opuscolo venerdì santo.indd - Diocesi di San Severo

al Signore, tramite il Vescovo, quando siamo stati
ordinati per servire gli altri nelle cose che riguardano
Dio? Il sentirsi apostoli grazie all’incontro con il Risorto,
non implica quella profonda comunione con Cristo
che tanto più irradieremo sui nostri fedeli, quanto più
intensa e forte sarà la nostra consuetudine di vita con
Lui? L’essere vangelo vivente, non ci ricorda il famoso
“quinto evangelio” di cui scrisse Mario Pomilio; quel
vangelo che, unico, gli uomini del nostro tempo sono
disposti a leggere: essere vangelo aperto in quella pagina
che interessa, incuriosisce, attrae e dà risposta credibile
ai nostri conterranei e contemporanei? Quell’accettare la
gratuità del dono di Dio in Cristo, non mette in crisi gli
inqualifi cabili atteggiamenti di chi fa del suo ministero
un mestiere fi nalizzato a interessi personali, come ad
esempio il facile guadagno e la sicurezza economica? E
quell’essere icona di Cristo, non inquieta la nostra anima,
rendendola sempre più affamata a assetata di Cristo,
fonte zampillante dell’acqua gustosa della grazia e che
sollecita alla purifi cazione continua di intenti, sentimenti,
azioni fi no a poter dire con San Paolo: “per me, vivere è
Cristo?”
In un clima di fraterna confi denza, L’apostolo
continua a raccontarsi: “Quanto a me, il mio sangue sta
per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di
sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho
terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi
resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto
giudice mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me,
ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua
manifestazione…”(2 Tm 4,6-8).
In questo contesto spirituale e pastorale, possiamo
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