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porto settembre - Parrocchiasarnico.it

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nei confronti di don Sergio poche settimane<br />

fa nel corso del suo saluto prima<br />

della partenza per la Bolivia.<br />

Ecco, credo sia proprio per l'esempio che<br />

quotidianamente vediamo con i nostri<br />

occhi nel dedicarsi agli altri che fa la differenza.<br />

La testimonianza viva cambia la<br />

mental<strong>it</strong>à e ci rende orgogliosi dei nostri<br />

preti e, se anche sbagliano, li sappiamo<br />

perdonare perché il prete è forse la<br />

parte più importante della nostra<br />

comun<strong>it</strong>à.<br />

Don Loris Fumagalli, il nuovo curato, è<br />

nato a Almenno San Salvatore il 4 dicembre<br />

1981. Dopo aver partecipato agli<br />

incontri vocazionali ha iniziato la scuola<br />

media in Seminario nel <strong>settembre</strong> del<br />

1992, nel 2000 ha consegu<strong>it</strong>o il diploma<br />

magistrale.<br />

Gli anni vissuti nella comun<strong>it</strong>à di teologia<br />

sono per lui stati ricchi di esperienze: il<br />

primo anno con tutti i compagni di classe<br />

ha trascorso il fine settimana nelle comun<strong>it</strong>à<br />

di Foppolo, Carona, Branzi; il secondo<br />

anno ha prestato servizio nella Parrocchia<br />

di Loreto in c<strong>it</strong>tà.<br />

Ha poi iniziato il suo servizio come assistente<br />

ai ragazzi del Seminario Minore.<br />

Durante il quarto anno ha dedicato il suo<br />

impegno alla predicazione per la giornata<br />

del Seminario, in quinta ha avuto il privilegio<br />

di animare gli “incontri vocazionali dei<br />

ragazzi”. Dall'ordinazione diaconale a<br />

sabato 9 <strong>settembre</strong>, ha prestato il suo servizio<br />

nella Parrocchia di Rosciate, nel<br />

comune di Scanzorosciate.<br />

Ho preso appuntamento con lui per l’intervista<br />

in casa Parrocchiale; arriva puntualissimo,<br />

anzi addir<strong>it</strong>tura prima di me, e<br />

questo mi meraviglia; la puntual<strong>it</strong>à non è<br />

certamente la caratteristica peculiare dei<br />

curati; Oscar Wilde diceva: «La puntual<strong>it</strong>à<br />

ruba il tempo». «Lode al r<strong>it</strong>ardatario, un<br />

eroe dei nostri tempi» diceva invece un<br />

noto scr<strong>it</strong>tore <strong>it</strong>aliano, «…si è in r<strong>it</strong>ardo, in<br />

quanto non si riesce mai a dire di no. Se il<br />

r<strong>it</strong>ardatario ha un appuntamento e qualcuno<br />

lo chiama, non se la sente di dirgli che<br />

non ha tempo per lui e, con pazienza lo<br />

ascolta, angosciato dal ticchettio delle lancette<br />

dell'orologio.» Comincio l’intervista<br />

con don Loris e non posso fare a meno di<br />

constatare di trovarmi di fronte ad una<br />

persona ancora un po’ “…frastornata,<br />

smarr<strong>it</strong>a”; non penso che questo atteggiamento dipenda dall’intervista, gli ho anticipato<br />

che è un semplice articolo di presentazione della sua persona alla popolazione, ma mi sto<br />

convincendo invece che questa sua espressione da: «ma dove mi hanno mandato»,<br />

derivi piuttosto dal susseguirsi degli eventi dei giorni scorsi (sabato mattina ha saputo<br />

della sua nomina, il giorno dopo era già in servizio). Credo che il passaggio dalla tranquilla<br />

vivac<strong>it</strong>à delle colline del “moscato” alla vivac<strong>it</strong>à forse più energica (ho faticato a trovare<br />

il termine adatto) del paese del basso Sebino debba essere da don Loris pian piano<br />

assimilato; come dargli torto, ha l’età di mio figlio (fisicamente gli assomiglia anche un<br />

po’) e credo cominci anche a rendersi conto che a Sarnico inizierà un’esperienza importante<br />

che, per certi versi, gli cambierà la v<strong>it</strong>a.<br />

Don Loris con la sua famiglia: da sinistra le sorelle Suor Sara e Miriam, la mamma Amalia,<br />

il papà Gianni, la nipote Paola, il fratello Amos, la cognata Carmen e il nipote Andrea<br />

Don Loris infatti mi conferma questa versione. «In effetti sono stato abbastanza stup<strong>it</strong>o<br />

della scelta del Vescovo; Sarnico è un paese “grosso” con un fermento di attiv<strong>it</strong>à, di gruppi<br />

che operano nel volontariato, nel sociale, nello sport, insomma una Parrocchia<br />

“importante” nella quale dovrò svolgere il mio lavoro assumendomi delle responsabil<strong>it</strong>à<br />

ben precise.»<br />

Conoscevi già quindi la nostra Parrocchia e il nostro Oratorio?<br />

«Devo riconoscere che don Sergio in Seminario nei consueti incontri che aveva con noi<br />

Diaconi, ci ha parlato spesso della “sua” Comun<strong>it</strong>à Parrocchiale di Sarnico, quindi, anche<br />

se non posso dire di conoscerla del tutto, posso affermare che qualcosa di voi conosco<br />

e confermo quindi una certa “apprensione” nell’affrontare questo incarico. Dico questo<br />

non perché don Sergio mi abbia dipinto in toni cupi il vostro paese, al contrario, credo<br />

sia uno stato d’animo tutto sommato giustificabile e che forse avrei avuto anche se fossi<br />

stato destinato ad un altra Parrocchia.<br />

Il Seminario ti mette sulle spalle un meraviglioso bagaglio di esperienze e incontri significativi,<br />

ma la realtà che poi noi sacerdoti dobbiamo affrontare è spesso diversa da quanto<br />

imparato. Da parte mia c’è comunque la coscienza dell’importante comp<strong>it</strong>o che mi è<br />

stato assegnato ma soprattutto voglio che la gente sappia che affronterò con “gioia ed<br />

entusiamo” questa mia esperienza. Sono anche cosciente che nel mio cammino ci<br />

saranno delle difficoltà, ma vi posso assicurare che l'amore vince ogni ostacolo. La vera<br />

risposta ad ogni vocazione è opera di amore. La risposta alla vocazione sacerdotale,<br />

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