimensione, avvicinandola<br />
alla vita quotidiana e —<br />
quando incontra ai giardini un soldato<br />
in partenza, forse senza ritorno, per<br />
l'Algeria — all'amore, un nuovo amore,<br />
assai diverso di quello che dava e<br />
riceveva da un uomo svogliato e superficiale<br />
con il quale aveva rapporti.<br />
La discussione che ha seguito questa<br />
bella opera della Varda è stata vivace<br />
e, nonostante le riserve che alcuni<br />
interlocutori hanno fatto sulla validità<br />
artistica ed anche morale, il direttore<br />
del dibattito, l'avv. Rossi, è riusci-
to a raccogliere e concretizzare un giudizio<br />
positivo su « Cleo », film che approda<br />
alla speranza di un futuro profondamente<br />
umano, anche se sotto una<br />
luce naturalista,-che noi non condividiamo<br />
completamente, perché sono assenti<br />
quei valori religiosi che san parte<br />
integrante della nostra concezione di<br />
vita. Tutto il racconto della Varda, infine,<br />
è espresso attraverso immagini e<br />
con un montaggio che riflettono non<br />
solo la sua abilità tecnica, ma anche<br />
la profonda conoscenza del cinema, il<br />
che le ha fatto evitare inutili preziosismi.<br />
OTTO E MEZZO<br />
«Otto e mezzo», di Fellini, ha trovato<br />
due critici, Francesco Dorigo, redattore<br />
capo della rivista «Cineforum» e<br />
Padre Antonio Covi, consulente ecclesiastico<br />
del nostro Cineforum, concordi<br />
nell' esprimere un giudizio positivo<br />
sull'aspetto sia artistico che morale.<br />
Anzi, vorremmo affermare che proprio<br />
il modo con cui il dott. Rizzo ha formulato<br />
le domande ai critici e le loro<br />
Elenco Iscritti 1963 - 64<br />
Alberini gen. Raoul<br />
Andreoli Dina<br />
Apergi rag. Sergio<br />
Azzolin cav. Aurelio<br />
Saggio dott. Paolo<br />
Barbieri ing. Riccardo<br />
Baroni ing. Giorgio<br />
Benacchio proi. Luigi<br />
Bocchese dott. Mario<br />
Sonati Savorgnan dott. Carlo<br />
Bordigato col. Gìno<br />
Bruzzo Renato<br />
Canavotto ing. Giuseppe<br />
Caniato Giampaolo<br />
Carenza dott. Nino<br />
Castagna rag. Giulio<br />
Castellani Antonio<br />
Chasen dott. Wolf<br />
Chinaglia dott. Lino<br />
Da Col dott. Antonio<br />
Danieletto dott. Raffaele<br />
De Boni Bruno<br />
De Faveri Tron rag. Nildo<br />
Do/fin avv. Pasquale<br />
Egano d'Arzignano co. dr. M.<br />
Fabbri Colabich dr. P.Giovanni<br />
Primo Elenco<br />
risposte integrantisi a vicenda, hanno<br />
permesso di giungere a quel giudizio<br />
'finale che non può essere scisso in due<br />
parti: artistico e morale e che, nonostante<br />
conferenze, dibattiti, viene sempre<br />
interpretato in due maniere a seconda<br />
degli orientamenti della critica.<br />
Quel che a noi interessa, comunque,<br />
è che «Otto e mezzo», prodotto autobiografico<br />
e alquanto narcisista di un regista<br />
come Fellini (il quale fa del cinema<br />
anche senza trama, tanta è la<br />
sua capacità di trasformare in immagini<br />
un'idea) vuole superare la crisi<br />
di un uomo (il regista, nel film) che,<br />
ricevuta una incompleta, rigorista educazione<br />
infantile in un collegio religioso<br />
(da qui le esagerate accuse ad una<br />
Chiesa sterile ed archeologica, secondo<br />
l'espressione di Padre Covi) travagliato<br />
da una vita coniugale senza vero amore,<br />
da una vita artistiche che si rivela<br />
priva di vena poetica, priva di vita<br />
stessa, tenta di por fine alla sua esistenza<br />
sino ad immaginarsi il suicidio.<br />
Ma il protagonista del film non si uccide;<br />
rinuncia al film che doveva fare,<br />
ripensa alle parole di colei che dove-<br />
Fantecchi dott. Arturo<br />
Ferrante proi. Angelo<br />
Filippetto avv. Mario<br />
Filippi dott. Silvio<br />
Filippi cav. Castone<br />
Fontana Giovanni<br />
Forati/ dott. Fausto<br />
Furio/i ing. Gian Luigi<br />
Gaia en. Giovanni<br />
Carbognin dott. Giusto<br />
Cantaruti proi. Federico<br />
Chino dott. Alberto<br />
Cioccio proi. Giacinto<br />
Crestani dott. Venceslao<br />
Gaietti proi. Angelo<br />
Garcea ing. Anse/mo<br />
Garcea ing. Antonio<br />
Giacomelli avv. Bruno<br />
Giacomelli avv. Vittorio<br />
Giuriato rag. Franco<br />
Gramo dott. Giorgio<br />
Guzzon dott. Adalgiso<br />
Guzzon proi. Vittorio<br />
Kull Padovani dott. Gianni<br />
Lechi co. dott. Francesco<br />
Larese ing. Ettore<br />
Maggia avv. Piero<br />
Magrini dott. Carlo<br />
Malatesta archi. Silvio<br />
Malipiero avv. Giorgio<br />
Marangoni dott. Carlo<br />
Marino cav. Luigi<br />
Mariotto geom. Giovanni<br />
Martini Giacomo<br />
Maseri dott. Attilio<br />
Mazzo cav. Silvio<br />
Mazziiccato Vittorio<br />
Mingati rag. Edoardo<br />
Montesi dott. Leonardo<br />
Morassutti Paolo<br />
Napoli avv. Guido<br />
Norberto rag. Bruno<br />
Orzali dott. Vittorio<br />
Paccagnella cav. uff. Iginio<br />
Passi co. dott. Evasio<br />
Pavan dott. Giorgio<br />
Perini Luciano<br />
Perissinotto Giovanni<br />
Piccoli ing. Gianluigi<br />
Poliedri dott. Piero<br />
Pone/i/o Ivano<br />
Povoleri dott. Franco<br />
Prottì dott. Gustavo<br />
Protti dott. Giampietro<br />
Pacchetti prof. Orlo<br />
Puggina dott. Annibale<br />
Raimondi cav. Giacinto<br />
va rappresentare la purezza, Claudia<br />
(«non sai voler bene»), ascolta le parole<br />
dell'intellettuale («meglio non<br />
creare piuttosto che creare un' opera<br />
non sentita, brutta»), medita sugli incontri<br />
con la moglie, stanca di una vita<br />
con un uomo egocentrico e desiderosa<br />
di amore, di calore, di inlima<br />
comprensione.<br />
L'amore, tema fondamentale del<br />
•film, conduce il protagonista alla catarsi<br />
finale in cui anima e intelletto si<br />
fondono in un'unica espressione di speranza<br />
che fa superare la crisi, che dischiude<br />
nuovi orizzonti da Fellini sottolineati<br />
con il fantastico balletto finale,<br />
che invita all'amore, alla comprensione,<br />
alla purezza infantile. E questo<br />
ci sembra un approdo abbastanza cristiano,<br />
nonostante sappiamo quanto il<br />
Fellini ricerchi nella realtà (e il film,<br />
in parte, lo mostra) tale approdo. «Cosa<br />
farà dopo "Otto e mezzo?"» si chiedeva<br />
il Pro/. Viscidi con tono polemico....<br />
Beh, staremo a vedere; se è riuscito<br />
ad indicarsi e indicare la strada,<br />
riuscirà anche a mostrarne i modi per<br />
percorrerla. SALVATORE SPANU<br />
Rampazzo Malin ing. Roberto<br />
Riva ing. Filippo<br />
Ruzzante Antonio<br />
Sacco col. Carlo<br />
Salce geom. Mario<br />
Sgaravatti dott. Alberto<br />
Squarcino magg. Mario<br />
Silvestrini dott. Donilo<br />
Toffano dott. Giorgio<br />
Ionio/o dott. Giuseppe<br />
Toniolo prof. Lucio<br />
Tormene prof. Antonio<br />
Trivellato dott. Mario<br />
Valenti dott. Bruno<br />
Vedua Angelo<br />
Vìanello dott. Attilio<br />
Visentini Aldo<br />
Zeccano dott. Mario<br />
Zancan prof. Bernardo<br />
Zaccaria prof. Vittorio<br />
Zancan prof. Lanfranco<br />
Zanettin Bruno<br />
Zaffa rag. Giorgio<br />
Zermann prof. Aridrea<br />
Zillo dott. Alberto<br />
Nota. - Mancano DUE nominativi<br />
di <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> che hanno versato<br />
la quota a mezzo del C.C. Postale<br />
e di cui sono andati smarriti<br />
i talloncini. Coloro che hanno<br />
pagato e non sono iscritti qui sono<br />
pregati di farsi vivi.<br />
Cari Amici : attendiamo da tutti la vostra iscrizione subito altrimenti la nostra povera barca va sott'acqua. Il Consiglio vorrebbe ri-<br />
correre a mezzi draconiani (esattori, contrassegno ecc.), ma P. Casella confida ancora tanto nella nostra bontà e comprensione !<br />
— 27
Consiglio del «Petrarca» raccolto a cena prenatalizia col Presidente Arslan, dal Comm. A. Casale, invia<br />
ai Petrarchini ed amici sportivi tutti i più cordiali auguri per Natale e per il nuovo anno che ama prospettarsi<br />
ricco di fulgide vittorie petrarchine.<br />
Petrarca come lo vede Barci<br />
Non abbiamo delle novità perché i<br />
vari campionati sono appena iniziati però<br />
possiamo accennare brevemente ai<br />
risultati finora conseguiti.<br />
Per quanto riguarda la PALLACA-<br />
NESTRO pur avendo disputato sei partite<br />
e vinte soltanto una dobbiamo considerare<br />
la difficoltà del calendario almeno<br />
in queste prime partite. La squadra<br />
e' è come elementi e si può dire<br />
molto più forte dello scorso anno in linea<br />
tecnica. Bisogna considerare che<br />
siamo partiti handicappati a causa della<br />
rinuncia di Bovo a fare da allenatore<br />
dopo tre partite dall'inizio del campionato<br />
e ciò ha procurato una piccola<br />
scossa nel complesso della squadra<br />
venutasi a trovare senza una guida.<br />
Per fortuna il bravo Peraro ha sentito<br />
la responsabilità del momento e ha<br />
accettato l'invito dei Dirigenti a condurre<br />
la squadra. Siamo certi che i risultati<br />
verranno perché lo spirito di<br />
tutti è alto e molta è la volontà di poter<br />
ancora dare a tutti i sostenitori le<br />
soddisfazioni che si attendono.<br />
La squadra Juniores di prima serie<br />
è alla sua seconda partita e non ha conosciuto<br />
sconfitte. Speriamo che sia così<br />
fino alla fine del campionato.<br />
Per l'attività extra campionato, va<br />
sottolineato l'incontro amichevole disputato<br />
il 15 ottobre u. s. al nostro Palazzetto<br />
contro la K. K. Partizan di Belgrado,<br />
terminato con la vittoria della<br />
nostra squadra.<br />
28 —<br />
Calcio<br />
Nel CALCIO ottimi risultati stiamo<br />
ottenendo particolarmente con la squadra<br />
giovanile, la quale è in testa alla<br />
classifica alla settima giornata di campionato.<br />
Meno soddisfacenti i risultati della<br />
prima squadra almeno finora, però siamo<br />
sicuri che anche questa ritroverà<br />
presto il ritmo giusto.<br />
Allo scopo di poter potenziare la nostra<br />
attività calcistica, che trova sempre<br />
maggiori difficoltà per l'orientamento<br />
generale di tutte le società al professionismo<br />
e semiprofessionismo, stiamo<br />
pensando di costituire un «Nucleo di<br />
Addestramento Giovani Calciatori» riservato<br />
ai giovani dai 10 ai 14 anni e<br />
selezionati fra i ragazzi della Scuola di<br />
Religione. I frutti di questo lavoro si<br />
potranno naturalmente avere fra qualche<br />
anno, ed elementi capaci potranno<br />
potenziare le nostre squadre.<br />
Rugby<br />
Nel RUGBY tutti e tre i campionati<br />
: Eccellenza - Riserve e Giovanile —<br />
hanno preso il via.<br />
La volontà è quella di sempre e i<br />
risultati sono lusinghieri.<br />
La prima squadra dopo otto partite<br />
di campionato è al quarto posto. - Le<br />
squadre Riserve e Giovanile hanno disputato<br />
entrambe due partite di campionato<br />
vincendo tutti gli incontri.<br />
Non è difficile pronosticare che sia<br />
la squadra Riserve che quella Giovanile<br />
vinceranno il campionato Regionale<br />
ed entreranno nelle finali.<br />
I nuovi Consiglieri Alfredo Lazzarini e Giuseppe Longato.
Come programma extra campionato<br />
ci sarà il 26 dicembre p. v. l'incontro<br />
amichevole con l'A.S.U.B. (Associazione<br />
Sportiva Universitaria Belga) al Tre<br />
Pini. Precederà l'incontro fra le squadre<br />
giovanili Peti-arca - U. S. Artigianelli<br />
di Brescia.<br />
Tennis<br />
Oltre l'attività di campionato delle<br />
tre sezioni sopracitate, stiamo svolgendo,<br />
come lo scorso anno, corsi di tennis<br />
per giovani desiderosi di iniziare<br />
tale sport o perfezionarsi in esso. Si<br />
svolgono al nostro attrezzatissimo «Palazzetto»<br />
due volte alla settimana.<br />
I corsi hanno diverso svolgimento a<br />
seconda che si tratti di principianti o<br />
ragazzi che intendono perfezionarsi in<br />
questo sport. Le adesioni sono abbastanza<br />
numerose e vi prendono parte<br />
giovani dai 10 ai 15 anni.<br />
Quest'anno la direzione dei corsi è<br />
affidata al valente maestro U. Chiesa di<br />
Padova ed il primo ciclo avrà termine<br />
entro il mese di dicembre.<br />
L'«U. S. Petrarca » vista la sempre<br />
maggiore partecipazione alle varie attività<br />
sportive ha ritenuto indispensabile<br />
pensare a un ampliamento delle proprie<br />
attrezzature sportive e in particolar<br />
modo dei campi di gioco. Pertanto<br />
ha iniziato, e ormai sono quasi al termine,<br />
i lavori del nuovo campo di allenamento<br />
per calcio e rugby adiacente<br />
al campo «Tre Pini».<br />
Naturalmente per venire incontro alle<br />
necessità atletiche dei nostri ragazzi,<br />
condizione indispensabile per bene intraprendere<br />
qualsiasi sport, si è pensato<br />
anche alla costruzione di una pista<br />
per atletica composta di n. 4 corsie regolamentari,<br />
oltre alle pedane per salto<br />
in alto e salto in lungo.<br />
Bepi Graziato presenta il più piccolo rugbysta del mondo.<br />
Il Comm. Polazzi, Presidente del Basket, offre al capitano della squadra Dr. Predi Bidoli<br />
che si è sposato e si congeda, la medaglia di benemerenza.<br />
Sport e personalità<br />
.... L'educazione fisica è una componente insopprimibile<br />
dell'educazione integrale del giovane. In una società che ha<br />
il dovere di sviluppare e fortificare l'animo e l'ingegno dei<br />
suoi nuovi membri, che dovranno affrontare la battaglia<br />
della vita, deve avere anche giusto posto la cultura fisica.<br />
.... Tra i fini dell'educazione fisica non vi è, però, soltanto<br />
il razionale sviluppo fisico del giovane; vi è anche l'esercizio,<br />
da parte di questi, della volontà, dello spirito di collaborazione<br />
e della lealtà. Sono finalità molto importanti,<br />
che hanno ampio riflesso sulla sua formazione spirituale.<br />
.... Bisogna quindi che tutti i giovani guardino allo sport<br />
come ad un elemento di vita ideale, come ad una dottrina<br />
da imparare, come ad un sicuro ancoraggio nella loro esistenza:<br />
bisogna ridare ai giovani attraverso le discipline<br />
sportive, rispetto per i diritti altrui, ma soprattutto entusiasmo<br />
e fiducia in se stessi e nell' avvenire. Se sapremo<br />
avvincere la gioventù allo sport molte delle sue inquietudini,<br />
delle sue esasperazioni, scompariranno perché avremo<br />
sapulo ridarle un ideale... UN IDEALE cui dedicare le sue<br />
forze naturali e morali, per cui sognare ed operare: un ideale<br />
che le offffre possibilità di primato ed affermazione in<br />
un clima corretto, educato, al di fuori di ogni insana violenza<br />
». Da Conferenze Sportive del Panathlon di Padova<br />
— 29
La Tragedia del Vajont<br />
Ha particolarmente contristata la famiglia degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> de «l'Antonianum» perché ha colpita la<br />
famiglia dei nostri Amici Fratelli Dr. Gustavo e Dr. Giampietro Protti. La loro casa paterna di Longarone<br />
è stata schiantata e trascinata nei gorghi immani insieme col loro papa On. Comm. Osvaldo Protti;<br />
la moglie di Giampietro Anna Marcelle del Maino, prossima ad un nuovo parto, con la bambina Maria;<br />
la sorella Maria sposata al Dr. Prof. Cantaruti di Udine ed i nipotini Federico ed Alessandro Galletto,<br />
figli della sorella perita tragicamente nel disastro ferroviario di Brescia qualche anno fa.<br />
P. Messori venuto apposta da Roma, P. Casella e gli amici tutti cercarono di essere vicini ai cari<br />
amici così spaventosamente provati. Fu loro di conforto la Fede e l'aver trovate, dopo affannose ricerche,<br />
le salme dei loro Cari.<br />
Anche da queste pagine li assicuriamo della partecipazione al loro dolore e della nostra preghiera di<br />
suffragio per i cari Estinti, di conforto ai cuori esulcerati dei superstiti.<br />
Altri Defunti<br />
II 21 settembre u. s. moriva piamente in seguito a dolorosa<br />
malattia l'<strong>Ex</strong> Alunno VICENZETTO dr. EDOARDO<br />
di anni 42. Era stato Alunno della Scuola di Religione.<br />
Gli Amici di Milano piangono il Dr. BRUNO SEMEN-<br />
ZA stroncato tragicamente da incidente automobilistico nel<br />
passato ottobre.<br />
Piangono il papa gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> Prof. Luigi Massignan<br />
Fiori d'arancio<br />
Annunciarono il loro Matrimonio:<br />
IN OTTOBRE:<br />
Marconcini dott. Vinicio con la Sig.na Daniela Zago<br />
Fiamma Armando con la Sig.na Marina Barbierato<br />
Bisello Vittorio con la Sig.na Gabriella Pirolo<br />
IN NOVEMBRE:<br />
Sambin dott. Antonio con la Sig.na Dr. Liliana Zilio<br />
IN DICEMBRE:<br />
Guardalben dott. Vittorio con la Sig.na Mariuccia Polesel<br />
Bertolissi dr. Mario con la Sig.na Vittoriana Zancristoforo<br />
30 —<br />
ULTIME NOTIZIE ! - È già arrivata l'Agenda! Affrettatevi a<br />
l'Agenda L. 3.500 (iscrizione semplice L. 2.500).<br />
ed i Fratelli Gino, Giancarlo, Giampaolo, Vittorio e Alberto<br />
Ravagnan.<br />
I Fratelli Bernardo, Lanfranco e Giorgio Zancan piangono<br />
la sorella Titti. All'Antonianum è ricordata anche per<br />
le notti di Natale dove venne varie volte a suonare Tarpa,<br />
commovendo con le sue dolcissime note.<br />
Per tutti le più sincere condoglianze e la preghiera confortatrice<br />
degli Estinti e dei loro cari.<br />
Culle<br />
Annunciano la nascita di:<br />
GIULIA : Elisabetta e Marco di Mario Lorenzoni<br />
MONICA: Barbara Beatrice e Michele di Franco Zannini<br />
ALESSANDRO MARIA: Giorgio e Giuliana Selle (Milano)<br />
PAOLO: Anna Maria di Mario Velo (Verona)<br />
CARLO : Ernestino e Luciana Sattanino<br />
CHIARA : Nuccio ed Elena Sattanino<br />
MARIA: Alfredo e Vittoria Bonaiti<br />
TOMMASO: Sandra e Roberto Riccoboni<br />
GIORGIO e CHIARA: Gaby e Fabio Fresca<br />
MARIA LUISA: Alice e Augusto Puggina<br />
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per Universitari - <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> - Famiglie.<br />
In questo secondo turno la quota giornaliera è di L. 2.200 (riduzione per i piccoli )<br />
L. 1.800 per Universitari<br />
Per Elementari e Medie : CAREZZA - VILLA PIO X - Informazioni : Direzione Scuola di Religione<br />
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